Berna, rivoluzione per il Parkinson

BERNA - Un neurochirurgo dell'Inselspital di Berna e alcuni ingegneri del Politecnico di Losanna hanno messo a punto un mini elettrodo molto innovativo che permette di aumentare l'efficacia della stimolazione e migliorare così la qualità di vita di chi soffre della malattia di Parkinson o di altri tremori. La scoperta è pubblicata sulla rivista scientifica "Brain".
I pazienti affetti da Parkinson sono soggetti a movimenti involontari che impediscono loro una normale quotidianità. Impiantando nel loro cervello degli elettrodi carichi di impulsi elettrici è possibile diminuire i sintomi della malattia. Si tratta di un metodo molto efficace, ma in certi casi può provocare effetti indesiderati quando la stimolazione supera un determinato livello, dando origine a contrazioni muscolari e difficoltà di parola. Tutto ciò limita i benefici della stimolazione cerebrale profonda ("Deep Brain Stimulation", DBS). Per evitare questi effetti collaterali i ricercatori dell'ospedale universitario bernese hanno sperimentato un nuovo concetto di stimolazione.
Partendo dalla considerazione che si debba ridurre la taglia degli elettrodi impiantati e individuare esattamente il punto del cervello da stimolare, senza sconfinare in altre zone cerebrali, i ricercatori hanno messo a punto un rivoluzionario elettrodo, capace di stimolare in modo selettivo, schivando così gli effetti secondari. Grazie alla sua tecnica di micro-fabbricazione, il nuovo elettrodo comporta tre mini-contatti direzionali di circa un millimetro quadrato. In tal modo la stimolazione diventa selettiva in una sola direzione e non intacca tutto lo spazio circostante. Il volume del tessuto cerebrale attivato diminuisce quindi drasticamente, scrivono gli studiosi.
In Svizzera vi sono circa 15 mila persone affette da Parkinson. "Il 10-15% di esse potrebbero approfittare di questa scoperta medica e migliorare la propria quotidianità. Inoltre, certi pazienti giovani e operati per tempo riprendono l'attività professionale", dichiara il capo della squadra di ricercatori, il dottor Claudio Pollo. All'Inselspital di Berna si trova il maggiore centro svizzero per il trattamento DBS (stimolazione cerebrale con correnti dirette) e cura 50 pazienti all'anno. Questo sistema può risultare efficace anche per pazienti colpiti da tremori, distonia, certe malattie epilettiche e perfino psichiatriche.