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Lo ha dichiarato il commissario europeo alla Difesa Andrius Kubilius – Il piano presentato il 4 marzo dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen prevede un aumento della spesa per la difesa di 650 miliardi di euro e 150 miliardi di euro di prestiti per investimenti nella difesa – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:23
22:23
Zelensky: «Probabilmente domenica vedrò papa Leone XIV»
Parlando ai giornalisti, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto che domenica «probabilmente» vedrà Papa Leone XIV, aggiungendo che ciò dipenderà dagli sviluppi diplomatici con la Russia. «Probabilmente domenica, se funziona. Ma non sappiamo ancora come finirà questa settimana», ha detto Zelensky in un'intervista rilasciata a cinque testate giornalistiche.
Papa Leone XIV celebrerà domenica la sua messa inaugurale in Piazza San Pietro e si prevede la partecipazione di numerosi leader stranieri.
Zelensky ha sfidato Vladimir Putin a incontralo di persona in Turchia giovedì, ma il capo del Cremlino non ha risposto.
Dalla tenuta e dall'esito di questi colloqui dipenderà il programma di Zelensky, che dovrebbe incontrare il presidente turco Erdogan ad Ankara mercoledì o giovedì. «Siamo arrivati a un punto in cui non sappiamo cosa accadrà domani», ha detto il leader ucraino in un'intervista rilasciata a diversi organi di stampa.
Lunedì il leader ucraino e il nuovo pontefice si sono sentiti telefonicamente: Zelensky ha invitato papa Prevost in Ucraina, e questi da parte sua ha fatto appello alle «grandi potenze mondiali» perché fermino la guerra, invocando una pace «giusta» e «duratura» in Ucraina.
21:03
21:03
Macron: «Non vogliamo far scoppiare la terza guerra mondiale»
«Non vogliamo far scoppiare una terza guerra mondiale nel difendere una tregua» in Ucraina: lo ha detto questa sera, in diretta tv su TF1, il presidente francese Emmanuel Macron. «La guerra deve finire - ha aggiunto - e l'Ucraina deve essere nella situazione migliore possibile rientrare nelle trattative. Avere una tregua è ciò che consente la miglior situazione umanitaria e la possibilità di rientrare in discussioni che permetteranno di trattare sulle questioni territoriali».
Macron ha ribadito che la Russia «non si fermerà» in Ucraina «se la si lascia fare». Sull'efficacia delle misure finora adottate per fermare Mosca, il presidente francese ha affermato di aver «fatto il massimo di quello che si poteva fare».
«Noi - ha detto - abbiamo deciso di aiutare l'Ucraina ma non entrare mai in un'escalation. Abbiamo deciso di non impegnare le nostre truppe in Ucraina in un confronto diretto per evitare un'escalation e una terza guerra mondiale. Non vogliamo far scoppiare un terzo conflitto mondiale».
Macron si è poi detto pronto ad «aprire discussioni» sulla presenza della bomba nucleare francese in Polonia. Interrogato nella diretta tv su TF1, il presidente francese ha spiegato: «Gli Stati Uniti hanno bombe nucleari su degli aerei in Belgio, in Germania», Secondo lui, «da quando esiste la dottrina nucleare, c'è sempre una dimensione europea nel tener conto degli interessi vitali». Il capo dello stato francese ha lanciato un appello agli europei a «restare in una situazione di essere armati».
21:02
21:02
«Putin nel 2024 contattò direttamente Musk»
Il secondo canale tedesco (Zdf) manda in onda un'intervista a Jonathan Buma, un ex agente del Fbi, nella quale viene rivelato che i servizi segreti russi hanno messo in piedi un'operazione per avvicinare Elon Musk e, tra gli altri obiettivi, aumentare la diffusione della propaganda russa online.
L'ordine di avviare l'operazione sarebbe arrivato direttamente da Vladimir Putin. Per Buma lo stile di vita di Musk e, in particolare, il presunto uso di droghe come la ketamina, sono stati visti dai servizi russi come un'opportunità che avrebbe reso più agevole definire un contatto.
Secondo l'ex agente oltre a Musk sarebbe stato avvicinato anche il fondatore di Paypal, Peter Thiel. Sempre per Buma l'operazione avrebbe costituito «il più grosso fallimento del controspionaggio statunitense». Inoltre, Buma afferma essere a conoscenza di un contatto tra i due nei quali si parlò anche il Wall Street Journal.
L'intervista completa e il servizio del Zdf andranno in onda questa sera.
20:46
20:46
Macron: «Sanzioni nei prossimi giorni se Mosca non accetta la tregua»
«In Ucraina si gioca la nostra sicurezza»: queste le prime parole del presidente francese, Emmanuel Macron, sul tema dell'Ucraina all'inizio del suo intervento di due ore e mezzo in diretta su TF1.
«Noi - ha ribadito Macron - vogliamo la pace, il nostro obiettivo è ottenere una tregua su terra, mare e cielo per 30 giorni» allo scopo di negoziare con la Russia. «La nostra volontà - ha aggiunto - è adottare sanzioni nei prossimi giorni in stretta intesa con gli Stati Uniti» se la Russia non accetta la tregua.
18:25
18:25
Trump: «Rubio in Turchia per i colloqui sull'Ucraina»
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che il segretario di Stato Marco Rubio sarà in Turchia per i colloqui sulla pace in Ucraina.
18:15
18:15
Witkoff: «È stato fatto molto per colmare le distanze tra Mosca e Kiev»
L'inviato speciale americano Steve Witkoff ha affermato che con la mediazione Usa è stato «fatto molto per colmare le distanze» tra la Russia e l'Ucraina, ma che rimangono aperte le questioni territoriali, insieme con la gestione della centrale atomica di Zaporizhzhia - attualmente sotto il controllo russo - e l'accesso ucraino al fiume Dnipro e al Mar Nero.
«Stiamo avendo colloqui informalmente con entrambe le parti», ha dichiarato Witkoff in un'intervista con Breitbart News. E non solo.
L'inviato ha riferito di aver «parlato con tutti i consiglieri per la sicurezza nazionale coinvolti in questo, dalla Gran Bretagna, dalla Francia, dalla Germania, dall'Italia». «Penso che abbiamo fatto molto per colmare le distanze», ha detto ancora Witkoff, ma «le soluzioni funzionano quando ci sono colloqui diretti». E quindi ora bisogna «far sedere ucraini e russi allo stesso tavolo».
17:23
17:23
«Trump prima era irritato con Kiev, ora lo è con Mosca»
«Il presidente Donald Trump prima era irritato con Kiev, ora lo è con Mosca». Lo ha detto l'Ambasciatore Usa alla Nato Matthew G. Whitaker alla vigilia della ministeriale esteri di Antalya.
«Siamo più vicini che mai a trovare un accordo e mettere fine alla guerra e alla carneficina ma non posso prevedere cosa accadrà giovedì», ha aggiunto.
«Nessuna delle parti sarà felice al 100% della accordo ma l'accordo deve tenere», ha sottolineato. Alla domanda se gli Usa sono disposti a fornire il cosiddetto backstop alla coalizione dei volenterosi ha risposto: «Queste sono decisioni del presidente».
17:13
17:13
Putin: «Pianificano sanzioni a loro discapito»
Coloro che «vogliono male» alla Russia sono pronti ad adottare nuove sanzioni contro Mosca anche «a loro discapito» perché sono «deficienti». Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin in una conferenza sull'economia, riferendosi alle minacce della coalizione dei cosiddetti Volenterosi di inasprire le sanzioni.
«Quindi - ha detto ancora Putin - ovviamente dobbiamo tenerlo a mente, che potrebbero fare ciò di cui parlano pubblicamente, e, naturalmente, dobbiamo ridurre al minimo gli effetti negativi su di noi».
È necessario capire cosa potrebbe accadere - ha detto Putin, citato dall'agenzia Interfax - ed è necessario essere preparati per qualsiasi azione dei nostri possibili futuri detrattori. Lo fanno a discapito di se stessi. Sembra che non potrebbero fare questo o altro, ma lo fanno, deficienti«. »Oh, chiedo scusa«, ha aggiunto il presidente.
16:59
16:59
Zelensky: «Farò di tutto per incontrare Putin in Turchia»
«Io sarò in Turchia. Ci sarà anche il presidente Erdogan. Tutti sono pronti a incontrare il leader russo. Farò di tutto per incontrarlo, ovunque in Turchia». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Kiev, come riportano i media ucraini.
Ma, ha aggiunto, «penso che Putin non voglia che la guerra finisca, non voglia un cessate il fuoco, non voglia negoziati».
Zelensky ha esortato gli Stati Uniti a imporre a Mosca il pacchetto di sanzioni più incisivo di sempre se il presidente russo Vladimir Putin respingerà la richiesta di un incontro in Turchia questa settimana.
«Questo dovrebbe essere il pacchetto di sanzioni più forte», ha detto Zelensky ai giornalisti a Kiev, aggiungendo che il rifiuto di Putin all'incontro sarebbe un «chiaro segnale che non vogliono e non hanno intenzione di porre fine alla guerra».
15:50
15:50
Gli inviati USA Witkoff e Kellogg saranno giovedì a Istanbul
In attesa di sapere se anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump volerà a Istanbul, gli inviati Usa Steve Witkoff e Keith Kellogg, scrive la Cnn, saranno in Turchia per i colloqui tra russi e ucraini.
«È tutto molto dinamico in questo momento», ha detto il funzionario alla Cnn sulla presenza del presidente USA.
15:48
15:48
Mosca: «I negoziati devono riconoscere nuovi territori russi»
Nei negoziati per la fine del conflitto in Ucraina bisognerà discutere '«l'entrata nella Federazione russa» dei «nuovi territori», vale a dire delle regioni ucraine che attualmente sono parzialmente occupate dalle forze russe. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov, citato dall'agenzia Ria Novosti. Le trattative, ha sottolineato Ryabkov, devono «garantire il riconoscimento delle realtà che si sono create negli ultimi tempi».
15:43
15:43
Kallas: «Putin non oserà incontrare Zelensky a Istanbul»
«Penso che Volodymyr Zelensky abbia fatto bene a dire 'Ok, sono disposto a incontrare Putin', penso che sia una buona mossa se si siedono al tavolo». Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas alla conferenza sulla democrazia a Copenaghen. «Ma non credo che Putin oserà farlo», ha aggiunto.
«Gli USA hanno mantenuto la porta aperta per attirare Mosca al tavolo, lo capisco. Ma ora sono passati 60 giorni da quando l'Ucraina ha accettato una tregua incondizionata, serve fare qualcosa di più», ha sottolineato Kallas.
15:18
15:18
Erdogan a Rutte: «Ankara ha aumentato gli sforzi per una pace giusta»
Durante un incontro ad Ankara con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che «la Turchia ha intensificato i suoi sforzi per porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia con una pace duratura e giusta» e che lui ha avuto colloqui con il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«La Turchia sostiene fermamente l'istituzione di un cessate il fuoco completo e mantiene la sua posizione secondo cui la Nato non dovrebbe prendere parte a questa guerra e che non si dovrebbe perdere l'opportunità per la pace». Lo riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.
La Turchia - ha poi detto Erdogan - riprenderà il comando della Kosovo Force (KFor).«Durante l'incontro, il presidente Erdogan ha affermato che la Turchia attribuisce importanza alla Nato e che, a dimostrazione di questo, riprenderà il comando della Kosovo Force della Nato», riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.
Secondo la stampa turca, il ministero della Difesa della Turchia ha affermato che Ankara a ottobre riprenderà il comando della Kfor per un periodo di un anno, mentre aveva guidato la missione già tra il 2023 e il 2024.
13:18
13:18
«Se Putin andrà a Istanbul modificheremo la legge sul divieto di colloquio»
L'Ucraina potrebbe modificare il divieto di colloqui con il dittatore russo Vladimir Putin, sancito per decreto, se il presidente russo accetterà di incontrare il presidente Volodymyr Zelensky a Istanbul. Lo ha riferito il consigliere del capo dell'Ufficio del Presidente Mykhailo Podoliak, come riporta Rbc Ukraina.
"Noi non consideriamo Putin un presidente legittimo ma di fatto è lui l'unico a controllare la Russia. Pertanto, dal punto di vista legale, basterà apportare modifiche alla decisione del Consiglio Nazionale e saranno adottate le necessarie norme di regolamentazione giuridica", ha spiegato Podoliak.
La Russia intanto continua a "prepararsi" alle trattative dirette con l'Ucraina giovedì a Istanbul ma annuncerà chi sarà presente in rappresentanza di Mosca solo quando il presidente Vladimir Putin lo avrà deciso. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
06:28
06:28
Il punto alle 6.00
Una parte degli 800 miliardi di euro per il programma ReArm Europe sarà utilizzata per fornire supporto militare all'Ucraina, ha dichiarato il commissario europeo alla Difesa Andrius Kubilius in un'intervista alla European Pravda.
Il piano presentato il 4 marzo dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen prevede un aumento della spesa per la difesa di 650 miliardi di euro e 150 miliardi di euro di prestiti per investimenti nella difesa.
Gli Stati membri possono utilizzare questi fondi per fornire all'Ucraina armi e investire nell'industria della difesa del Paese, ha dichiarato Kubilius nell'intervista, citata dal Kyiv Independent. «Solo gli Stati membri possono richiedere prestiti nell'ambito dello strumento dei 150 miliardi di euro, ma possono utilizzare questi fondi per acquisti congiunti con l'Ucraina, in particolare per acquisti nell'industria della difesa ucraina per le esigenze delle Forze Armate», ha dichiarato.
I fondi per la difesa nazionale possono essere utilizzati anche per acquistare armi per l'Ucraina, ha detto Kubilius.
«E di questi 650 miliardi che sono destinati alla spesa per la difesa nazionale, una parte può essere spesa anche per le armi per l'Ucraina», ha detto. «Questa sarà una decisione degli Stati membri».