A.A.A Prostitute cercansi

Gesto eclatante del granconsigliere PPD Fiorenzo Dadò: denunciata la nuova legge sulla prostituzione
Red. Online
05.04.2014 11:55

BELLINZONA – "A.A.A Cercasi ragazze disoccupate per nuovi postriboli". Titola così la pagina acquistata sabato su laRegione da Fiorenzo Dadò. Il gesto eclatante del capogruppo PPD in Gran Consiglio mira a denunciare senza troppi giri di parole la nuova legge sulla prostituzione che, attualmente, è al vaglio della commissione della Legislazione.

Dopo il no al rinvio al Dipartimento delle Istituzioni deciso mercoledì scorso, per Dadò il Ticino rischia seriamente di trasformarsi "da terra di artisti in terra di lupanari". Sulla pagina del quotidiano bellinzonese i timori dell'esponente PPD riguardano soprattutto il "sottobosco" che spesso e volentieri accompagna il mondo della prostituzione, anche se legale come in Svizzera. "Questa ponderosa legge, inutile girarci attorno, non è affatto un'efficace e agile norma di polizia con lo scopo di arginare il malvezzo e proteggere le ragazze come si vorrebbe far credere, ma un minestrone di ingredienti burocratici, sanitari e pianificatori che non fanno altro che confondere le idee sulla reale portata del fenomeno, permettendogli invece di proliferare e insediarsi in grande stile sul nostro territorio, con tutto il sottobosco malavitoso che trascina con sé".

E ancora: "Tutti dovrebbero sapere che  questa carne fresca viene importata da regioni diseredate del pianeta per approdare nel nostro ricco Paese, non certo per le ragioni care a Don Bosco ma, nella migliore delle ipotesi, con il subdolo inganno di una vita migliore. Tutto questo avviene con l'unico obiettivo di moltiplicare la fortuna di spregiudicati commercianti e di tutto un sottobosco di delinquenti, dediti al riciclaggio, alla droga, al ricatto e alla tratta di esseri umani".

Dadò però avvisa: "Se dovesse malauguratamente passare in Gran Consiglio  questo vademecum attira bordelli e mascalzoni di mezza Europa, non esiteremo a proporre il referendum e ad appellarci alla saggezza popolare".