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«Bisogna trovare un accordo su una pausa umanitaria e sul rilascio degli ostaggi»

A sostenerlo in colloqui con l’emiro qatariota Tamim bin Hamad Al Thani è il presidente del Consiglio europeo Charles Michel – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Bisogna trovare un accordo su una pausa umanitaria e sul rilascio degli ostaggi»
Red. Online
14.03.2024 06:00
23:13
23:13
Finalizzata la bozza di risoluzione ONU per un cessate il fuoco a Gaza

Gli Usa hanno finalizzato la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla guerra tra Israele e Hamas, solitamente il passo finale prima di chiedere un voto sul testo che sosterrebbe gli sforzi internazionali per mediare un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Lo scrive la Reuters sul suo sito.

La bozza finale «sostiene inequivocabilmente gli sforzi diplomatici internazionali per stabilire un cessate il fuoco immediato e duraturo come parte di un accordo che rilasci gli ostaggi e che getti le basi per una pace più duratura per alleviare le sofferenze umanitarie».

Non è ancora chiaro quando o se gli Stati Uniti chiederanno al Consiglio, composto da 15 membri, di votare il testo negoziato nell'ultimo mese. Per essere approvata, una risoluzione ha bisogno di almeno nove voti e nessun veto da parte di Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Russia o Cina. Gli Stati Uniti potrebbero ancora apportare ulteriori modifiche alla bozza.

16:12
16:12
Netanyahu è «un ostacolo alla pace»

«La coalizione di Netanyahu non soddisfa più i bisogni di Israele»: lo ha detto il leader della maggioranza dem al Senato Chuck Schumer in un duro intervento in aula in cui ha descritto il premier israeliano come «un ostacolo alla pace» chiedendo nuove elezioni e «significative correzioni di rotta» nella guerra a Gaza.

«Il popolo israeliano è soffocato in questo momento da una visione di governo bloccata nel passato», ha aggiunto Schumer, il più alto dirigente eletto ebreo nella storia degli Stati Uniti. Netanyahu, ha accusato il leader dei senatori dem, sta perseguendo «politiche pericolose e provocatorie che mettono alla prova gli standard di assistenza esistenti negli Stati Uniti».

Schumer ha inoltre invitato gli Usa a «svolgere un ruolo più attivo nel plasmare la politica israeliana utilizzando la nostra influenza», se Netanyahu rimarrà al potere.

14:44
14:44
Gaza: una seconda nave umanitaria si prepara a partire

Altre 300 tonnellate di generi alimentari dovrebbero essere caricate nelle prossime ore su una seconda nave umanitaria destinata alla Striscia di Gaza attualmente attraccata nel porto cipriota di Larnaca: lo ha reso noto ad Al-Jazeera l'organizzazione benefica statunitense World Central Kitchen (Wck), che sta preparando la missione.

«I nostri pallet dovrebbero essere controllati e caricati entro la fine della giornata», ha affermato la Wck in un comunicato, aggiungendo di non poter confermare quando la nave sarà in grado di salpare.

La prima nave con circa 200 tonnellate di aiuti umanitari del gruppo non governativo Open Arms è partita per Gaza martedì.

14:39
14:39
«Via libera USA a un'operazione a Rafah, ma solo contro i capi di Hamas»

L'amministrazione Biden appoggerebbe una limitata operazione di Israele a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, a patto che questa abbia come «priorità» i capi di alto livello di Hamas piuttosto che un'offensiva su larga scala. Lo scrive Politico, che cita alti funzionari statunitensi.

Un'operazione del genere ha registrato finora il contrasto non solo degli Usa ma anche della comunità internazionale a causa della presenza a Rafah di centinaia di miglia di sfollati palestinesi.

Politico ha citato anche funzionari israeliani, i quali hanno ribadito che i piani di evacuazione della popolazione da parte dell'esercito non sono ancora pronti.

Ieri il portavoce delle Forze di difesa israeliane Daniel Hagari aveva dichiarato che Israele intende spostare 1,4 milioni di palestinesi sfollati dalla città di Rafah in «enclave umanitarie» prima di un attacco militare pianificato.

«Dobbiamo assicurare che 1,4 milioni di persone si spostino nelle enclave che creeremo con la comunità internazionale per fornire alloggi temporanei, cibo, acqua e ospedali da campo», ha detto Hagari ribadendo che l'offensiva a Rafah è «qualcosa che dobbiamo fare», senza però dare indicazioni sui tempi: dipende dalle «condizioni che lo consentiranno».

14:29
14:29
Israele: fiducia elevata nell'esercito malgrado il 7 ottobre

Malgrado il trauma nazionale provocato il 7 ottobre dall'attacco a sorpresa di Hamas, l'istituzione in cui gli israeliani ripongono ancora oggi la maggiore stima è l'esercito. Lo ha stabilito un sondaggio di opinione dell'Istituto israeliano per la democrazia (Idi) secondo cui l'86,5% nutre fiducia nelle forze armate: si tratta di un lieve aumento rispetto al sondaggio condotto a giugno.

Al secondo posto nella graduatoria della fiducia nelle istituzioni giungono le amministrazioni locali (64%), che dopo l'attacco di Hamas hanno dato prova di dedizione al pubblico. Seguono il capo dello Stato Isaac Herzog (61%), la polizia (58,5%) e la Corte Suprema (42,5%). In coda alla classifica ci sono invece i mass media (30%), il governo (23%), la Knesset (19%) ed i partiti (15%).

Un altro sondaggio, condotto dalla televisione commerciale Canale 12, ha cercato di stabilire i sentimenti del pubblico dopo le recenti polemiche fra il presidente americano Joe Biden ed il premier Benyamin Netanyahu circa la guerra a Gaza. Il 44% degli intervistati ha detto che si augura una rielezione di Trump, mentre il 30% vorrebbe una conferma di Biden nella sua carica attuale.

Fra quanti si identificano con il governo Netanyahu il 72% si sono pronunciati per Trump e solo l'8% per Biden. Fra gli oppositori del premier, il 55% si è schierato con Biden ed il 23% con Trump.

12:33
12:33
«Decine di orfani di Rafah riparati a Betlemme» grazie a Sos Children

Decine di orfani sono stati trasferiti all'inizio della settimana da Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, a Betlemme, in Cisgiordania, grazie ad un'operazione che ha coinvolto l'organizzazione non governativa Sos Children, il governo tedesco e le autorità dell'Egitto e di Israele.

In un'intervista alla radio militare l'ambasciatore tedesco in Israele, Steffen Seibert, ha detto che di aver incontrato di persona i 68 bambini al valico di Taba-Eilat, fra l'Egitto ed Israele. Hanno poi attraversato Israele per raggiungere infine Betlemme, in Cisgiordania.

«Abbiamo avuto un grande aiuto dall'Egitto e da parte dei nostri amici in Israele», ha aggiunto, precisando che questo trasferimento ha concluso intensi sforzi diplomatici iniziati già settimane fa, anche con la partecipazione del cancelliere tedesco Olaf Sholz.

Riferendosi a critiche sollevate da parte palestinese, Seibert ha precisato che era molto importante «estrarre i bambini da una situazione terribile, molto difficile e potenzialmente pericolosa all'estremo».

«Non si è trattato di un'evacuazione forzata», ha sottolineato. «Tutti erano volontari e consenzienti di partire». Costoro - ha concluso - si trovano adesso, in via temporanea, in un ambiente palestinese.

Seibert ha anche respinto critiche e riserve espresse da alcuni ministri del governo israeliano.

12:07
12:07
«Presto Mustafa sarà il nuovo premier dell'Anp»

Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen si appresta a nominare nuovo premier palestinese Muhammad Mustafa al posto di Mohammed Shtayyeh, che si è dimesso lo scorso febbraio. Lo hanno detto fonti di Ramallah al giornale israeliano «Haaretz».

Mustafa, il cui nome circola da settimane, è il capo del Palestine Investment Fund, il polmone finanziario dell'Anp.

Il cambio dell'esecutivo palestinese con uno formato di tecnici in grado di gestire il dopoguerra a Gaza è una delle richieste da parte degli Usa nella visione complessiva dell'area dopo il conflitto.

Il coinvolgimento dell'Anp nella Striscia di Gaza è contrastato con forza da Israele.

11:38
11:38
Hamas: «Sono 31.341 i palestinesi uccisi dal 7 ottobre»

Almeno 31.341 palestinesi sono stati uccisi e 73.134 feriti dagli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre: lo riferisce il ministero della sanità di Gaza, controllato da Hamas.

Nelle ultime 24 ore, gli attacchi israeliani hanno ucciso 69 palestinesi, ha aggiunto il ministero.

11:34
11:34
«Colloqui segreti tra USA e Iran sugli attacchi Houthi»

Gli Stati Uniti hanno tenuto colloqui segreti con l'Iran per sollecitare la fine degli attacchi Houthi nel Mar Rosso. Lo riporta il «Financial Times», citando funzionari americani e iraniani.

Secondo il giornale, Washington starebbe cercando di convincere Teheran a usare la sua influenza sugli Houthi dello Yemen per porre fine agli attacchi alle navi nel Mar Rosso.

I negoziati, durante i quali Washington ha anche espresso preoccupazione per l'espansione del programma nucleare iraniano, si sono svolti in Oman a gennaio e sono stati i primi tra le due potenze in 10 mesi.

11:03
11:03
Gli Houthi hanno testato un razzo ipersonico nello Yemen

Il movimento Houthi dello Yemen avrebbe testato con successo un razzo ipersonico nello Yemen, riferisce l'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, citando una fonte militare.

Secondo quanto precisato, gli Houthi starebbero pianificando di iniziare a produrre missili da utilizzare su obiettivi nel Mar Rosso, nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden, nonché contro obiettivi in Israele.

Il gruppo ha affermato che intensificherà gli attacchi durante il mese sacro musulmano del Ramadan in solidarietà con i palestinesi nel contesto della guerra in corso tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza.

Mesi di attacchi Houthi nel Mar Rosso hanno gravemente danneggiato il trasporto marittimo globale, costringendo le aziende a cambiare rotta intraprendendo viaggi più lunghi e costosi intorno all'Africa meridionale.

Questa mattina il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha affermato che il gruppo Houthi ha lanciato un missile balistico antinave nel Golfo di Aden, senza però causare danni a nessuna nave.

10:53
10:53
Nasrallah: «La lotta di Hezbollah contro Israele continuerà»

Il leader del movimento libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha promesso ieri sera di continuare la lotta contro Israele.

Il nostro fronte meridionale «continua a svolgere il suo compito di fare pressione sul nemico a livello umano, materiale, militare ed economico», ha detto Nasrallah in una dichiarazione sulle tv locali citata dai media internazionali.

Il leader delle milizie sciite sostenute dall'Iran ha affermato poi che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha «perso la guerra» nella Striscia di Gaza, che un'invasione di Rafah non cambierebbe la situazione e che Hamas non è stato sconfitto ma anzi è ancora in grado di imporre le sue condizioni nei negoziati.

Nasrallah ha anche criticato la posizione degli Stati Uniti sul conflitto, etichettandola come «ipocrita». «Penso che nessuno sulla terra creda che» il presidente americano Joe «Biden non possa fermare la guerra», ha detto aggiungendo che gli Usa possono fermare i combattimenti cessando gli aiuti militari a Israele e non ostacolando le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedono un cessate il fuoco.

08:15
08:15
«Tentiamo di "inondare" di aiuti la Striscia»

Israele tenterà di «inondare» la Striscia di Gaza con aiuti umanitari provenienti da una varietà di punti di ingresso, ha detto ieri il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) in una conferenza stampa citata dai media internazionali.

«Stiamo cercando di inondare l'area, di inondarla di aiuti umanitari», ha affermato il contrammiraglio Daniel Hagari a un gruppo di giornalisti stranieri.

Ieri mattina le Idf hanno annunciato che sei camion con rifornimenti del Programma alimentare mondiale (Pam) erano entrati nella parte settentrionale della Striscia.

Seguiranno altri convogli di questo tipo e consegne da altri punti di ingresso integrati da lanci aerei e carichi di aiuti via mare, ha affermato Hagari.

«Stiamo imparando, migliorando e apportando diversi cambiamenti in modo da non creare una routine ma una varietà di modi in cui possiamo entrare», ha spiegato il portavoce delle Idf.

Hagari ha riconosciuto che far arrivare le forniture nell'enclave palestinese è solo una parte del problema e che occorre fare di più per distribuirle in modo equo ed efficiente alle persone bisognose. «Il problema all'interno» della Striscia di Gaza «è quello della distribuzione», ha detto.

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

«Israele è andato in guerra con l’obiettivo di distruggere Hamas. Oggi, sei mesi dopo, Israele è impegnato in negoziati, attraverso intermediari, con Hamas. Questo è un segno della sconfitta di Israele». A sostenerlo durante il discorso tenuto in occasione dell’inizio del Ramadan e riportato dai media del Paese è il leader del gruppo libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah.

Hamas, dal canto suo, ha invitato il popolo palestinese in Cisgiordania a marciare verso la moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme, per «spezzare le catene dell’occupazione israeliana e contrastare i suoi sforzi».

Sul fronte diplomatico, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha tenuto colloqui con l’emiro qatariota Tamim bin Hamad Al Thani durante i quali ha discusso, trovando consenso dall’altra parte, dell’urgenza di raggiungere un accordo su una pausa umanitaria nella Striscia di Gaza e sul rilascio degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. A rendere pubblici i contenuti dei colloqui è stato lo stesso Michel su X.

Intanto il Marocco ha ottenuto dalle autorità israeliane l’autorizzazione eccezionale per portare aiuti umanitari ai palestinesi. A renderlo noto è il Governo marocchino. L’obiettivo è «alleviare le sofferenze delle popolazioni palestinesi con l’avvento del mese sacro del Ramadan, e in particolare delle fasce più vulnerabili come i neonati e i bambini».

Sul fronte bellico, intanto, l’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno sei persone sono morte e altre 83 sono rimaste ferite ieri sera quando le forze israeliane hanno sparato contro un assembramento di cittadini nella città di Gaza. Sempre Wafa afferma poi che una persona è rimasta uccisa in un raid israeliano contro una casa nel campo profughi di Jabalia e altre due sono morte in un bombardamento che ha centrato un veicolo a Rafah.