Il caso

Acciaieria di Azovstal, biolaboratorio e base Nato: che cosa non torna

Stando a quanto riportato da alcuni utenti sui social network, all’interno dell’acciaieria si troverebbe una base Nato – È davvero così?
© KEYSTONE/SPUTNIK/Ilya Pitalev
Facta.News
21.04.2022 16:00

Da giorni i combattimenti tra Russia e Ucraina sono particolarmente intensi nella città di Mariupol, divenuta tristemente celebre alcune settimane fa per il bombardamento dell’ospedale pediatrico (ne parlavamo qui). 

Le notizie che riguardano Mariupol non sono però finite: da alcuni giorni si parla dell'acciaieria Azovstal e della presenza di una presunta base segreta Nato al suo interno. Non solo: lì si troverebbe anche un laboratorio bio-militare gestito dagli Stati Uniti.

In realtà, seppur la notizia sia diventata velocemente virale, non ci sono prove che si tratti di una notizia vera. Ecco che cosa sappiamo.

L’acciaieria di Azovstal

L’acciaieria Azovstal di Mariupol è da giorni lo scenario di una battaglia tra le forze militari russe e quelle ucraine, tra cui membri del battaglione Azov, inquadrato nella Guardia nazionale ucraina.

Stando alle notizie delle ultime ore, Mosca avrebbe rivendicato il controllo dell’area ma l’assalto all’acciaieria sarebbe stato annullato.

Perché si parla della Nato

Stando a quanto riportato da alcuni utenti sui social network, all’interno dell’acciaieria si troverebbe una base Nato. 

Vale la pena precisare che ad oggi l’Ucraina non è un Paese membro dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (nota con la sigla Nato) e, dunque, sul territorio non sono presenti basi militari Nato.

Non esistono poi fonti indipendenti in grado di confermare l’effettiva presenza di una base all’interno dell’acciaieria: si tratta infatti di un’area al momento interessata da un conflitto. D’altra parte, in passato non sono mai state fornite solide e affidabili prove a supporto di questa teoria.

Qual è la fonte della notizia

Come abbiamo spiegato in questo articolo, risalire alla fonte di una notizia è un passaggio fondamentale per la verifica. 

In questo caso, la fonte è il giornalista Pepe Escobar che su Twitter ha per primo scritto di una base Nato posta 30 metri sotto l’acciaieria. 

Chi è Escobar? Si tratta di un giornalista brasiliano individuato dal Dipartimento di Stato americano come un autore di propaganda e disinformazione filorussa. Escobar non si trova in Ucraina e neppure a Mariupol. Non è quindi sul campo e né è in grado di provare le sue affermazioni.

La falsa storia dei laboratori bio-militari

La presenza di laboratori bio-militari in Ucraina è uno dei complotti che, sin dalle prime settimane, ha accompagnato la narrazione del conflitto. Come abbiamo verificato su Facta News, si tratta di una notizia falsa

In Ucraina ci sono dei laboratori biologici (e non bio-militari) di proprietà e gestiti dal governo locale, come parte di un trattato di cooperazione che risale al 1991 per volere del Dipartimento della Difesa americano con l’intento di modernizzare i laboratori statali del Paese. 

La notizia falsa relativa all’esistenza di laboratori bio-militari gestiti dagli Stati Uniti è stata smentita già a maggio 2020 dai servizi di sicurezza ucraini. Stando a quanto ricostruito dalla testata giornalistica non-profit Coda Story la questa falsa notizia risale al 2018 e la sua diffusione è stata ricondotta alla propaganda russa. 

Infine, Izumi Nakamitsu – l’alto rappresentante delle Nazioni Unite per il disarmo – ha dichiarato diverse volte che «le Nazioni Unite non sono a conoscenza di alcun programma di armi biologiche condotto in Ucraina». Secondo rappresentanti delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti e dell’Ucraina i laboratori biologici presenti in Ucraina sono utilizzati per fare ricerca e mitigare le minacce di malattie ma non per scopi militari. Non sono mai state presentate prove convincenti e verificate che le cose stiano altrimenti.

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