Chiesa: «Riuscire a riconfermare il sostegno nei miei confronti è quello che mi lusinga di più»

La festa in casa UDC è iniziata a scoppio ritardato oggi. I primi brindisi a Viganello, dove il partito si è riunito per celebrare, si sono intravisti solo dopo le 15, una quarantina di minuti dopo la pubblicazione dei risultati ufficiali. Il «senatore» eletto – o meglio, rieletto – ha raggiunto il bar «Ul Nin da San Sir» solo alle 16.20. Marco Chiesa ha infatti voluto attendere i risultati definitivi nei Grigioni, a Lenzerheide. «Non è scaramanzia. Era una promessa a mia moglie», afferma ridendo il consigliere agli Stati al suo arrivo in Ticino. «Ho voluto trascorrere le ultime ore in serenità, da solo con mia moglie. Non c’erano neanche i nostri figli», aggiunge.
La rielezione, per il presidente in carica dell’UDC, non era scontata, ma con il passare dei minuti ogni dubbio è stato spazzato via. A spoglio concluso, Chiesa ha ottenuto 40.549 preferenze, con un distacco di oltre ottomila voti da Regazzi (31.962) e undicimila da Farinelli (29.556). «Quattro anni fa ho ricevuto un grande regalo da parte dell’elettorato ticinese. Allora, alcuni avevano detto che si trattava di un caso. Quindi, riuscire a riconfermare questo sostegno nei miei confronti è quello che mi lusinga di più. Non mi fa però montare la testa», aggiunge Chiesa.
Decisivo è stato anche l’appoggio della Lega dei Ticinesi, che in serata ha sottolineato come «gli oltre 40 mila voti dimostrano quanto il Ticino abbia bisogno di una figura forte, autorevole e ascoltata. Nello stesso tempo l’elezione di Fabio Regazzi testimonia la volontà di un Ticino che ha voluto cambiare, dopo un quadriennio in cui i rappresentanti ticinesi alla Camera alta si sono sostanzialmente annullati, perché su posizioni opposte sui temi trattati a Berna».
«Non poteva andare meglio di così», ripetono all’esterno del bar i simpatizzanti dell’UDC, con la consapevolezza che la coppia Chiesa-Regazzi contribuirà a rafforzare l’area di centro-destra alla Camera dei Cantoni. «Né Fabio, né io abbiamo voluto un ticket. E infatti non c’era nulla di ufficiale, anche se su molte cose siamo affini. È innegabile, ma anche per questo non abbiamo dovuto promuoverlo. Sono sicuro che collaboreremo su molti temi, e soprattutto tutti quelli che riguardano il Canton Ticino, mentre su altri argomenti ci confronteremo», tiene a precisare Chiesa. «Negli ultimi quattro anni con Marina Carobbio avevamo posizioni estremamente diverse su migrazione, sostegno alle PMI e UE. Alcune, sicuramente, rimarranno anche con Fabio».