Russia

Chi sono i dieci svizzeri ricercati da Vladimir Putin?

Mediazona recentemente ha pubblicato una lista di oltre 96 mila nomi invisi al Ministero degli Interni russo
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Red. Online
29.02.2024 18:15

Ma io, in Russia, non ho mai avuto problemi. Ha risposto così, al Tages Anzeiger, il cittadino svizzero che, negli ultimi ventisei anni, ha vissuto nella Federazione. Contribuendo, fra le altre cose, alla costruzione della nuova ambasciata elvetica a Mosca. Eppure, il suo nome è comparso nella lista dei ricercati del Ministero degli Interni russo. L'interessato, nel frattempo, è tornato in Svizzera. E, appunto, si è detto sorpreso.

Di svizzeri, in quella lista, ce ne sono altri. Dieci, in totale. I nominativi sono stati diffusi, recentemente, dal portale di opposizione Mediazona. Quanto alle conseguenze, è altamente improbabile che i russi possano arrivare a questi nominativi ottenendo collaborazione a livello internazionale. L'Interpol, ad esempio, ha già negato richieste in tal senso per i casi più noti. Il problema, tuttavia, è un altro: sapere di esserci finiti, sulla lista dei ricercati. Se le persone interessate, ignare di essere state segnalate dal Ministero degli Interni, si recassero in Russia, all'ingresso nel Paese riceverebbero una sorpresa tutto fuorché gradita. «Verrebbero imprigionate, sì» ha spiegato il direttore di Mediazona Mika Golubovski. L'elenco risale all'inizio di febbraio e contiene oltre 96 mila nomi. Accompagnati da data di nascita, nazionalità e presunto luogo di residenza. Particolare: il Ministero, a oggi, non ha chiarito perché queste persone siano ricercate. La maggior parte di loro proviene dalla stessa Russia o da Paesi dell'ex Unione Sovietica. Stando a Mediazona, dai documenti giudiziari disponibili pubblicamente molti sono ricercati per presunte attività criminali. Circa 800 persone, tuttavia, sono state inserite nella lista per motivi politici. Kaja Kallas, primo ministro estone dalle posizioni particolarmente anti-Putin, è fra queste. 

Bene, anzi male: e gli altri svizzeri? Nella lista figura anche un produttore di fertilizzanti di Basilea Campagna, coinvolto anni fa nella possibile acquisizione di un produttore russo di ammoniaca. Si presume, nel suo caso, che l'uomo sia stato vittima di procedimenti penali arbitrari nella Federazione Russa. Non sorprende, per contro, la presenza di Avi Motola, mercenario di Sciaffusa che ha prestato servizio in Ucraina. Servendo in un esercito straniero, fra l'altro, ha violato la legge militare svizzera. L'elenco, ancora, include un imprenditore argoviese attivo nell'IT, il proprietario di un'agenzia di viaggi nel Canton San Gallo e un asset manager ginevrino con una società di investimenti a Cipro.

Sollecitato dal Blick, il Dipartimento federale degli affari esteri ha spiegato di non essere stato informato dalla Russia della presenza di cittadini svizzeri in questa lista. Né, venendo al singolo caso, è «a conoscenza di procedimenti penali o di reati in relazione alla costruzione dell'ambasciata».