Nel sud, culla della storia
Itinerario
Agosto-Settembre 2024
- 1° giorno Milano – Helsinki - Turku
- 2° giorno Turku
- 3° giorno Turku – Naantali – Tenuta Luhisaari – Raum
- 4° giorno Rauma
- 5° giorno Rauma – Noormarkuu
- 6° giorno Noormarkuu
- 7° girono Noormarkuu – Porvoo
- 8° giorno Porvoo – Helsinki
- 9° giorno Helsinki
- 10° giorno Helsinki – Milano
Durata del viaggio: 10 giorni
Operatore turistico: Organizzato in proprio
Dalla metà del XII secolo fino all’inizio del XIX la Finlandia fu «colonizzata» dalla Svezia, cadde poi per tutto l’Ottocento sotto dominazione russa e divenne indipendente nel 1917.
Gli Svedesi invasero e cristianizzarono la Finlandia nel XII secolo, per sottrarla all’influenza ortodossa proveniente dalla Russia. Al paese «colonizzato» venne imposta due secoli più tardi la riforma luterana, ma fu anche concessa una certa autonomia. Nel Settecento il territorio finlandese fu particolarmente conteso tra svedesi e russi con vittorie alterne sui campi di battaglia e con l’affermazione definitiva dello zar che nel 2809 si impossessò della Finlandia. Sulla carta il paese costituiva un granducato autonomo, con senato e governo propri, ma le decisioni importanti dovevano essere approvate dallo zar. In questo periodo nacquero i primi movimenti indipendentisti, che raggiunsero i loro scopi poche settimane dopo la conquista del potere da parte di Lenin in Russia. Il rivoluzionario bolscevico conosceva bene la Finlandia, dove aveva trovato riparo più volte e dove aveva appoggiato i movimenti indipendentisti. Quando salì al potere fu coerente e concesse l’indipendenza al paese scandinavo. Ma questo malauguratamente non portò la pace, bensì la guerra civile tra i «rossi», fautori di uno stato rivoluzionario sul modello dei soviet, e i «bianchi», favorevoli all’instaurazione della monarchia. La spuntarono questi ultimi con l’aiuto della Germania: per pochi mesi Carlo Enrico principe di Hessen divenne re di Finlandia. Con la disgregazione dell’impero germanico, alla fine della prima guerra mondiale, la Finlandia assunse finalmente un modello statale repubblicano. Ma data la sua posizione geografica a cuscinetto tra Europa occidentale e Russia non potè evitare di venire coinvolta nelle vicende della seconda guerra mondiale. Con il patto Molotov-Ribbentrop del 23 agosto 1939, Russia e Germania si spartivano di fatto l’Europa e la Finlandia sarebbe toccata alla Russia, che non attese molto per invadere il paese vicino. La resistenza finlandese limitò i danni con la perdita di una parte della Carelia (zona limitrofa a est della Finlandia). Mentre era in guerra con la Russia di Stalin la Finlandia chiese protezione alla Germania di Hitler e le truppe tedesche entrarono nel paese. Nel frattempo però il governo di Helsinki riuscì a trattare un armistizio con l’Armata Rossa cedendo parte della Carinzia, garantendo risarcimenti e accettando di chiedere all’esercito hitleriano di ritirarsi. Hitler si sentì tradito e diede ordine alle truppe tedesche in ritirata verso nord di radere al suolo tutto ciò che trovavano lungo il loro cammino. Per questo motivo, al termine del conflitto il nord della Finlandia risultò una delle regioni europee con maggiori distruzioni. Dati questi presupposti si capisce bene perché nel 1994 sia entrata nell’Unione Europea e nel 2024 nella Nato.
Turku, antica capitale
Turku è la città più antica della Finlandia. Fondata nel 1229, fu scelta come capitale del paese dal regno di Svezia, perché distava soli 200 chilometri in via d’aria da Stoccolma. Infatti, ancora oggi, la maggior parte dei traghetti che collegano la capitale svedese alla Finlandia approda al porto di Turku. La città è sede della più antica università finlandese, fondata nel 1620 dalla figlia del re Gustavo II di Svezia. Si calcola che tuttora il cinque per cento della popolazione di Turku sia di lingua madre svedese. L’ateneo è rimasto estremamente attivo e la presenza di molti giovani caratterizza e anima la città.
Con una popolazione di poco meno di 200 mila abitanti, Turku è situata alla foce del fiume Aura, a 3 chilometri dalla frastagliata costa marina con un arcipelago costituito da una miriade di isole, in parte collegate alla terraferma da ponti, in parte raggiungibili solo in barca.
Fino all’Ottocento tutte le case erano costruite in legno, per cui Turku fu distrutta innumerevoli volte da vasti incendi. Le testimonianze di epoca medievale sono pertanto molto rare. Le due principali si trovano ai due estremi della città, tagliata da nord a sud dal fiume Aura. A nord troviamo infatti, situata in un quartiere con bei palazzi ottocenteschi, l’antica cattedrale originaria della fine del Duecento. Fu più volte ristrutturata, a causa degli incendi, ed ebbe come vescovo Mikael Agricola, considerato il padre della lingua finlandese. Da 80 anni a questa parte i rintocchi dell’orologio del suo campanile, trasmessi in diretta dalla radio, scandiscono giornalmente il tempo finlandese. Curioso ancora notare all’interno il modellino di un veliero pendere da una navata: si tratta in realtà di una caratteristica di tutti gli edifici religiosi finlandesi nelle città che si affacciano sul mare.
All’estremità sud si trova il castello, l’altra tangibile testimonianza medievale di Turku, che si può raggiungere dal centro con una piacevole passeggiata a piedi di un’ora abbondante lungo il fiume, ammirando i velieri e le navi da guerra ormeggiati ed esposti dal museo della marina. Il maniero, costruito nel 1280 e più volte ampliato e rimaneggiato, è uno dei più grandi dell’intera Scandinavia. La parte bassa risale al Medioevo, mentre i piani alti al periodo rinascimentale. Nel corso dei secoli svolse diverse funzioni: da bastione difensivo a corte reale del regno di Svezia, da centro amministrativo a caserma, da prigione all’attuale sede museale.
Un’altra testimonianza medievale la si trova nel museo storico cittadino, dove scavi archeologici corredati da numerosi modellini permettono di immaginarsi la città di 600 anni fa. Per conoscere invece la vita a Turku nel Settecento e nell’Ottocento è molto interessante il Museo dell’Artigianato (Luostarinmäki), un intero quartiere interamente risparmiato dal terribile incendio del 1827 e diventato museo all’aperto nel 1940, che offre al visitatore la possibilità di compiere un vero tuffo nel passato. Passeggiando lungo una quindicina di isolati, ciascuno composto da numerosi edifici in legno, si incontrano i laboratori e talvolta i punti di vendita di innumerevoli attività artigianali, con le abitazioni dei proprietari accanto o sopra i loro atelier. A differenza di altri musei open air, qui le case non sono state trasportate da altre parti del paese e ricostruite, ma sono rimaste al loro posto intatte con gli attrezzi degli atelier e il mobilio delle abitazioni. Interessante anche notare come la maggior parte delle attività artigianali presenti siano andate scomparendo nel corso del Novecento. E ancor più dagli anni 2000.
A una decina di minuti a piedi dal Luostarinmäki, lungo le rive dell’Aura, in una delle abitazioni più vecchie di Turku, si può visitare un’antica farmacia, con annesso il laboratorio dove venivano preparate le medicine, e l’elegante abitazione del proprietario, ben diversa da quelle degli artigiani.
A un centinaio di metri a ovest del fiume si trova Kauppatori, la Piazza del Mercato, cuore pulsante del centro, da cui si diramano le principali strade della città moderna.
L'idilliaca Naantali
«Uno dei porti più idilliaci della Finlandia, dove l’acqua sciaborda contro gli ormeggi su cui si affacciano le tipiche case in legno»: così la nota guida turistica Lonely Planet descrive questo antico villaggio raggiungibile in mezz’ora di automobile da Turku, oppure in nave con una gita che richiede una giornata. Il borgo nacque nel XV secolo come emanazione di un importante convento cattolico, in seguito chiuso con l’avvento del luteranesimo. A testimonianza di quel passato religioso rimane solo la chiesetta del monastero, che domina il porto su cui si affacciano numerosi ristoranti in Jugendstil. Dallo scalo si imbocca la via principale (Mannerheiminkatu) con basse case in legno dai colori pastello e poche vie laterali acciottolate, dove sembra di passeggiare in un museo all’aperto. Un grazioso museo locale è allestito in un’abitazione settecentesca tipicamente in legno. Naantali è molto frequentata dalle famiglie finlandesi perché propone un parco a tema dedicato ai Mumin, celebri personaggi di libri per bambini.
Rauma e Louhisaari
Prima di raggiungere Rauma, eletta a Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, merita una deviazione (30 minuti in automobile da Naantali) la storica casa padronale di Louhisaari, una residenza signorile in stile rinascimentale edificata nel 1655 dall’influente famiglia Fleming. Situata in un luogo idilliaco, tra prati e boschi, vi si accede da un lungo viale alberato. La costruzione principale, rimasta inalterata nel corso dei secoli, si sviluppa su cinque piani e si affaccia su uno splendido giardino in stile inglese. Dal 1965 è stata adibita a museo e illustra la vita delle famiglie finlandesi agiate dal Seicento all’inizio del Novecento. Questo luogo è particolarmente caro ai Finlandesi perché diede i natali nel 1867 al maresciallo Mannerheim, eroe militare e sesto presidente del paese, alla memoria del quale sono stati dedicati viali e piazze in tutto il territorio nazionale.
Rauma è la terza città più antica della Finlandia, dopo Turku e Porvoo (che visiteremo in seguito). Come Naantali è sorta attorno a un convento francescano fondato nel Quattrocento, di cui rimane solo la graziosa chiesetta. I religiosi scelsero quel luogo perché affacciato su un porto naturale (oggi, a causa dell’insabbiamento, il mare dista 1,3 km). La città si sviluppò più tardi grazie al commercio propiziato dal suo porto. Ancora oggi da Rauma partono numerosi bastimenti che trasportano la carta prodotta in Finlandia, un’industria che rimane una delle principali fonti economiche del paese. Nel Settecento Rauma divenne famosa in tutta Europa per i suoi pizzi e merletti realizzati a mano con i fuselli: si narra che furono i marinai a «importare» da lontano questo strumento, sapientemente trasformato in industria dalle donne locali.
La città è famosa per l’animato centro storico (Vanha Rauma), che con le sue oltre 600 case del XVIII e XIX secolo propone il più vasto quartiere completamente edificato in legno dei paesi nordici sopravvissuto alle insidie degli incendi. Alcune case antiche, trasformate in museo, descrivono la vita in città nei secoli scorsi. Cuore del vasto quartiere è la Piazza del Mercato (Kauppatori), su cui si affaccia l’antico municipio.
Nel villaggio degli Ahlström
Un’ora di automobile lungo la frastagliata costa sud-occidentale della Finlandia ci porta all’immensa tenuta di Noormakku con il relativo villaggio costruito dalla famiglia Ahlström per ospitare il quartier generale del loro impero industriale (uno dei più importanti del paese), con numerose abitazioni edificate per i dipendenti, alcune delle quali sono oggi adibite ad albergo. I fondatori della stirpe, come si apprende visitando l’interessante museo di famiglia, iniziarono la loro fortuna nella seconda metà dell’Ottocento grazie al trasporto di merce su navi di loro proprietà. Con i proventi di quell’attività acquistarono la tenuta di Noormakku e iniziarono la scalata al mondo industriale finlandese nei più svariati settori: dal legname ai suoi derivati, dalla lavorazione del ferro alla chimica, dall’energia idrica ai cantieri navali, dalla produzione in vetro ai mobili di Alvar Aalto. Nel loro impero le varie generazioni costruirono a Noormakku la propria dimora: la prima una sorta di castello, la seconda un palazzo in stile neoclassico, la terza una magnifica villa di Alvar Aalto, che assieme a casa Savoye di Le Corbusier e alla notissima Fallingwater di Wright ha fatto la storia dell’architettura moderna. Sebbene la residenza sia ancora abitata dalla famiglia, il piano terreno è aperto alle visite. Marie Ahlström e suo marito Harry Gullichsen erano due magnati illuminati fautori di una visione socialdemocratica della società e individuarono in Alvar Aalto il giusto interprete delle loro idee. L’abitazione, che l’architetto dichiarò di «aver concepito con amore», doveva rispondere a tre scopi: ufficio, abitazione e luogo di esposizione delle numerose e pregiate opere d’arte della coppia. Come in tutti i grandi progetti architettonici, Aalto riuscì a far dialogare la sua creatura con la natura circostante. La casa, costruita a forma di «L», si apre infatti al meraviglioso bosco di conifere che la circonda. Il sapiente uso di materiali caldi (pietra, legno, vetro, maiolica ecc.) rende l’interno particolarmente accogliente. Tutti i locali sono orientati verso il giardino - da cui ricevono la luce - caratterizzato da una piscina che ricorda le forme ondulate dei laghi norvegesi. Il soggiorno si divide in tre ampi spazi (uno dei quali è un’intima veranda) e dà accesso all’ufficio-biblioteca, alla sala da pranzo e alla cucina, nonché al piano superiore attraverso un’ampia scala in legno. Alle pareti sono appese opere importanti. A terra i tappeti in bianco e nero sono marocchini. Tutti gli interni sono stati disegnati dall’architetto: si rimane affascinati ammirando gli innumerevoli particolari.
Un soggiorno nell’albergo della tenuta Noormakku permette anche di organizzare piacevoli passeggiate nei boschi circostanti e piccoli spostamenti in automobile lungo la costa, passando da un’isola all’altra collegate da ponti. In particolare merita una visita la spiaggia sabbiosa di Yytteri, la più ampia del paese.
Porvoo, icona finlandese
L’immagine di una fila di costruzioni in legno che si specchia nel fiume Borgà è diventata un’icona del turismo finlandese. Ci troviamo a Porvoo, seconda città più antica della Finlandia dopo Turku. Quelle casine, in passato magazzini per la pesca e oggi ambite abitazioni, erano state dipinte di rosso nel Settecento per fare colpo sul re Gustavo III di Svezia in visita alla cittadina. In effetti Porvoo, che noi raggiungiamo in tre ore di automobile provenienti dalla tenuta Noormakku, è un luogo particolarmente romantico, con un piacevole centro storico e un quartiere imperiale che ricorda il periodo della dominazione russa. La città è storicamente importante, anche perché nella sua cattedrale si tenne nel 1809 la prima Dieta convocata dallo zar Alessandro I, che concedeva una certa autonomia al paese. L’edificio religioso è situato su una collina dalla quale domina il centro storico. Su un colle di fronte, sito oltre il fiume, sorgeva invece un castello, di cui oggi rimangono soltanto le rovine. Un pieghevole, distribuito dal locale ufficio turistico, propone una piacevole passeggiata che permette di scoprire i vari volti di Porvoo. Il suo incantevole centro storico si articola su due vie (Välinkatu e Kirkkokatu), ma vale la pena anche visitare il quartiere retrostante la cattedrale (Itainen Pitkakatu). Come nelle altre città in cui siamo stati anche qui alcune antiche case sono state trasformate in museo per illustrare la vita nei secoli passati. In particolare quella dello scrittore Runeberg, autore dell’inno nazionale, e di sua moglie, che ha creato l’omonima gustosa torta a base di biscotti di zenzero sbriciolati e farina di mandorle, infine ricoperta da una glassa di lamponi.
Per saperne di più
- Finlandia, Lonely Planet, Torino 2006
- Finlandia, Feltrinelli, Milano 2023
- Finlandia, Meridiani numero 114, Milano 2002/2003
- Finlandia, National Geographic, Milano 2022