L'iniziativa

A Locarno «Spaziamo» s’allarga e c’è anche un campo di bocce (e di basket)

Il gruppo di giovani sotto il nome di «collettivo urbano» porta avanti la sua opera di azione «tattica» in Città – In Largo Zorzi spuntano dei canestri «intergenerazionali» e aree espositive: «Ma sono in arrivo pure tavoli da ping pong»
Il progetto «Spaziamo» del giovane «collettivo urbano» di Locarno invita la cittadinanza a prendere possesso di uno spazio che fino a poco tempo fa era inutilizzato © Ti-Press/S.Golay
Jona Mantovan
22.04.2024 21:30

Un campo di bocce in sabbia. Dei canestri «intergenerazionali». Delle aree espositive con panchine. Ma cosa sta succedendo, in Largo Zorzi a Locarno? Presto detto: l’opera di urbanismo tattico «Spaziamo», messa a punto dal gruppo di giovani che risponde al nome di «collettivo urbano», si espande. Avevano acceso la curiosità, qualche mese fa, quando si erano messi a dipingere i mille metri quadrati del fondo stradale con una serie di bolle colorate. 

«Vogliamo restituire ai cittadini un’area inutilizzata, che fino a poco tempo fa era soltanto una via di transito per gli autobus» aveva spiegato a suo tempo Georgina Cavalli al Corriere del Ticino. La 35.enne ha studiato architettura all’Università della Svizzera italiana e-come i suoi «compagni d’avventura» nonché coetanei Alex, Jordan e Nicolò-è appassionata di costruzioni innovative e sostenibili.

Traslochi in vista

I quattro sono cresciuti in città e si conoscono da tempo. Ognuno ha poi preso strade diverse, ma oggi condividono la voglia di lasciare il segno e di «restituire» qualcosa al loro Comune, anche se solo in maniera temporanea, proprio come le installazioni in fase di realizzazione in Largo Zorzi. Che, giocoforza, tra qualche anno dovranno lasciare posto alla sistemazione definitiva dell’area, secondo il progetto denominato «Nouvelle belle époque». Per non parlare delle varie manifestazioni estive (Giro della Svizzera, Moon&Stars, Locarno Film Festival ad esempio) che richiederanno un momentaneo trasloco in altre zone.

Intanto, una bambina accompagnata da un adulto-entrambi con indosso un giaccone piuttosto pesante viste le temperature degli ultimi giorni-si avvicinano furtivi attorno alla superficie sabbiosa. Le bocce sono già «in pista» ma ancora sparpagliate. La piccola, avrà sui dieci anni, inizia a raccoglierle e a spostarle in capo alla piattaforma.

Materiale già «sul posto»

Più avanti, verso il lago, tre bambini si stanno sfidando a chi fa più canestri usando palloni da basket con fasce multicolori. «Sia le bocce sia i palloni sono già qui, a disposizione», dice Alex Furgiuele. «Il materiale è sul posto da qualche giorno e finora è filato tutto liscio. Siamo contenti che le persone abbiano capito il concetto», sottolinea il 34.enne.

Il giovane, nella vita grafico ma che per questo progetto ha seguito un po’ tutti gli aspetti, aggiunge che si stanno organizzando affinché la sera qualcuno del Comune chiuda in un cassone le varie componenti «mobili».

Nel frattempo, il più alto dei tre giovani «cestisti» è riuscito a portarsi a casa l’ennesimo punto. «Ci sono tanti campi da basket, in Ticino, e non aveva senso realizzarne uno uguale a tutti gli altri», illustra ancora il progettista. «Ecco perché abbiamo posizionato tre reti a tre altezze differenti, così da poter coinvolgere e includere tutte le età e i livelli di abilità, in modo da non lasciar fuori nessuno». I canestri sono evidenziati da campiture che riprendono quelle già disegnate sulla strada, la cui forma ricorda «le nuvolette che contengono i messaggi nelle applicazioni sui telefonini».

Una nuova fase

L’invito, nella filosofia del collettivo urbano, è di interagire di persona nel mondo reale, fisico. Sfruttando, appunto, la superficie con le attività aggiunte in Largo Zorzi. Ma non finisce qui. Lo spazio, infatti, è destinato ad arricchirsi. «Fra non molto aggiungeremo alcuni tavoli da ping pong. Lo stiamo ancora completando, siamo proprio all’inizio di questa nuova fase di Spaziamo».

Jordan Kouto, tecnico edile esperto in bioecologia della costruzione, si prende un attimo prima di alzarsi dalla panchina all’interno dell’area espositiva. Come le altre opere, anche questa è realizzata con elementi tubolari d’acciaio e teloni bianchi che fanno da copertura. Le lunghe sedute ai quattro lati, invece, sono realizzate in legno e hanno ognuna dei poster che illustrano i principi del collettivo e di un paio di progetti in corso, sempre a Locarno (il Castello Visconteo e le nuove scuole elementari nel quartiere di Solduno). «Monteremo presto una seconda area come questa sull’altro lato, verso Piazza Grande» evidenzia il 33.enne, soddisfatto di un lavoro «che si ispira agli interventi di urbanismo tattico messi a punto in molte metropoli europee, come Milano».

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