Campione d'Italia, cambia tutto: riconquistata la sanità ticinese

Una sentenza del Tribunale amministrativo regionale lombardo riassegna ai cittadini di Campione d’Italia il diritto di avvalersi di strutture ticinesi per l’assistenza sanitaria. Un ritorno al passato sulla scorta del ricorso di una residente nell’enclave, l’avvocata Barbara Marchesini, contro la decisione con cui la Regione Lombardia aveva disposto la cessazione di servizi assistenziali e prestazioni socio-sanitarie erogati in Ticino a favore dei campionesi, attivando una controversa sperimentazione che ha previsto un contributo finanziario aggiuntivo volontario a carico di chi volesse ancora accedere da Campione alla sanità elvetica. Ebbene: il Tribunale amministrativo ha invalidato decisione e sperimentazione, giudicando la prima in contrasto con una normativa statale in base alla quale i residenti dell’enclave, forti di specifiche convenzioni, hanno il diritto di rivolgersi alle strutture svizzere.
Secondo il Tribunale ammnistrativo, infatti, la normativa nazionale italiana vigente impone l’erogazione dell’assistenza sanitaria ai cittadini italiani che si trovano all’estero, ai quali i residenti a Campione sono equiparati in considerazione dell’eccezionale collocazione geografica dell’enclave. Vengono meno, di conseguenza, i presupposti della sperimentazione che era stata prorogata fino al prossimo mese di settembre compreso. Insomma, la normativa nazionale è in vigore «e non può pertanto essere disapplicata dalla Regione». Se lo reputasse, la Regione Lombardia semmai potrebbe «richiedere allo Stato una modifica» della normativa, ma per intanto essa non può essere disapplicata.
La sentenza del Tribunale amministrativo pare giuridicamente ineccepibile segnando, si direbbe, un ritorno al passato, quando i campionesi avevano libero accesso, senza personali esborsi, alla sanità svizzera. Ma nel presente contesto risulta indefinita la copertura dei costi sostenuti per curare in Svizzera i cittadini dell’enclave. Quale sarà il comportamento della LAMal senza l’avallo della Regione Lombardia, che per Campione d’Italia non ha previsto stanziamenti adeguati? Questo è il primo quesito. E forse la sentenza di pregiudicare anche l’attesa convocazione di un tavolo tecnico transnazionale. Dunque, affaire à suivre.