Legislativi

Cadenazzo, no risicato alle scuole

Il messaggio municipale con la richiesta di 300 mila franchi è stato bocciato per 13 voti contro 11 durante la seduta di Consiglio comunale – A Riviera il plenum biasima la Posta per la chiusura dell’ufficio di Lodrino: c’è anche una petizione
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Bellinzona
17.12.2024 18:40

Il Municipio di Cadenazzo ha trovato sotto l’albero di Natale una sgradita sorpresa. Il messaggio con la richiesta di credito di 300 mila franchi per il concorso di progettazione del comparto scuole (ristrutturazione ed ampliamento) è stato respinto dal Consiglio comunale lunedì sera (13 voti a 11). Secondo l’Esecutivo le scuole necessitano di maggiori spazi, interventi di risanamento e di una centrale termica. Il Legislativo, però, ha detto no alla luce di alcune osservazioni sollevate nel rapporto di minoranza della Gestione, elaborato anche dalla sezione del Centro. Innanzitutto l’arco temporale sul quale si estende il progetto, i cui contenuti dovrebbero essere realizzati tra il 2028 e il 2043. Un periodo troppo ampio, dove risulta difficile sapere quale sarà di fatto l’evoluzione demografica scolastica. «Tutti vogliamo una scuola che risponda alle esigenze dei ragazzi e alla loro crescita, l’orizzonte di ragionamento non può però non tenere conto di tutti gli obiettivi a cui il Comune deve rispondere e dei limiti finanziari esistenti per farlo», si legge nel rapporto. «Per questo motivo è importante dare il via libera alle spese solo quando si è convinti di essere su una via condivisa. Al momento non è il caso poiché non vi è garanzia che il futuro bando di concorso contenga indicazioni quali il tetto massimo di spesa e i tempi per un intervento a tappe».

Lunedì di Consigli comunali

Una presa di posizione unanime da parte del Legislativo di Riviera, riunitosi lunedì sera, e una petizione all’indirizzo del Consiglio di Stato con oltre 1.300 firme raccolte nella regione. È sempre più forte e chiaro il no alla prospettata chiusura della Posta di Lodrino. Attraverso la petizione si chiede al Governo di intervenire presso l’ex regia federale così da ottenere una moratoria sullo smantellamento degli uffici a Sud delle Alpi. Secondo il plenum la chiusura dello sportello lodrinese «danneggerebbe gravemente la qualità della vita e le prospettive economiche» del neonato ente locale. A Lumino, invece, il Consiglio comunale ha accolto una mozione che chiede di non realizzare centrali termiche e termoelettriche in zona artigianale.