Sotto la lente

Attore, ex sacerdote ed estremista della Piazza Rossa: chi è Ivan Okhlobystin

L'attivista, schierato al fianco del presidente Putin, è noto per le sue posizioni nazionaliste e conservatrici e venerdì era intervenuto a Mosca per i festeggiamenti dell'annessione (illegale) delle quattro regioni ucraine — In passato aveva dichiarato di voler bruciare vivi gli omosessuali
Irene Solari
05.10.2022 10:45

I riflettori si sono accesi sulla figura di Ivan Okhlobystin, quando venerdì scorso è intervenuto con un discorso sulla Piazza Rossa di Mosca, mentre erano in corso i festeggiamenti in grande stile per l’annessione illegale delle quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Okhlobystin è salito sullo stesso palco dove ha parlato il presidente russo Vladimir Putin, verso il quale nutre molte simpatie.

Un discorso infervorato, quello in cui si è lanciato Okhlobystin, nel quale non ha risparmiato Occidente e Europa, definiti «vecchio mondo» e facendo riferimento anche a una «guerra santa». Non proprio delle posizioni moderate.

Ma chi è Okhlobystin? Facciamo un passo indietro. Nato 56 anni fa nell’Oblast Tula, Ivan Ivanovich Okhlobystin è una personalità russa dalle molte sfaccettature. Nella sua vita ha intrapreso diverse strade: attore e star delle produzioni locali, ex prete ortodosso, attivista politico fortemente nazionalista e conservatore, sostenitore della Russia di Vladimir Putin. Okhlobystin è noto per le sue posizioni religiose e politiche estreme, soprattutto nei confronti dei diritti della comunità LGBT+, contro la quale si è scagliato molto duramente.

Cosa è successo sulla Piazza Rossa

Partiamo dalla fine, ovvero da venerdì scorso quando sulla Piazza Rossa a Mosca i festeggiamenti per l’annessione delle quattro regioni ucraine erano entrati nel vivo, trasmessi per ore dalle televisioni di tutto il Paese. Sul palco ha preso la parola il presidente Vladimir Putin, elogiando l'annessione. E la festa sulla piazza è continuata in un susseguirsi di luci colorate, bandiere sventolanti e musica, con popstar russe e militari tornati dal fronte intenti a intonare canzoni patriottiche.

© EPA/YURI KOCHETKOV
© EPA/YURI KOCHETKOV

È allora che è arrivato il suo momento, quello di Ivan Okhlobystin. L'attore si è lanciato in un discorso dai toni poco pacati: «C'è un'antica parola in russo: goida, significa chiamata all'azione immediata. Oggi abbiamo bisogno di un grido di guerra come questo», ribadendo la minaccia verso il mondo occidentale, definito «vecchio mondo»: «Temeteci, gente del vecchio mondo! Voi, privi di bellezza, privi di fede, privi di saggezza! Un mondo gestito da pazzi, pervertiti e satanisti! Temeteci, stiamo arrivando!». E ancora: «Questa è una lotta tra il bene e il male, luce e tenebre, tra Dio e il diavolo. Qualcuno dirà che è un'altra guerra mondiale, io dico che non basta! Dobbiamo chiamarla Guerra Santa! Una guerra contro i criminali satanisti!».
La cosa non è sfuggita ai social che hanno prontamente rilanciato i video che lo ritraevano. Facendo anche un po’ di ironia sulla sua “trasformazione”: da star della TV russa a ideologo estremista. Si legge in un tweet del KyivPost: «Un tempo Ivan Okhlobystin era un attore popolare che recitava nella versione russa di Scrubs (serie televisiva americana comica a tema medico, ndr). Adesso fa dei discorsi parlando di “Guerra Santa” e pretende che tutti abbiano paura della Russia, proprio come Medvedev. L’alcol è un problema serio in Russia», chiosa sarcastico il giornale ucraino.

Anche un video che lo mostra su YouTube, intento nel suo discorso, titola scherzosamente il video: «I russi sostengono il dialogo e la ragione».

Dai riflettori al sacerdozio

Okhlobystin, dicevamo, è un attore. Nella sua carriera ha recitato, e parecchio, sia in produzioni teatrali, sia in quelle cinematografiche: tutte produzioni che lo hanno reso una figura molto popolare in Russia.  Con una carriera ben avviata e giunta al suo apice negli Anni ’90, un po' a sorpresa Okhlobystin ha però deciso in questo periodo di mollare tutto per seguire la chiamata della fede religiosa. Una conversione in piena regola che lo ha spinto a ritirarsi in un monastero per poi diventare un sacerdote ortodosso. Un sacerdozio che è continuato fino al 2010, quando il patriarca Kirill ha deciso di rimuovere Okhlobystin dal suo incarico, vietandogli di portare i paramenti sacerdotali e la croce. Okhlobystin ha allora deciso di tornare alla sua carriera di attore, attività che rimane la sua occupazione principale e alla quale ha affiancato alcune esperienze come sceneggiatore di pellicole e scrittore di pièces teatrali. Tra i vari ruoli ricoperti in TV, c'anche quello di Andrey Bykov, cinico caporeparto, interpretato tra il 2010 e il 2016 in Interns, una sit-com medica. Da qui il riferimento sarcastico su Twitter a Scrubs.

Posizioni politiche

Dopo l'esperienza religiosa e il ritorno davanti alla cinepresa, Okhlobystin si è lanciato in politica, esprimendosi pubblicamente su alcuni temi e mostrando le sue idee ultranazionaliste e conservatrici. L’uomo si è spesso definito «un patriota nazionale». Il suo obiettivo? Nel 2012, alla trasmissione Without Fools di RTVi (Echo Moskvy), ha raccontato di voler «diventare il prossimo presidente del nuovo impero russo nell'anno in cui il capo dello Stato e il capo della Chiesa in Russia moriranno entrambi». Una vera e propria consacrazione quella che si aspetta Okhlobystin: «Il popolo russo voterà per me e la Chiesa russa mi ungerà». Già chiari anche i passi successivi da fare una volta eletto. L’attore ha dichiarato che vorrebbe erigere subito un nuovo muro di ferro intorno alla Russia e iniziare una «campagna di pulizia per ricostruire la nazione russa». Un anno prima aveva dichiarato che si sarebbe candidato alla presidenza della Russia nel 2012 attraverso la "Coalizione Sky", ma ha poi rinunciato all'idea citando il parere della Chiesa ortodossa russa.

Contro la comunità LGBT+

Okhlobystin è noto anche per le sue posizioni omofobe. In un discorso tenuto nel 2013 si è scagliato senza ritegno contro la comunità gay, con parole cariche di odio, arrivando a dire: «Li avrei fatti bruciare vivi in un forno». E non ha risparmiato i figli (ne ha sei), augurandosi che «non si avvicinino in nessun modo all’omosessualità»: «Questo è il fascismo gay, non voglio che i miei figli pensino che sia normale». Okhlobystin ha poi descritto gli omosessuali come «una minaccia costante» per i suoi figli: «Non voglio più assistere a questa Sodoma e Gomorra».

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