Alessandro Speziali: «Senza due municipali per noi sarà una sfida importante»

Alessandro Speziali, che cosa ha rappresentato Alain Scherrer per Locarno e il PLR?
«Il primo sentimento, nei confronti di Alain Scherrer, è di riconoscenza, per essersi dedicato a lungo, prima come municipale, poi come sindaco, alla città, con la capacità di unire i cittadini sotto la sua figura, al di là degli steccati partitici. E quando un sindaco riesce in questo intento, al contempo avvicina la cittadinanza alle istituzioni. Penso sia stato un sindaco nel quale tanti hanno potuto riconoscersi, perché poi ha una sensibilità sociale che tocca tutti. Se pensiamo alla sua passione per la musica, ecco che è rappresentativa della sua capacità di avvicinarsi all’uomo comune, così come riusciva a relazionarsi, nei consessi internazionali - basti pensare al Festival -, con personalità da tutto il mondo, con la stessa facilità».
Il suo partito si ritrova quindi a dover fare a meno di una figura simile. Che cosa significa?
«Tutto dipende da cosa fa un partito nel tempo. Un partito come il nostro cerca sempre di coltivare nuove persone e nuove personalità. Evidentemente Alain Scherrer rappresenta una grossa personalità anche a livello di partito. Ma siamo e saremo pronti a guardare avanti e a scommettere su nuove persone, anche perché, come partito, abbiamo sempre coltivato la cultura del ricambio».
Verso le comunali sarete chiamati a costruire una lista forte senza il sindaco e senza Davide Giovannacci.
«La sezione, con il suo presidente Stefano Lappe, sta già lavorando in questo senso. Avendo una base molto larga e solida, possiamo scegliere, partendo per tempo, altre personalità forti e conosciute, personalità che potranno dare nuovo slancio alla sezione. Quando hai due uscenti di questo peso, be’ sostituirli è una sfida importante, ma che sentiamo nelle nostre corde. Non per niente il sindacato è nostro da oltre un secolo. Proprio per la capacità di proporre persone sempre all’altezza di rappresentare la città e la cittadinanza. Non dobbiamo dimenticare che parliamo di una città polo, che deve fare da traino all’intera regione, con tanti cantieri aperti».
Gli occhi sono su Nicola Pini.
«È normale. Nicola Pini ha un riconoscimento elettorale forte, che si è guadagnato sul campo. Da municipale ha dimostrato di avere in mano - a tutti gli effetti - i dossier del suo dicastero. È una persona che, quando prende in mano un dossier, lo analizza fino all’ultimo grammo. Sarebbe sicuramente all’altezza del ruolo di sindaco. In più porta in dote a Locarno uno sguardo cantonale, essendo granconsigliere ed essendo stato presidente del Gran Consiglio».