Manifestazioni

A Berna l'Aar si tinge di verde, a Zurigo 8 persone rallentano il traffico

Tornano le azioni degli attivisti del clima – «Le marce lente simboleggiano la lentezza del governo svizzero nell'agire per proteggere il clima»
© Renovate Switzerland
Red. Online
23.09.2023 17:00

A Berna Sciopero per il clima ha tinto di verde il fiume Aar per attirare l'attenzione sulla dimostrazione ambientalista in programma il 30 settembre. A Zurigo otto persone che sostengono la campagna Renovate Switzerland hanno marciato lentamente e perturbato il traffico nel centro.

È la seconda azione non violenta in città in dieci giorni. La prima è stata bloccata dalle autorità mentre i manifestanti si preparavano a camminare sul ponte Hardbrücke. «La repressione non scoraggerà le persone a scendere in strada – si legge in una nota stampa di Renovate Switzerland –. Il mondo sta vivendo un’insurrezione senza precedenti per la giustizia climatica e il diritto al futuro, e le marce lente simboleggiano la lentezza del governo svizzero nell'agire per proteggere il clima». 

Cécile Bessire, 28 anni, organizzatrice a tempo pieno di Renovate Svizzera, ha dichiarato: «Non posso sopportare di vedere il mondo bruciare e persone innocenti morire e soffrire. L'inazione climatica è un crimine di cui il governo svizzero è responsabile. È un crimine di cui siamo complici se continuiamo a chiudere gli occhi di fronte alla realtà del cambiamento climatico. È giunto il momento di agire. Il cambiamento è possibile, ma dipende da noi».

Le ha fatto eco Moritz Bischof, studente di 25 anni, secondo cui «i disastri climatici delle ultime settimane mostrano cosa ci aspetta se non agiamo subito». «Oggi esprimo il mio fastidio per l'inazione del governo svizzero esercitando i miei diritti umani fondamentali: la libertà di espressione e di riunione».

La manifestazione pacifica è partita alle 14.05 dalla Kunsthaus e si è diretta verso l'Uraniastrasse, nel centro di Zurigo. La polizia era stata avvertita in anticipo dell'azione, e ha gestito il traffico. Alcuni passanti hanno letto ad alta voce i messaggi sull'emergenza climatica scritti sui cartelli delli manifestanti.

«Violata la libertà di espressione»

In merito alla marcia organizzata in precedenza sul ponte Hardbrücke, Renovate Switzerland contesta le autorità di Zurigo: «Hanno inviato una ventina di poliziotti antisommossa per accerchiare i dieci manifestanti sul marciapiede del ponte, violando così la libertà di espressione e di manifestazione, tutelata dal diritto internazionale».

Gli attivisti rivendicano il diritto di protestare in modo non violento per il diritto a un futuro. E annunciano che quasi 150 persone si sono iscritte alle marce lente che si svolgeranno in tutta la Svizzera fino a metà ottobre. «Quest'autunno in tutto il mondo si sta verificando una rivolta senza precedenti per la giustizia climatica. Dopo un'estate torrida e i disastri climatici che hanno provocato decine di migliaia di vittime, le cittadini e i cittadini si stanno mobilitando di fronte alla negazione e all'inazione criminale dei loro governi. È il caso, ad esempio, di Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Uganda».

Quindi, le richieste in Svizzera: dichiarare l'emergenza climatica e, come prima misura di sicurezza, elaborare un piano d'azione per rinnovare tutti gli edifici del Paese entro il 2030.

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