Alice Weidel lascia Bienne, troppe pressioni

Nellà città bernese si sarebbe diffuso un certo malcontento a carico della co-presidente dell'Alternative für Deutschland
Ats
23.11.2018 16:58

BERNA - Alice Weidel, co-presidente del partito della destra populista tedesca Alternative für Deutschland (AfD), rinuncia al domicilio a Bienne (BE). Il fatto che la rappresentante di punta del partito vivesse in Svizzera assieme a una donna e a due bambini aveva suscitato in Germania irritazione. Nella località bernese si sarebbe inoltre diffuso un certo malcontento nei confronti della donna.

In patria Weidel è stata rimproverata, in qualità di membro del Bundestag, di non avere la residenza principale in Germania. Le è anche stato rinfacciato di crescere due figli assieme a una donna dalla pelle scura (la partner è di origine cingalese) in una città fortemente multiculturale come Bienne: ciò non si adatta alla sua immagine di politica della destra nazionalista. La donna ha sempre ribadito che il centro degli interessi si trova in Germania, ma che la sua compagna - un'artista - vive ed è attiva professionalmente in Svizzera. Come ogni genitore che lavora, Weidel ha affermato di cercare di passare del tempo con la sua famiglia.

Il portavoce di Weidel, Daniel Tapp, ha confermato oggi notizie in questo senso pubblicate dalla "Süddeutsche Zeitung" e dal "Tages-Anzeiger", secondo le quali la 39.enne avrebbe rinunciato all'appartamento di proprietà di Bienne. Tapp ha detto all'agenzia tedesca dpa: "Non ci saranno cambiamenti nella situazione di residenza della signora Weidel in Germania", manterrà il domicilio a Ueberlingen, sulla sponda tedesca del lago di Costanza. Nelle settimane in cui sono previste le sedute del Parlamento tedesco la donna soggiorna a Berlino, ma per ora non è previsto il trasferimento di tutta la famiglia nella capitale.

Secondo quanto riportato dalla "Süddeutsche Zeitung", "alla fin fine la vita a Bienne non si è rivelata facile per Weidel". Il quotidiano tedesco sottolinea che "la scena culturale politicamente di sinistra nella quale la coppia si è mossa per anni" si sarebbe fatta sempre più ostile. La scorsa estate ad esempio, nel corso di una festa al lago, sarebbe stato fatto notare a Weider che la manifestazione alla quale partecipava bevendo una birra non era in sintonia con le sue convinzioni politiche. "Si dice che Weidel abbia lasciato immediatamente la festa", conclude il giornale.

A metà novembre Weidel e l'AfD sono finiti sotto pressione a causa di una grossa donazione al partito da parte di un'azienda farmaceutica di Zurigo nel 2017. Secondo ricerche della Sueddeutsche Zeitung, della NDR (Norddeutscher Rundfunk) e della WDR (Westdeutscher Rundfunk), il finanziamento di 130.000 euro sarebbe stato suddiviso in più bonifici da 9000 franchi svizzeri l'uno con la causale: "Finanziamento elettorale AliceWeidel". Il partito ha immediatamente respinto le accuse: "la donazione non è andata alla signora Weidel", bensì al circolo del partito del lago di Costanza.

Nel frattempo la procura di Costanza ha avviato un'indagine nei confronti della Weidel per il sospetto che vi sia stata una violazione della legge sul finanziamento ai partiti, che in linea generale non permette sostegni economici da Paesi al di fuori dell'Unione europea. All'inizio di questa settimana, la donna ha sottolineato al Bundestag tedesco che il denaro è stato rimborsato. "Non ci sono valigette di denaro che venivano portate avanti e indietro e il cui contenuto è scomparso in cassetti di cui nessuno è a conoscenza".

L'organizzazione tedesca LobbyControl ha mosso mercoledì pesanti accuse all'AfD riguardo alle donazioni. "Da anni l'AfD beneficia di campagne elettorali finanziate da forze anonime, dietro alle quali vi è un un'associazione bucalettere e un'agenzia svizzera di pubbliche relazioni", ha spiegato Ulrich Müller di LobbyControl. Questo dimostra ancora una volta che il partito non ha problemi con i flussi di denaro nascosti.