Sotto la lente

Bar con libri, alberi e fontane: è il Parco Urbano dei liceali

Nell’ambito di un processo partecipativo nelle scuole, a Bellinzona i ragazzi hanno fornito la loro visione di rigenerazione urbana su alcuni comparti della città – Presente il sindaco Mario Branda: «Alcune idee sono interessanti»
© CdT/Chiara Zocchetti
17.05.2024 20:00

La striscia di prato consumato si estende dalla fermata del bus «Bagni pubblici» fino agli edifici prefabbricati che i giovani chiamano «Licc»: il liceo. È «la vendetta del pedone», come viene definito in gergo paesaggistico. E cioè quando è visibile il segno di un utilizzo dello spazio che non era stato concepito dal progettista. «Il Parco urbano è un luogo di transito», hanno affermato i liceali durante la serata finale di un percorso scolastico sulla rigenerazione urbana.

Più ghiaia, bar e passerella

Fra i banchi della sala del Consiglio comunale, giovedì sera gli studenti hanno presentato al sindaco e ai tecnici comunali le proprie proposte per il Parco urbano. Più sterrato, una passerella per collegare la fermata del bus con le scuole, un baretto multifunzionale, via Mirasole a velocità ridotta o una toilette pubblica in cui gli sciacquoni funzionano ad acqua piovana: queste alcune idee concepite dalle classi terze liceo di Bellinzona, nell’ambito di un progetto di partecipazione organizzato in tutte le scuole medie superiori del cantone dall’Istituto internazionale di architettura i2a.

L’incontro con i pianificatori

In collaborazione con sette municipi e con la partecipazione del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, il progetto Mediazione giovani ha introdotto gli allievi al funzionamento del governo del territorio, dando vita a una piattaforma di dialogo fra liceali, professionisti della progettazione, tecnici municipali e politici. In sostanza, ci ha spiegato la coordinatrice del progetto Marta Buoro, «si è trattato di individuare alcuni comparti in cui sussiste margine di manovra per implementare idee, sottoponendoli agli studenti». Per il liceo di Bellinzona, lo spazio esaminato è stato il Parco urbano. Il responsabile della pianificazione della città, Angelo Schillizzi, si è recato nelle aule scolastiche per spiegare il piano d’azione comunale agli studenti. Quali sono le strategie di sviluppo, quali gli obiettivi, a quali legislazioni sottostare: durante le lezioni di geografia, alle informazioni introduttive sono seguiti i sopralluoghi e lo sviluppo di idee assieme ad architetti professionisti. «Un progetto pratico di educazione civica», ha rimarcato con soddisfazione il direttore del Liceo, Nicola Pinchetti, «per stimolare gli allievi ad avere una lettura critica di ciò che li circonda, perché il ruolo della scuola è anche intervenire in modo attivo a orientare la società e non ad adattarsi passivamente». «È stata un’occasione unica anche per i tecnici municipali e politici», ha aggiunto la coordinatrice Buoro, «perché hanno avuto la possibilità di avere un confronto diretto con una fascia di popolazione che spesso è difficile da coinvolgere». «Si tratta di una prima in Svizzera», ha continuato Buoro, «non è mai stato svolto un processo di partecipazione di questa portata, in cui più di mille studenti hanno ricevuto gli strumenti per immaginare lo spazio in cui vorrebbero vivere, sottoponendo le proposte al municipio».

Erbacce ed esercizi pubblici

Gli allievi hanno potuto progettare senza vincoli finanziari e dando libero sfogo alla creatività e al proprio spirito di osservazione. Non sono dunque state considerate le discussioni in parlamento comunale riguardo a costi di diserbo per lo sterrato o vincoli sugli esercizi pubblici per il Café du parc. Fontane più generose, più alberi per più ombra, strutture mobili siccome il parco possiede varie funzioni, coperture per proteggersi dalla pioggia, uno stagno, lampioni della luce alimentati da cyclette o dall’albero del vento: i giovani bellinzonesi hanno ricevuto i complimenti per la loro interdisciplinarità e comprensione dei temi attuali. Laura Bordonzotti dell’Ufficio natura e paesaggio del Dipartimento del territorio ha espresso il suo positivo stupore: «I temi esposti dagli studenti sono gli stessi che perseguiamo come ufficio pianificatorio».

Tavola rotonda

Durante la tavola rotonda conclusiva, un paio di ragazzi si sono spostati in prima fila, entusiasti del confronto con il sindaco. «Ci sono idee interessanti ma anche alcune fantasiose», ci ha detto il sindaco Mario Branda, che ha ricordato ai giovani che quello è uno spazio di tutti, e non soltanto degli studenti. Le proposte più comuni riguardavano nuovi percorsi pedonali e uno spazio di aggregazione, per esempio un «bibliobar» gestito da un’associazione studentesca.