Bernard Tapie "infiamma" la Francia

PARIGI - "Nanard", come lo hanno soprannominato, torna. Non si parla d'altro da Nizza a Marsiglia. D'altra parte, si è assicurato con un colpo di mano una raffica di testate celebri del Midi, da Nice Matin a La Provence, e forse, con questo esercito mediatico a sua disposizione, arriverà a fare il sindaco di Marsiglia. "Nanard" è Bernard Tapie. Ministro, presidente di calcio, bancarottiere, attore, e adesso proprietario di giornali. L'annuncio lo ha dato lui stesso giovedì, materializzandosi nelle due principali redazioni della zona, a Nizza e nella città che è stata sempre il suo grande amore, Marsiglia. Ha detto senza mezzi termini che presiederà il consiglio di sorveglianza e che istituirà una "carta dei giornalisti". Qui, qualcuno ha sentito puzza di bruciato, soprattutto conoscendo gli anni gloriosi di Tapie, gli Ottanta e Novanta, le sfuriate ai giornalisti che trattavano male il "suo" Olympique - che portò in vetta alla Coppa dei Campioni - o che criticavano il suo modo spregiudicato di mescolare politica e affari. Ma da vero affabulatore con la faccia da "simpatico mascalzone", Tapie ha ammesso davanti alle redazioni riunite - riferiscono alcuni giornalisti - di "non conoscere troppo la stampa, di non sentire necessariamente un grande trasporto per essa ma di essere contento di tornare a Marsiglia".
Secondo i ben informati, il motivo che ha fatto recedere il più noto tycoon francese dal proposito di tenersi lontano dalla politica è la mira di diventare primo cittadino della sua città del cuore. Dai giornalisti delle redazioni coinvolte, questa eventualità è ovviamente considerata una iattura. Entrato con grande frastuono, come suo costume, in questa nuova avventura, Tapie - che fu ministro delle Politiche Urbane nel secondo settennato Mitterrand, primi anni Novanta - raccoglie i frutti delle sue abile manovre come uomo forte del gruppo editoriale Hersant nel sud della Francia. Per Marsiglia, città che si identifica in gran parte con la sua squadra di calcio, nel bene e nel male, Tapie è sempre stato uno dei simboli, secondo soltanto all'ex sindaco Gaston Deferre.