Bioggio: «Non solo ditte chiuse: siamo ancora attrattivi»

«Se qualcosa può andare storto, lo farà». Chissà se qualcuno, a Bioggio, ha ripensato alla famosa legge di Murphy. Negli ultimi anni, il Comune malcantonese è stato confrontato con sfortune a livello politico ed economico. L’annunciata chiusura della Bioggio Pharma Manufacture con il licenziamento dei suoi ottanta dipendenti è l’ultima notizia di una serie che ha visto diverse aziende ridurre o addirittura azzerare la loro presenza nel Comune. Kerr, TE Connectivity, SFI, Luxury Goods, la già citata BPM: nomi che a molti non diranno nulla, ma che per le finanze di Bioggio sono stati o sono ancora importanti. «Per fortuna, però, non ci sono solo ditte che chiudono o si traferiscono altrove» osserva subito il vicesindaco facente funzione di sindaco Daniele Bianchi. «Nuove imprese hanno trovato il nostro Comune attrattivo, scegliendolo per insediare le loro attività. L’edificazione, proprio negli ultimi anni, di nuovi stabili industriali occupati da aziende appena arrivate o da altre già presenti che si sono ampliate, è la prova che Bioggio viene ancora considerata una realtà dinamica e di sicuro interesse, sia dal punto di vista fiscale che per tutta una serie di servizi offerti». Questo ricambio, a detta di Bianchi, ha «portato a un rinnovamento del tessuto economico, nonché a nuove idee e innovazioni», come è ritenuto un vantaggio il fatto «che le ditte presenti a Bioggio si diversificano notevolmente per le loro attività». «Siamo pertanto positivi – prosegue il vicesindaco – e il Municipio continuerà sicuramente a fare la sua parte per invogliare più imprese a scegliere il nostro Comune. Continuerà anche ad incontrare regolarmente quelle presenti per mantenere un contatto diretto e capire quali possono essere le loro esigenze future».
Gettito in ascesa?
Resta da capire come gli ultimi cambiamenti, negativi o positivi che siano, si stanno ripercuotendo sui bilanci comunali. Negli anni il Comune ha visto un’ascesa del proprio gettito accertato fino a superare i 20 milioni, per poi giungere a circa 12,5 alla fine dello scorso decennio. Va però rilevato che l’ultimo gettito accertato registra nuovamente un’ascesa, riportandosi a 16 milioni. Di sicuro, per il Comune, il colpo più duro è stato la partenza di Luxury Goods, società del gruppo Kering, il colosso della moda riorganizzatosi in Ticino dopo le note vicissitudini fiscali con Italia e Francia. Oltre al danno, in questo caso, c’era stata la beffa, con il Comune che nel 2023 aveva dovuto restituire al suo contribuente delle imposte pagate in eccesso negli anni precedenti. Il contraccolpo si era fatto sentire sul moltiplicatore, passato sempre nel 2023 dal 57% al 65%. La chiusura della Bioggio Pharma Manufacture avrà un impatto meno gravoso. «Certamente per le nostre finanze è una perdita, ma sopportabile». Lo svantaggio maggiore per Bioggio, come per altri Comuni, vista l’importante presenza di persone giuridiche, è dato dalla riforma fiscale entrata recentemente in vigore, che diminuisce l’aliquota applicata sull’utile, dall’8% al 5.5%, comportando un segnata riduzione del gettito delle persone giuridiche. «Le aziende citate al momento della loro partenza, a livello fiscale, contribuivano già molto meno rispetto agli anni precedenti» fa sapere sempre Bianchi. «Come Municipio capiamo che questa chiusura è dovuta ad una serie di fattori economici complessi. Ci teniamo ad esprimere il nostro dispiacere, innanzitutto ai dipendenti che perdono il loro posto di lavoro e alle loro famiglie, oltre che ringraziare l’azienda per il contributo portato al nostro Comune nel corso degli anni».
Balla ancora il moltiplicatore ‘25
Ancor prima della notizia della chiusura di BPM, sul futuro prossimo di Bioggio incombeva un altro aumento di moltiplicatore. L’ipotesi è di portarlo già quest’anno al 68% (e al 75% per le persone giuridiche), ma il Municipio attende i Consuntivi 2024 prima di sottoporre la questione al Consiglio comunale.