Lugano

Assolti i due ex avvocati di Wicht

Secondo la Corte non ci sono gli estremi per il reato di falsità in documenti
©Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
03.05.2022 09:52

Sono cadute le imputazioni a carico dei due ex avvocati di Paolo Clemente Wicht, fiduciario ed ex presidente dell'UDC ticinese. I legali dovevano difendersi dall’accusa di falsità in documenti per aver fatto firmare a Wicht, mentre era in carcere, dei documenti retrodatati e allestiti, a mente del procuratore pubblico Daniele Galliano, per tutelare un altro cliente del loro studio legale. Un cliente che aveva portato ingenti capitali in Ticino chiedendo che il suo nome non comparisse mai: speranza andata comunque in fumo, vista l'inchiesta e il successivo processo. Il giudice Amos Pagnamenta ha riconosciuto che uno degli imputati ha fatto da prestanome al facoltoso cliente "schermando" delle società e coinvolgendo successivamente anche Wicht, che aveva quindi avuto rapporti con lo stesso cliente, ma non ha ravvisato gli estremi del reato di falsità in documenti. Nemmeno nei confronti del collaboratore del suo studio legale, che aveva portato i citati documenti in carcere per farli firmare al fiduciario. La giustificazione data dal primo imputato, titolare dello studio, cioè che quei documenti servivano solo per mettere alla prova la correttezza di Wicht in merito a dei soldi a lui versati, non è stata ritenuta credibile dalla Corte, che tuttavia non ha ritenuto adempiuti i presupposti dell'articolo 251 del Codice penale. Pagnamenta non ha poi ravvisato elementi sufficienti per dire che il titolare dello studio fosse coinvolto negli accordi presi da Wicht e dal cliente italiano sull'utilizzo dei suoi soldi in terra elvetica. Il procuratore pubblico valuterà se impugnare la sentenza.

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