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Almeno sei i morti – Blinken : «Putin pensa di poter resistere più a lungo di tutti» – Zelensky: «I, russi attaccheranno di nuovo il nostro sistema energetico» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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17:37
17:37
Saliti a 6 i morti per l'attacco russo a Kryvyi Rih
È salito a 6 morti il bilancio delle vittime dell'attacco russo a Kryvyi Rih. Lo riporta su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Sergiy Lysak.
Lysak ha dichiarato che il numero dei morti è salito a 6, e che è cresciuto anche il numero dei feriti, ora arrivati a 75. Dei 22 ricoverati in ospedale, due sono gravi.
17:29
17:29
Kiev, intesa per l'export di grano dai porti croati
Abbiamo la possibilità di utilizzare i porti croati sul Danubio e sul Mare Adriatico per il trasporto del grano ucraino. Lo ha reso noto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba dopo aver ricevuto il collega croato Gordan Grlić-Radman.
«Ogni porta aperta è un contributo reale ed efficace alla sicurezza alimentare globale. Grazie alla Croazia per la sua costruttiva assistenza», ha aggiunto Kuleba, come riportano i media ucraini.
17:01
17:01
«In Niger non siamo sulla stessa linea di Wagner»
Ciò che sta accadendo in Niger è «fonte di grave preoccupazione» e le considerazioni del Cremlino sul Paese «non dovrebbero essere messe sullo stesso piano semantico» di quelle fatte dal leader del Gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin.
Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla Tass.
Prigozhin nei giorni scorsi aveva plaudito al golpe nel Paese africano assicurando che i suoi «possono ristabilire l'ordine». «Siamo favorevoli al rapido ripristino dello stato di diritto nel Paese» e «alla moderazione da parte di tutti», «vogliamo che il Niger ripristini l'ordine costituzionale il prima possibile», ha ribadito Peskov.
16:28
16:28
Distrutte 180 mila tonnellate di grano dai russi
Gli attacchi aerei russi avrebbero distrutto circa 180 mila tonnellate di raccolti di grano in nove giorni questo mese. Lo ha denunciato il ministero degli Esteri ucraino, come riporta il Guardian.
Dopo il mancato rinnovo dell'intesa sul grano, i russi hanno colpito diverse volte le infrastrutture portuali in Ucraina, in particolare a Odessa.
15:32
15:32
Mosca importa microchip per 455 milioni nonostante le sanzioni
Nella prima metà di quest'anno, la Russia ha importato microchip fabbricati all'estero per un valore di oltre 502 milioni di dollari nonostante le sanzioni di USA e UE per l'invasione dell'Ucraina: lo riferisce la testata online Vyorstka, ripresa a sua volta dal Moscow Times.
Secondo l'inchiesta di Vyorstka, 11 dei 25 maggiori importatori russi di microchip stranieri riforniscono direttamente l'industria militare russa, e inoltre «centinaia» di società, la maggior parte delle quali di Cina e Hong Kong, sono coinvolte nelle forniture.
14:59
14:59
«Attacchi con droni sotto supervisione occidentale»
Il segretario del Consiglio di Sicurezza russo Nikolai Patrushev accusa i servizi segreti ucraini di «condurre numerosi attacchi aerei e marini con i droni» in Russia e in Crimea «sotto il coordinamento dei gestori occidentali».
«Gli Stati Uniti e i loro alleati sono essenzialmente sponsor del terrorismo, poiché forniscono assistenza finanziaria al regime di Kiev e continuano a fornire armi», ha affermato il segretario del Consiglio di sicurezza della Russia, le cui truppe hanno invaso l'Ucraina l'anno scorso. Lo riportano le agenzie Interfax e Tass.
12:46
12:46
Quattro morti e 40 feriti nella città di Zelensky
Quattro morti e più di 40 feriti nell'attacco russo di questa mattina contro la Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo rende noto su Telegram il ministro degli Interni ucraino, Ihory Klymenko, come riporta Rbc-Ucraina.
La città nella regione di Dnipropetrovsk, ha precisato, è stata colpita da due missili, di cui uno si è abbattuto su un edificio di quattro piani di un istituto scolastico. Il secondo ha distrutto due piani di un edificio residenziale ed è scoppiato un incendio. Probabilmente ci sono persone sotto le macerie. :
Due missili hanno colpito il centro della città. 43 feriti, quattro morti, una donna e un bambino sono stati estratti dalle macerie. Tutti i servizi necessari, le autorità locali e regionali lavorano sul posto«, ha reso noto su Telegram il vice capo dell'ufficio presidenziale, Oleksiy Kuleba. Stando al governatore della regione di Dnipropetrovsk, Sergiy Lysak, una delle vittime è un bambino di 10 anni.
10:47
10:47
«Ucraini, non postate i video degli attacchi»
Il ministro degli Interni ucraino, Igor Klymenko, ha duramente criticato oggi i cittadini che pubblicano sui social le immagini dei bombardamenti russi nel Paese, aiutando così inconsapevolmente le forze russe.
«Più di 17 mesi di guerra totale. E c'è ancora chi fa il gioco del nemico riprendendo e pubblicando quasi in diretta i filmati dei bombardamenti - ha scritto su Telegram -. I propagandisti russi sono molto contenti dei vostri contenuti. Per coloro che ancora non capiscono la minaccia delle loro azioni, glielo spiegheremo personalmente: con il Codice penale in mano».
Nonostante le critiche mosse da Klymenko, nel condannare gli attacchi russi di questa mattina su Kryvyi Rih e Kherson, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha pubblicato su Telegram le immagini dei bombardamenti su Kryvyi Rih, sua sua città natale.
06:52
06:52
Il punto alle 06.00
L'allarme antiaereo è scattato questa notte a Kiev e in diverse regioni dell'Ucraina. Lo riportano i media locali, riferendo anche di esplosioni nel Kharkiv. Le sirene stanno risuonando negli oblast di Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson, Kiev e Kharkiv. L'allarme è durato circa un'ora e 45 minuti, per poi essere revocato in tutte le regioni. Il sindaco della città di Kharkiv, Igor Terekhov, segnala danni a «locali non residenziali» e lo scoppio di un incendio.
«L'ostacolo più grande alla fine della guerra è la convinzione» del presidente russo Vladimir Putin «di poter resistere più a lungo dell'Ucraina e dei molti paesi che sostengono» Kiev, afferma il segretario di Stato americano Antony Blinken al media australiano 60 Minutes. «Stiamo lavorando molto duramente per liberarlo da questa idea - continua Blinken -. Naturalmente la guerra potrebbe finire domani se Putin decidesse di fermarsi. E prima di tutto siamo determinati, così come lo sono tanti altri paesi, a continuare ad aiutare l'Ucraina a difendersi, a riprendersi il territorio che la Russia le ha sottratto con la forza». «E non si tratta solo di un'aggressione contro l'Ucraina e i suoi cittadini - sottolinea il segretario di Stato americano -, ma lo è anche contro gli stessi principi che sono al centro del mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo: l'idea che i paesi debbano rispettare la loro integrità territoriale, la loro sovranità, la loro indipendenza. Se lasciamo che ciò che la Russia sta facendo in Ucraina vada avanti impunemente, allora si aprirà un vaso di Pandora e ogni aspirante aggressore in tutto il mondo dirà 'beh, se possono farla franca, posso farla franca anche io'. Questa è una ricetta per un mondo in conflitto».
È probabile che la Russia ricominci gli attacchi al sistema energetico ucraino durante i prossimi mesi autunnali e invernali. Lo ha dichiarato il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky che si è impegnato a prendere tutte le misure necessarie per garantire la protezione della rete elettrica. Ha sottolineato che è fondamentale prepararsi a potenziali attacchi invernali sia a livello nazionale che regionale. «Dovremmo essere consapevoli che i terroristi russi cercheranno di prolungare i loro attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine per interrompere la vita normale delle persone. Tuttavia, la nostra inflessibile determinazione deve prevalere», ha affermato come riporta il Kiev Independent. Zelensky ha anche invitato le forze di sicurezza regionali e i governi a prepararsi per le emergenze energetiche. Il sistema energetico ucraino ha subito gravi danni, con circa il 40% dei danni causati da missili russi e attacchi di droni durante lo scorso inverno. Le truppe russe lo hanno fatto deliberatamente per indebolire la capacità dell'Ucraina di prepararsi alla controffensiva.