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Il sindaco di New York: «Incontrerò Netanyahu, ma nessun mandato d’arresto» – Eric Adams ha spiegato: «C’è una cosa chiamata immunità diplomatica» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:22
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In 450.000 sono fuggiti da Gaza City
L'agenzia di protezione civile della Striscia di Gaza ha dichiarato che 450.000 palestinesi sono fuggiti da Gaza City da quando Israele ha iniziato la sua offensiva per conquistare il più grande agglomerato urbano del territorio. «Il numero di cittadini sfollati da Gaza verso sud ha raggiunto le 450.000 persone dall'inizio dell'operazione militare su Gaza City in agosto», ha dichiarato Mohamed al-Mughayir, un funzionario dell'agenzia che opera sotto l'autorità di Hamas. L'esercito israeliano, che ha ordinato ai residenti di evacuare mentre intensifica il suo attacco di terra, aveva dichiarato di stimare che «circa 480.000» persone siano fuggite dalla città.
19:51
19:51
Almeno 33 morti negli attacchi israeliani oggi a Gaza
Il fuoco israeliano ha ucciso almeno 33 persone oggi nella Striscia di Gaza, 18 delle quali nella città di Gaza. È quanto riportato nell'ultimo conteggio fornito dagli ospedali di Gaza all'Afp.
17:38
17:38
Almeno 29 persone sono state uccise da stamattina nella Striscia di Gaza
Almeno 29 persone sono state uccise da stamattina nella Striscia di Gaza a causa degli incessanti attacchi militari israeliani. Almeno 15 persone sono state uccise a Gaza City. Tra le vittime ci sono anche due palestinesi in cerca di aiuti, secondo quanto riferito ad Al Jazeera da fonti dell'ospedale Nasser nel sud di Gaza.
17:31
17:31
«La Russia chiede un cessate il fuoco immediato e incondizionato» nella Striscia di Gaza
«La Russia chiede un cessate il fuoco immediato e incondizionato» nella Striscia di Gaza, «il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, un accesso umanitario senza ostacoli e la ripresa del processo di pace su una base giuridica internazionale nota e universalmente riconosciuta»: lo ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota ripresa dall'agenzia Ria Novosti.
17:21
17:21
«A Gaza City le truppe dell'IDF continuano a espandere le attività»
«A Gaza City le truppe dell'IDF continuano a espandere le attività, mentre a Khan Yunis e Rafah continuano a operare contro le minacce terroristiche». Lo riferisce l'esercito israeliano (Idf) sui social, aggiungendo che «oltre dieci terroristi sono stati eliminati e più di 20 siti infrastrutturali militari sono stati smantellati».
Tra questi, «Mahmoud Yusuf Abu Alkhir, vice capo dell'intelligence militare del battaglione Bureij di Hamas, è stato eliminato in un attacco dell'Idf nel nord di Gaza».
16:41
16:41
Il Consiglio di Sicurezza ONU ripristina le sanzioni all'Iran per il nucleare
Il Consiglio di Sicurezza ONU ha dato il via libera al ripristino delle sanzioni contro l'Iran per il suo programma nucleare. I Quindici hanno bocciato (con 4 voti a favore, 9 contrari e 2 astensioni) una bozza di risoluzione che avrebbe permesso di estendere la revoca delle sanzioni decisa con l'accordo del 2015.
Ciò significa che le sanzioni contro l'Iran saranno reintrodotte a mezzanotte del 28 settembre, a meno che non venga raggiunto un accordo all'ultimo minuto durante la settimana di alto livello dell'Assemblea Generale.
In caso venisse raggiunto un accordo dell'ultimo minuto, richiederebbe un'altra votazione del Consiglio di Sicurezza (Cds) su una bozza di risoluzione separata per proseguire la revoca delle sanzioni.
Il voto in Cds (a favore hanno votato Russia, Cina, Pakistan e Algeria) è arrivato dopo che a fine agosto Francia, Gran Bretagna e Germania hanno attivato lo «snapback» a causa di «significative inadempienze» da parte di Teheran. Il meccanismo consente il ripristino delle sanzioni entro 30 giorni, e questa settimana, i tre Paesi hanno informato l'Iran di essere ancora in attesa di gesti «concreti».
16:36
16:36
Abu Mazen potrà parlare all'Assemblea ONU in videoconferenza
Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen potrà parlare alla settimana di alto livello dell'Assemblea Generale Onu in videoconferenza. Lo ha deciso l'Assemblea Generale dopo che l'amministrazione di Donald Trump gli ha negato il visto per arrivare a New York.
16:12
16:12
Altri 4 morti per la fame tra cui un bimbo
Quattro palestinesi, tra cui un bambino, sono morti per malnutrizione nelle ultime 24 ore a Gaza. Lo riferisce al Jazeera, citando il ministero della Sanità di Hamas. Sale così a 440 il totale delle persone morte per fame dall'inizio della guerra, compresi 147 bambini.
15:06
15:06
Minacce antisemite a un hotel kosher di Davos
Un hotel kosher di Davos (GR), frequentato da ospiti ebrei, ha ricevuto una lettera minatoria con insulti antisemiti, riferimenti al nazismo e minacce di morte. L'incidente, reso pubblico oggi ma avvenuto a fine luglio, è stato confermato da Jonathan Kreutner, segretario generale della Federazione svizzera delle comunità israelite (SIG) all'agenzia Keystone-ATS. La notizia era stata data dalla RSI.
Kreutner ha sottolineato la gravità dell'episodio: «Una minaccia di morte non è un semplice sproloquio, ha un impatto devastante sui destinatari». La lettera è stata immediatamente consegnata alla polizia, che sta conducendo accertamenti.
La polizia cantonale non ha rilasciato commenti, poiché il responsabile regionale è al momento assente. «Tali minacce non devono essere mai sottovalutate», ha ribadito Kreutner, evidenziando il profondo shock e la paura generati dall'episodio.
13:13
13:13
Israele userà «una forza senza precedenti» a Gaza City
L'esercito israeliano ha dichiarato che continuerà ad usare «una forza senza precedenti» a Gaza City, nel territorio palestinese settentrionale, dove sta conducendo una massiccia offensiva, invitando la popolazione a evacuare.
«Le forze israeliane continueranno le loro operazioni con una forza senza precedenti contro Hamas e altre organizzazioni terroristiche», ha dichiarato il portavoce di lingua araba, il colonnello Avichay Adraee, su X, invitando la popolazione a evacuare e «unirsi alle centinaia di migliaia di residenti che sono stati evacuati nella zona umanitaria nel sud» della Striscia di Gaza devastata dalla guerra.
12:34
12:34
«Almeno 21 palestinesi uccisi oggi negli attacchi israeliani»
Almeno 21 palestinesi sono stati uccisi oggi negli attacchi israeliani a Gaza: lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera.
11:07
11:07
Iran: «Sul nucleare l'ONU scelga la diplomazia, non le sanzioni»
L'Iran ha invitato le Nazioni Unite a scegliere «la diplomazia anziché lo scontro» prima del voto da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulla reintroduzione delle sanzioni contro Teheran per il suo programma nucleare, ovvero l'attivazione del meccanismo «snapback» chiesto da Francia, Germania e Regno Unito, i Paesi europei firmatari dell'accordo sul nucleare del 2015.
«È quindi giunto il momento che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite intervenga e scelga la diplomazia anziché lo scontro. La posta in gioco non potrebbe essere più alta», ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, che mercoledì aveva avuto un colloquio telefonico con l'alto rappresentante della politica estera dell'Ue, Kaja Kallas, e con gli omologhi dei tra Paesi europei (E3).
«A nome della Repubblica Islamica dell'Iran, ieri ho presentato un piano ragionevole e attuabile alle controparti E3/UE per scongiurare una crisi inutile ed evitabile nei prossimi giorni», ha affermato Araghchi, come riferisce Mehr, sottolineando che Teheran ha recentemente trovato un'intesa per proseguire la cooperazione con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) dopo che in estate il parlamento iraniano aveva sospeso la collaborazione con l'agenzia atomica dell'ONU, in seguito al conflitto con Israele e al bombardamento dei siti nucleari iraniani da parte degli Usa.
«Invece di essere accolto con un impegno sulla sostanza di questo piano, l'Iran si trova ora di fronte a una litania di scuse e di vere e proprie distrazioni, tra cui la farsesca affermazione che il ministero degli Affari esteri non rappresenta l'intero establishment politico», ha aggiunto il capo della diplomazia di Teheran.
11:02
11:02
Barcellona dice «no» a team israeliani alla partenza del Tour 26
Il comune di Barcellona ritiene che «Israele non dovrebbe poter partecipare a competizioni sportive internazionali» a causa delle azioni militari contro i palestinesi, un criterio applicabile dunque anche per team legati al Paese che possano puntare a partecipare al Tour de France 2026, la cui partenza è prevista proprio nella città catalana a luglio: è quanto detto in un'intervista dal sindaco della città, il socialista Jaume Collboni.
«Noi abbiamo espresso la nostra posizione al Tour», ha detto il sindaco ai microfoni di radio Cadena Ser, ricordando che la competizione a tappe francese è gestita da «un'organizzazione di carattere privato».
«Ci sono ancora dei mesi prima dell'evento e vediamo come gestiranno la situazione. Ma la nostra posizione non è cambiata e non cambierà», ha sostenuto. Collboni ha anche affermato che «è ovvio» che ciò che sta accadendo a Gaza è «un genocidio» a danno dei palestinesi e ha ricordato che «tre mesi fa» Barcellona «ha dichiarato la rottura di relazioni» con città israeliane e si è «auto-imposta» di non concedere appalti a «aziende di origini israeliane attive in territori occupati».
11:01
11:01
Idf: «Circa metà dei palestinesi sono fuggiti da Gaza City»
Secondo le ultime stime dell'Idf, circa 480.000 palestinesi sono finora fuggite da Gaza City, dirigendosi verso il sud della Striscia. Si stima che circa un milione di palestinesi risiedessero a Gaza City prima che l'Idf lanciasse una grande offensiva nella zona.
10:55
10:55
L'ONU condanna gli attacchi israeliani nel sud del Libano
L'ONU ha condannato la serie di attacchi israeliani nel sud del Libano, definendoli violazioni della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza. Nelle ultime ore l'aviazione israeliana ha intensificato i suoi raid sul sud del Libano nonostante l'accordo del cessate il fuoco raggiunto lo scorso novembre.
«Tali azioni mettono a rischio la fragile stabilità raggiunta lo scorso novembre e minano la fiducia dei civili nella possibilità di una soluzione pacifica del conflitto», si legge nel comunicato di Unifil, la missione militare ONU schierata nel sud del Libano dal 1978 e di cui fanno parte un migliaio di italiani.
«I caschi blu di Unifil, insieme all'esercito libanese, continuano a operare sul campo per ripristinare la stabilità lungo la Linea Blu», prosegue il comunicato in riferimento alla linea di demarcazione tra Libano e Israele. «Gli attacchi hanno costretto i caschi blu di due postazioni a rifugiarsi nei bunker, mettendo in pericolo la vita di soldati libanesi, caschi blu e civili».
In questo senso, «le Nazioni Unite chiedono alle Forze di Difesa Israeliane (Idf) di astenersi da ulteriori attacchi e di ritirarsi completamente dal territorio libanese».
10:54
10:54
Global Flotilla partita da Portopalo
«Siamo partiti, stavolta non ci fermiamo più». Così Maria Elena Delia, portavoce in Italia della Global Sumud Flotilla, ufficializza dalla rada di Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano, la partenza di 42 barche dirette a Gaza per portare aiuti umanitari, assieme ad altre sei salpate dalla Grecia.
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
Il sindaco di New York Eric Adams ha dichiarato che incontrerà Benjamin Netanyahu durante la visita del premier israeliano nella Grande Mela per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Lo riportano i media dello Stato ebraico. Durante una conferenza stampa sulla sicurezza dell'evento ONU che inizierà la prossima settimana, al sindaco è stato chiesto se la polizia di New York stia «preparando mandati di arresto» per capi di Stato stranieri. «Ne incontrerò diversi e non vedo l'ora di incontrare anche Netanyahu quando arriverà in città: sarà accolto come gli altri dignitari», ha dichiarato Adams sottolineando che «c'è una cosa chiamata immunità diplomatica». Il candidato sindaco Zohran Mamdani ha dichiarato da parte sua che da eletto farebbe arrestare Netanyahu in base al mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale (CPI) nei suoi confronti, sebbene il sindaco di New York non abbia l'autorità per farlo visto che la CPI non ha giurisdizione negli Stati Uniti e la legge federale impedisce alle entità USA di collaborare con la Corte penale internazionale.
Intanto, un ex membro delle forze di sicurezza dell'Autorità nazionale palestinese (ANP) a Gaza, il 50.enne Hossam al-Astal, afferma di aver formato un gruppo che opera contro Hamas a Khan Yunis e sollecita i palestinesi della zona a cercare rifugio presso di lui. Lo riportano i media israeliani. Astal dichiara che il suo gruppo accoglierà «chiunque viva sotto l'oppressione di Hamas» e che ci sono cibo, acqua e riparo a sufficienza per tutti. «Nei prossimi giorni, accoglieremo altre 300-400 persone», ha affermato aggiungendo che il suo gruppo effettua controlli di sicurezza per assicurarsi che coloro che si uniranno non abbiano legami con il movimento islamista. Astal spiega che esiste un «coordinamento» tra il suo gruppo e lo Stato ebraico e che presto si farà «affidamento su Israele per l'elettricità e l'acqua». Astal afferma che il gruppo è dotato di armi per difendersi e che ha ricevuto finanziamenti da diverse fonti tra cui Stati Uniti, Europa e Stati arabi non meglio specificati. «La gente qui non vuole Hamas, vuole la pace con Israele», secondo Astal.