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Carro attrezzi «anti-ticinesi» a Como? «La targa qui non c'entra»

Abbiamo sentito il sindaco Alessandro Rapinese: «Gli svizzeri dovrebbero essere contenti, mi sembra una questione di civiltà»
© QuiComo (per gentile concessione)
Red. Mendrisio
10.07.2022 16:30

Ha fatto immediatamente discutere la notizia della rimozione con un carro attrezzi di un’auto con targhe ticinesi posteggiata in Zona traffico limitato (Ztl) sabato sera a Como. Ha fatto discutere perché il neo sindaco Alessandro Rapinese aveva promesso «guerra» alle auto svizzere parcheggiate in divieto di sosta, parlando di un carro attrezzi dedicato proprio alle auto confederate.

Quanto successo sabato non è tuttavia la concretizzazione di questa promessa. A spiegarcelo è lo stesso Rapinese: «I controlli che hanno portato alla rimozione dell’auto con targa svizzera sono il frutto di una intensificazione nell’opera di monitoraggio dei comportamenti scorretti, non solo al volante. Il carro attrezzi che è intervenuto è un mezzo normale di quelli in dotazione e non poteva essere altrimenti. Ogni valutazione ulteriore su uno specifico mezzo per i trasgressori svizzeri, di cui si è parlato in campagna elettorale, rimane oggetto di valutazione. Vorrei sottolineare come gli svizzeri stessi dovrebbero essere contenti di sapere che un loro connazionale, a bordo di un auto da 100 mila euro, dopo aver bellamente infranto il divieto di accesso in Ztl e aver lasciato l’auto davanti a una farmacia, è stato immediatamente intercettato e sanzionato. Mi sembra civiltà». 

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