AT1 Credit Suisse, il DFF valuta possibili danni per la Confederazione

In merito alla decisione del Tribunale amministrativo federale (TAF) di annullare l'azzeramento di tutte le obbligazioni AT1 del Credit Suisse (valore nominale: circa 16,2 miliardi di franchi) deciso dalla Finma, il Dipartimento federale delle finanze deve chiarire se la Confederazione potrà subire un danno. Al momento, il Consiglio federale non ha costituito alcun ammortamento al riguardo.
È quanto emerso da una discussione avvenuta in seno alla Commissione delle finanze del Consiglio nazionale (CdF-N).
Attualmente, indica una nota odierna dei servizi parlamentari, gli uffici federali competenti stanno analizzando la decisione del TAF e calcolando la probabilità che si verifichi un danno per la Confederazione a seguito di una possibile azione di responsabilità nei confronti dello Stato. Dato che l'Autorità di sorveglianza dei mercati finanziari farà ricorso dinanzi al Tribunale federale, il procedimento può durare ancora diversi anni.
Nel corso della riunione, la commissione ha anche discusso in che misura il Consiglio federale dovrebbe essere incaricato dal Parlamento di garantire che i costi di un'eventuale responsabilità dello Stato non siano sostenuti né direttamente né indirettamente dai contribuenti. Una mozione in tal senso è però stata respinta dalla commissione; quest'ultima continuerà tuttavia a seguire con attenzione gli sviluppi della questione, specifica la nota.
Mercoledì scorso, la stessa Finma ha annunciato che ricorrerà contro la decisione del TAF che ha giudicato illegale la decisione di azzerare il valore delle obbligazioni AT1 della banca, nell'ambito dell'acquisizione da parte di UBS.
Il 19 marzo 2023 - ricordava la Finma in un comunicato - l'autorità aveva intimato a Credit Suisse, fra le altre cose e basandosi sulle disposizioni dell'ordinanza di necessità del Consiglio federale, di procedere immediatamente alla cancellazione di tutti gli strumenti di capitale chiamati Additional Tier 1 (AT1). Il passo era considerato una componente di un intero pacchetto di misure per stabilizzare l'istituto attraverso una fusione con UBS, che richiedeva misure straordinarie di sostegno statale.
Nel suo comunicato stampa di martedì scorso, il TAF aveva annunciato di aver annullato, con sentenza parziale, la decisione della Finma nel primo dei circa 360 ricorsi presentati. Con tale sentenza i giudici non si sono pronunciati però ancora sulle conseguenze dell'annullamento.