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Che cos'è la «temperatura percepita»?

Il concetto è emerso nel 1939 negli Stati Uniti durante le spedizioni antartiche di Paul Siple e Charles Passel
© CdT / Chiara Zocchetti
Red. Online
28.06.2025 19:30

Annunciata, è infine arrivata: da ieri (e almeno fino a mercoledì) il Ticino è finito nella morsa della canicola. Di grado 3 – che corrisponde a temperature medie giornaliere superiori ai 25 gradi per almeno tre giorni consecutivi – l'allerta diramata da MeteoSvizzera. Le temperature massime si aggireranno tra i 32 e i 35 gradi, mentre per la notte le minime saranno comprese tra i 19 e i 23 gradi. La fase più intensa dell'evento è prevista tra le 12 di oggi e le 20 di domani.

Spesso, quando si parla di temperature, di caldo e di canicola si fa riferimento anche alla «temperatura percepita». In caso di caldo, generalmente essa è più alta di quella reale; mentre in caso di freddo, è più bassa. Ma che cosa significa questo concetto? Vediamo di fare chiarezza.

Come spiega Le Monde, che nel 2019 aveva dedicato un articolo al tema poi rispolverato negli ultimi giorni di grande caldo anche in Francia, quello di «temperatura percepita» è un concetto emerso nel 1939 negli Stati Uniti durante le spedizioni antartiche di Paul Siple e Charles Passel. L'idea generale è che il freddo è percepito in maniera più marcata in presenza di forte vento. Dal 2001, il mondo scientifico ha studiato questo principio e sono stati messi a punto indici che permettono di rendere conto delle temperature percepite.

A questo punto, una domanda sorge spontanea: come mai in presenza di vento, le temperature percepite sono più basse di quelle reali? A rispondere a Radio Canada è il meteorologo Pascal Yiacouvakis: «In realtà non è che faccia più freddo, semplicemente il corpo umano perde più calore a causa del vento».

Facendo riferimento all'indice di raffreddamento eolico di Environnement Canada, si può così parlare di una temperatura percepita di -20 quando ci sono -10°C e il vento soffia a 35 km/h. Va tuttavia sottolineato come «-20» non corrisponda a una temperatura e per questo il dato viene espresso senza il simbolo dei gradi Celsius. Già, perché, in effetti, il concetto di «temperatura percepita» si applica solo alla relazione tra fattori ambientali e corpo umano, tanto è vero che, indipendentemente dalla temperatura percepita, l'acqua gelerà sempre e solo a 0°C.

Bene, finora abbiamo parlato della temperatura percepita in relazione al freddo, ma che cosa dire della stessa in relazione al caldo? In questo caso, a influenzare la nostra percezione di calore non è il vento, bensì l'umidità. Spiega Pascal Scaviner, capo delle previsioni di Chaîne Météo: «Se si prende una temperatura media di 36°C in un pomeriggio di aria secca, ossia con un tasso di umidità del 30%, il corpo umano percepirà una temperatura di 40°C. Se però si prende la medesima temperatura, ma con un tasso di umidità molto più alto, per esempio del 60%, il corpo percepirà una temperatura di 50°C».

Ecco allora che, come è stato inventato l'indice di raffreddamento eolico per calcolare la temperatura percepita in caso di freddo, per il caldo è stato messo a punto l'indice di umidità. Anche in questo caso, è importante sottolineare come le temperature non vadano espresse in gradi Celsius perché non sono dati assoluti, ma determinati dalla reazione del nostro corpo ai fattori ambientali.

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