Akanji: «L’Inter è sempre stata la mia squadra italiana preferita»

Sono stati giorni a dir poco movimentati, quelli appena vissuti da Manuel Akanji. Rimasto, praticamente fino all’ultimo, in bilico prima della chiusura del mercato estivo, il difensore centrale elvetico ha infine trovato un accordo quasi allo scadere con l’Inter. Nel giro di poche ore, insomma, Akanji ha dapprima firmato un nuovo contratto, per poi recarsi al ritiro della Svizzera e svolgere un primo allenamento al fianco della squadra. «È successo tutto molto rapidamente - ha affermato in conferenza stampa - e naturalmente devo ancora sistemare diverse questioni. Ora, comunque, il mio focus è interamente dedicato alla Nazionale. Poi, ci sarà tempo per pensare all’Inter».
Ci si gioca tutto subito
Già, perché venerdì - a Basilea, contro il Kosovo - inizia il percorso di qualificazione per i prossimi Mondiali. «Essendo previsti soltanto sei incontri - ha analizzato il 30.enne - si tratta della campagna più rapida alla quale io abbia preso parte. Ci si gioca tutto in poco tempo, perciò dobbiamo essere concentrati sin dalle primissime battute. È un bene, il fatto di disputare le prime due sfide in casa: il nostro obiettivo è quello di conquistare la posta piena». Non troppo tempo fa, il Kosovo aveva causato non pochi problemi agli elvetici. «Nel 2023, in entrambe le occasioni, avevamo subìto il gol del pari proprio allo scadere. Non è evidente affrontare una compagine come la loro, poiché giocano in maniera solida e molto aggressiva».
Dal punto di vista personale, tenendo conto del mancato impiego con il City nelle prime uscite stagionali, come ci arriva Akanji a questo confronto? «Ho già vissuto una situazione simile, tre anni fa. Non gioco da due settimane, quindi potrebbe essere un po’ più faticoso del solito, ma non sono preoccupato. Ho potuto svolgere una preparazione normale e ho giocato delle amichevoli, dunque saprò farmi trovare pronto».
La separazione da Guardiola
È proprio il mancato impiego con i Citizens, il motivo del trasferimento di Akanji in nerazzurro. «Dei sei difensori centrali presenti, soltanto due potevano scendere in campo. È un ruolo, perlopiù, in cui si ruota raramente. Perciò, Guardiola è stato molto chiaro con noi fin dall’inizio: alcuni giocatori sarebbero rimasti fuori dalla rosa dei convocati».
Manchester, per Akanji, rimane comunque una tappa molto importante della carriera. «La mia famiglia e io ci siamo trovati molto bene lì, ma non rimpiango nulla. Purtroppo, non ho ancora potuto salutare i miei compagni, ma intendo assolutamente farlo, quando possibile. Per me è importante poter dire addio e ricominciare da capo»
C’era già stato un interesse
Un nuovo inizio che si chiama Inter. «Avevano mostrato un interesse nei miei confronti già tre anni fa. Quando si è manifestata questa possibilità, dunque, non vi era molto a cui pensare. È una società, quella nerazzurra - ha spiegato il perno della retroguardia rossocrociata - che mi piace molto, anche per il modo in cui gioca». Tatticamente, poi, Akanji potrebbe trovarsi alla perfezione nello scacchiere di Cristian Chivu. «Sì, il fatto che l’Inter utilizzi una difesa a tre è senz’altro un vantaggio. La mia intenzione, inoltre, era quella di continuare a giocare ai più alti livelli in Europa. Non era facile, in questo senso, trovare un’alternativa valida al Manchester City, ma l’Inter mi ha garantito questa possibilità». Che ne sarà del suo futuro, considerando che i due club hanno stabilito un accordo a titolo temporaneo? «Non è ancora chiaro, vedremo se il diritto di riscatto verrà esercitato o meno. Non voglio avere troppi pensieri a riguardo di ciò che avverrà tra un anno».
E nel passaggio al club milanese sembra esserci anche il destino di mezzo. «Mi sono fidato del mio istinto. L’Inter è sempre stata la mia squadra italiana preferita e la mia prima maglia, da bambino, era quella nerazzurra di Christian Vieri. Il fidanzato di mia sorella, poi, è interista. A lui non è affatto piaciuta la finale di Champions League del 2023 (ride, ndr.)».