Il caso

Che cosa è successo, ieri, al sito delle elezioni?

Silvano Petrini, responsabile del Centro sistemi informativi del cantone, fa il punto sull'anomalia che ha colpito il sito con i risultati delle cantonali: «In vent'anni mai vista una cosa del genere, ma gli hacker non c'entrano»
Silvano Petrini, 60 anni, responsabile del Centro sistemi informativi; sullo sfondo, una schermata apparsa sul sito ufficiale dei risultati delle elezioni cantonali
Jona Mantovan
04.04.2023 17:30

Silvano Petrini, 60 anni e responsabile del Centro sistemi informativi del Cantone, non se lo spiega. Quel blocco della pagina internet del cantone che mostra i risultati ufficiali delle elezioni cantonali è ancora un mistero. «Domenica, infatti, il traffico era più o meno uguale a quello di ieri, lunedì. Eppure, al primo giro (quando si conteggiavano i voti per l'elezione del Consiglio di Stato, ndr) tutto è filato liscio e non abbiamo avuto nessun problema. Quindi qualcosa di anomalo, davvero. Qualcosa che ci ha colti tutti di sorpresa», racconta al Corriere del Ticino. Ma riavvolgiamo il nastro degli eventi a lunedì pomeriggio. «Il sito ha cominciato ad essere a tratti inaccessibile. Le prime interruzioni, brevi, sono arrivate attorno alle 15. Già quelle, però, ci avevano messo in allarme. E abbiamo subito iniziato a investigare per capire dove fosse l'inghippo. Ieri sera sul tardi, poi, abbiamo potuto sanare la situazione. Tuttavia, stiamo ancora cercando di capire il vero motivo». Una cosa, però, è certa. Il traffico anomalo, una bomba di dati che ha inceppato quei delicati quanto invisibili ingranaggi digitali della grande macchina, non arriva dall'esterno. «No, gli hacker non c'entrano nulla. Possiamo escludere qualsiasi tipo di attacco, da questo punto di vista». Petrini sgombra quindi il campo a qualsiasi ipotesi a sfondo criminale. Approdato all'amministrazione cantonale vent'anni fa, nel 2003, il nostro interlocutore ricorda quanto la tecnologia sia evoluta nel corso di tutto questo tempo. «All'epoca si contava tutto a mano. C'erano 250 persone che facevano passare le schede, una a una». In vent'anni, tuttavia, non aveva mai riscontrato un problema come quello di ieri.

È vero, però, che i clic sono stati tantissimi. Una marea. «Ma il vero problema è stato il traffico anomalo all'interno della rete stessa. È difficile da spiegare, ma questi sistemi non sono come dei computer normali che abbiamo tutti sulle nostre scrivanie. Dietro la pagina web del cantone ci sono una decina di server che interagiscono fra loro e che si scambiano informazioni. L'alto numero di accessi, concentrato in pochissimo tempo, ha di sicuro contribuito al sovraccarico della pagina. Ma, ripeto, ne sapremo di più soltanto quando avremo finito di analizzare il contenuto di questo traffico anomalo fra le macchine. Quello che è curioso è che il problema si è presentato solo per i risultati del Gran Consiglio. Domenica ha funzionato tutto egregiamente, quindi per noi non c'erano state avvisaglie che si potesse verificare un blocco del genere».

Ho visto davvero di tutto da quanto lavoro in questo settore. Ma un'anomalia di questo impatto? No
Silvano Petrini, 60 anni e responsabile del Centro sistemi informativi del Cantone

Dati garantiti

Petrini, poi, rassicura sulla garanzia dei dati. Nessun rischio sulla loro compromissione. «La pagina internet che mettiamo a disposizione non ha nulla a che vedere con i sistemi usati nella gestione del materiale e dei dati delle elezioni. I calcoli, le registrazioni, tutte queste cose si svolgono su un applicativo completamente separato. La pagina web riceve soltanto dei dati da pubblicare. E basta».

L'esperto riprende: «Ho visto davvero di tutto da quanto lavoro in questo settore. Anche le schede perforate, ai tempi in cui lavoravo ancora in una banca al di fuori del Ticino. Ma un'anomalia di questo impatto no. D'altra parte, i sistemi oggi sono sempre più complessi. Anche noi come utenti vogliamo più interattività. La cartina interattiva, i dati in tempo reale... Questa interattività, questa immediatezza, beh, hanno un costo dal punto di vista della complessità. E questa complessità aumenta il rischio che poi un granello di sabbia, un bit al posto sbagliato da qualche parte, possa causare un problema enorme come quello che abbiamo visto lunedì pomeriggio».

A ogni clic si genera una richiesta. Richiesta che viene messa in coda a tutte le altre. Causando ulteriori malfunzionamenti...

Ma c'è di più. Perché, nella foga di sapere il risultato, la percentuale, il numero di voti e via discorrendo gli utenti continuano a cliccare quando vedono che qualcosa non va. «Già – esclama il direttore dell'unità che fornisce tutti i servizi digitali all'amministrazione cantonale –. È una sorta di effetto palla di neve che genera una valanga: a ogni clic si genera una richiesta. Richiesta che viene messa in coda a tutte le altre. Causando ulteriori malfunzionamenti». Fino al crash finale. Con la scritta «sito in manutenzione» che campeggia su uno sfondo bianco. Niente più numeri. Niente più risultati. Un incubo che, per fortuna, è stato poi debellato piuttosto rapidamente.

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