Castle on Air

Antonello Venditti, uno «de' noantri»

Stasera nella corte di Castelgrande a Bellinzona torna uno dei cantautori italiani più amati che da oltre mezzo secolo nei suoi brani, in molti casi divenuti dei classici, descrive con un taglio unico ed inimitabile sentimenti e società in un misto di malinconica nostalgia e ironia
©Gabriele Putzu
Mauro Rossi
28.06.2023 09:00

Non sono molti gli artisti capaci di attraversare sei decenni senza accusare cali di popolarità e, soprattutto, mantenendo quasi inalterata sia la propria creatività sia l’abilità di calcare la scena. Tra costoro c’è sicuramente Antonello Venditti, che stasera torna in Ticino ad un paio d’anni di distanza dalla sua ultima applauditissima apparizione al FEVI di Locarno per un concerto, nell’ambito di «Castle On Air», piuttosto... anomalo rispetto a quelli che recentemente porta in giro. Da un paio di stagioni, infatti, il settantaquattrenne cantautore romano ha ricomposto con Francesco De Gregori quel duo, ai tempi battezzato Theorius Campus, con cui debuttò discograficamente nel 1972 mostrando già quelle caratteristiche compositive e interpretative che l’avrebbero reso famosissimo nonché incidendo alcune canzoni (Ciao uomo, Sora Rosa e, soprattutto, Roma Capoccia) poi divenute dei capisaldi del suo repertorio. Repertorio che però Venditti stasera non ripercorrerà assieme all’antico sodale ma affiancato dalla sua consolidata band e seduto a quel pianoforte che se ai tempi metaforicamente portava in spalla, ancora oggi rimane il suo fedele partner nell’analizzare, attraverso canzoni entrate nella storia, sentimenti ed evoluzione della contemporaneità.

Perché uno dei grandi meriti di Antonello Venditti, dal già citato esordio discografico alle sue più recenti produzioni, è proprio quello di essere sempre riuscito, all’interno delle sue canzoni a far convivere perfettamente vari elementi: uno spiccato senso della melodia probabilmente ereditato dalla tradizione degli stornellatori romani; un’attenta analisi dei sentimenti, con particolare riferimento a quelli dell’età in cui gli stessi iniziano a maturare e a consolidarsi (quel periodo post adolescenza a cui rimane intimamente e profondamente legato) e un’analisi - talvolta cruda e severissima, altre volte effettuata con un’apparentemente distaccata ma ficcante ironia - della società in cui viviamo, con le sue (poche) virtù, i suoi (molti) difetti e le sue (innumerevoli) contraddizioni che nel corso dei decenni hanno forse mutato forma ma non sostanza. Mutamenti che, passando in rassegna lo sconfinato repertorio dell’artista ad oggi composto da una ventina di album registrati in studio e oltre una decina di «live», è possibile ripercorrere, con parecchia nostalgia (soprattutto ripensando a situazioni come quelle descritte in canzoni quali Compagno di scuola, Sotto il segno dei pesci, Buona domenica, Notte prima degli esami, Ci vorrebbe un amico, Ricordati di me... nelle quali è facile ritrovarsi) ma anche lasciandosi cullare da quel caldo velo di malinconia che da sempre avvolge le sue canzoni. Il concerto di Antonello Venditti a «Castle On Air» s’inizia alle 21 e sarà preceduto da un deejay set degli animatori di Radio3i. Biglietti ancora disponibili su www.ticketcorner.ch e alla cassa di Castelgrande.