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«Clima positivo» nei negoziati tra Israele e Hamas a Sharm

Mediatori egiziani e qatarioti parlano di progressi: in discussione lo scambio di prigionieri e una tregua duratura – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Clima positivo» nei negoziati tra Israele e Hamas a Sharm
Red. Online
07.10.2025 06:30
22:26
22:26
Sei attivisti della Flotilla ancora detenuti in Israele

Sei attivisti internazionali della Flotilla umanitaria diretta a Gaza sono ancora in stato di detenzione in Israele. Lo scrive l'agenzia turca Anadolu che cita il centro di supporto legale israeliano Adalah.

«Sei partecipanti che erano a bordo della flottiglia Global Sumud, intercettati illegalmente e trattenuti durante il loro viaggio verso Gaza nel contesto del genocidio in corso, rimangono in stato di detenzione israeliano», ha dichiarato il centro in una nota.

Il centro ha affermato che gli attivisti ancora in stato di fermo sono cittadini di Norvegia, Marocco e Spagna, e ha promesso di continuare a «chiederne l'immediato rilascio». Adalah ha spiegato che i suoi legali hanno presentato richieste alle autorità israeliane per visitare gli attivisti arrestati domani se rimarranno in stato di detenzione.

22:25
22:25
In 30.000 in piazza a Tel Aviv a due anni dal massacro del 7 ottobre

Almeno 30.000 persone si sono radunate a Tel Aviv per l'evento commemorativo nazionale a due anni dall'attacco di Hamas del 7 ottobre. La cerimonia è stata organizzata da Kumu ("Rise Up"), un movimento fondato da famiglie di vittime, ostaggi e sopravvissuti all'attacco, al Parco Yarkon, il più grande spazio all'aperto della città. Tra i partecipanti ci sono l'ex ostaggio Omer Shem Tov e Anat Angrest, madre dell'ostaggio Matan Angrest, oltre a performance degli artisti israeliani Yuval Rafael, Idan Amedi e altri.

A differenza dell'anno scorso, il governo israeliano ha scelto di non celebrare una commemorazione ufficiale di Stato, istituendo invece una giornata nazionale di commemorazione il giorno dopo Simchat Torah - la festa che si svolge al termine della festività di Sukkot - il 16 ottobre.

Nel frattempo, una folla è radunata nella Piazza degli Ostaggi di Tel Aviv, con migliaia di persone unite nella richiesta del ritorno degli ostaggi ancora trattenuti a Gaza, riferisce la Bbc. Un orologio su un grande schermo mostra il numero di giorni in cui gli ostaggi sono stati trattenuti a Gaza e le foto di coloro che, vivi e morti, sono ancora lì. Sugli schermi in piazza viene proiettata anche la cerimonia in corso al Parco Yarkon.

20:57
20:57
Hamas: «Servono garanzie da Trump e dai Paesi sponsor sull'accordo»

Hamas «vuole garanzie da Trump e dai Paesi sponsor che la guerra finirà una volta per tutte» sull'accordo di Gaza. Lo ha dichiarato il principale negoziatore di Hamas, Khalil El-Hayya. «Non ci fidiamo dell'occupazione, nemmeno per un secondo», ha dichiarato al media egiziano legato allo Stato, Al-Qahera News, riferendosi a Israele.

«L'occupazione israeliana nel corso della storia non mantiene le sue promesse, e lo abbiamo sperimentato due volte in questa guerra. Pertanto, vogliamo garanzie reali», ha continuato, accusando Israele di aver violato due cessate il fuoco nella guerra in corso.

20:36
20:36
Israele si prepara al rilascio degli ostaggi all'inizio della prossima settimana

Una fonte a conoscenza dei dettagli delle trattative in corso a Sharm el-Sheikh ha dichiarato a Channel 12, l'emittente più importante in Israele, che le autorità «si stanno preparando al rilascio degli ostaggi all'inizio della prossima settimana».

L'inviato Usa Steve Witkoff e il genero del presidente americano Donald Trump Jared Kushner non si fermeranno ai negoziati per più di due o tre giorni e si stima che la firma dell'accordo con Hamas avverrà entro il week-end, «se non ci saranno sorprese».

«Israele chiederà di ricevere tutti gli ostaggi vivi entro un giorno, e dopo anche i morti», ha detto la fonte. Se le parti non raggiungeranno un accordo, gli Usa potrebbero proporre un compromesso finale, con un approccio «prendere o lasciare».

20:27
20:27
Greta Thunberg e attivisti: «Senza cibo per 48 ore»

«Sono appena stata rilasciata da una prigione da tortura israeliana nel deserto. Non so cosa dire, perché qualunque cosa diciamo non ha alcun effetto: non c'è nulla che induca i nostri governi ad agire. E questo nonostante il fatto che, secondo il diritto internazionale, essi abbiano l'obbligo di fermare il genocidio», ha dichiarato Greta Thunberg in una manifestazione nel centro di Stoccolma, poche ore dopo il suo rientro in Svezia.

«Siamo rimasti 48 ore senza cibo e 36 ore senza acqua» ha aggiunto Ipshita Rajesh, un'altra attivista, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa svedese, TT.

«69 persone sono state stipate in una cella di dodici metri quadrati sotto il sole cocente per cinque ore e hanno minacciato di gasarci in diverse occasioni. Hanno minacciato di gasarci mentre eravamo ammanettati e bendati su un autobus senza accesso al bagno per almeno otto ore», ha aggiunto Rajesh che ha dichiarato inoltre che non hanno avuto accesso a medicinali urgenti e che sono stati vittime di abusi: «Ci hanno negato l'accesso agli avvocati. Ma quello che abbiamo vissuto e visto è solo una briciola di quello che devono subire i palestinesi in prigione», ha rimarcato.

19:33
19:33
Il capo dell'intelligence turca ai negoziati su Gaza in Egitto

Una delegazione turca guidata dal capo dei servizi segreti (Mit), Ibrahim Kalin, parteciperà domani ai negoziati in Egitto su Gaza. Lo ha riferito l'agenzia Anadolu, citando fonti di sicurezza. Il direttore del Mit ha tenuto colloqui bilaterali con funzionari americani, egiziani, qatarioti e di Hamas prima dei negoziati.

18:28
18:28
Trump scrive alle famiglie degli ostaggi: «Deciso a riportarli tutti a casa»

Il presidente Donald Trump ha inviato oggi una lettera alle famiglie degli ostaggi in cui li ringrazia di averlo candidato al Nobel per la pace e di essere «deciso a riportare a casa tutti gli ostaggi e ad assicurare la totale distruzione di Hamas, affinché questi atti orribili non si ripetano mai più».

«Queste scene indicibili sono rimaste impresse nella nostra memoria e non le dimenticheremo mai», aggiunge. «Sappiate che restiamo fermamente impegnati a porre fine sia a questo conflitto sia alle ondate di antisemitismo, sia in patria che all'estero», si legge nella lettera.

17:25
17:25
Rubio: «GlI Stati Uniti determinati a impedire che il 7 ottobre si ripeta»

«Gli Stati Uniti ribadiscono il loro incrollabile sostegno al diritto di Israele a esistere, a difendersi e a garantire la sicurezza del suo popolo. Mentre gli Stati Uniti celebrano questo tragico anniversario e onorano le vittime, rinnoviamo la nostra determinazione a impedire che un simile male si ripeta»: lo afferma in una nota il segretario di Stato Usa Marco Rubio, nel secondo anniversario degli attacchi di Hamas del 7 otttobre.

«Sotto la guida del presidente Trump - prosegue Rubio - l'America sta guidando gli sforzi per ottenere il rilascio di tutti gli ostaggi, porre fine al dominio di Hamas a Gaza e promuovere una pace duratura che garantisca non solo la sicurezza di Israele, ma anche la pace e la prosperità generazionali per la regione. Questa visione di stabilità, sicurezza e un futuro libero dal terrore è al centro del Piano in 20 Punti del presidente».

«Dal 7 ottobre 2023 - conclude il segretario di Stato - abbiamo anche assistito a una preoccupante ondata di antisemitismo che minaccia le comunità ebraiche in tutto il mondo. Come ho detto, non si può scendere a compromessi con l'antisemitismo. Continuiamo a condannare tutti gli atti di terrorismo e antisemitismo contro Israele e invitiamo la comunità internazionale a schierarsi al fianco di Israele in questo doloroso anniversario».

14:22
14:22
L’ex senatore pakistano Mushtaq Ahmad Khan denuncia torture durante la detenzione in Israele

L'ex senatore pakistano Mushtaq Ahmad Khan, a capo della delegazione nazionale sulla Global Sumud Flotilla, ha descritto «brutali torture» subite da lui e dai suoi compagni attivisti durante la detenzione da parte delle autorità israeliane.

Dopo il suo rilascio, Khan si trova ora in Giordania e ha pubblicato un video messaggio su X in cui racconta la sua esperienza e afferma che i detenuti sono stati sottoposti a gravi maltrattamenti. «Ci hanno ammanettato con le mani legate dietro la schiena. Ci hanno messo delle catene ai piedi. Ci hanno bendato gli occhi. Ci hanno sguinzagliato contro dei cani, ci hanno puntato delle pistole e siamo stati sottoposti alle peggiori torture», ha detto Khan.

«Abbiamo fatto uno sciopero della fame per tre giorni per far valere le nostre richieste. Ci è stato negato l'accesso all'aria, all'acqua potabile, all'assistenza medica e agli avvocati. Non avevamo accesso a nulla. Era una prigione famigerata. Ma, grazie a Dio, siamo stati rilasciati», ha aggiunto.

Khan ha promesso di continuare a sostenere la causa palestinese. «La lotta per la libertà della Palestina continuerà. Romperemo il blocco ancora e ancora. Cercheremo di salvare Gaza e di assicurare alla giustizia i responsabili del genocidio. La resistenza continuerà», ha detto.

Il ministero degli esteri pakistano ha dichiarato ieri di aver lavorato «instancabilmente» attraverso la sua ambasciata ad Amman, con l'assistenza della Giordania, per garantire l'evacuazione sicura di Khan. Il vice primo ministro e ministro degli esteri pakistano Ishaq Dar ha confermato il suo rilascio oggi, affermando che era «in buona salute e di ottimo umore».

Khan, leader di spicco del Jamaat-e-Islami, ha ricoperto la carica di senatore del Pakistan dal 2018 al 2024 ed è noto per le sue posizioni schiette sui diritti umani e la politica estera.

13:48
13:48
Hamas accetta il disarmo, ma rifiuta Blair governatore

Hamas, nel corso dei colloqui in Egitto, avrebbe «accettato di consegnare le sue armi a un comitato egiziano-palestinese, rifiutando categoricamente di affidare la gestione della Striscia di Gaza a un comitato di transizione internazionale». Lo scrive l'agenzia spagnola EFE dal Cairo citando una fonte palestinese informata.

Hamas «propone di negoziare la gestione di Gaza con l'Autorità nazionale palestinese» e «rifiuta la presenza di Tony Blair come governatore di Gaza», pur «accettando che assuma un ruolo di monitoraggio a distanza».

Il gruppo palestinese, aggiunge la EFE, «ha proposto che una delegazione di Hamas, guidata dal suo capo negoziatore Jalil al-Hayya, gestisca i negoziati con Israele tramite mediatori, mentre un'altra negozi con l'ANP per affidare l'amministrazione della Striscia a un comitato amministrativo affiliato al governo palestinese».

La fonte ha aggiunto che «Hamas ha chiesto un cessate il fuoco per recuperare gli ostaggi israeliani, la cui liberazione avverrebbe entro una settimana».

13:29
13:29
Giornata di manifestazioni e veglie in Israele

Gli israeliani si riuniscono oggi in tutto il paese per celebrare il secondo anniversario dell'attacco del 7 ottobre guidato da Hamas, in cui circa 1'200 persone, per lo più civili, furono uccise e 251 prese in ostaggio durante un assalto senza precedenti nel sud di Israele.

Sono previste commemorazioni non ufficiali nei piccoli kibbutz nel sud di Israele, i cui membri sono stati uccisi o rapiti, e si terrà una grande manifestazione a Tel Aviv per chiedere la liberazione degli ostaggi rimasti prigionieri di Hamas a Gaza.

Parenti e amici delle persone uccise al festival musicale Supernova tengono una cerimonia sul luogo del massacro: i partecipanti hanno osservato un minuto di silenzio sul luogo dell'attacco nel sud di Israele, dove i terroristi hanno ucciso oltre 360 persone e preso decine di ostaggi.

La prossima settimana, in occasione dell'anniversario del calendario ebraico, si terrà una commemorazione governativa separata nel cimitero nazionale israeliano sul monte Herzl.

13:28
13:28
Macron: «Il dolore per gli attentati di Hamas resta vivo»

«7 ottobre. Due anni dopo l'indicibile orrore del terrorismo di Hamas, il dolore resta vivo. Non dimentichiamo. Pensiamo con fraternità a tutte le vittime, tra cui 51 nostri connazionali. Pensiamo ai 48 ostaggi ancora trattenuti da Hamas. Lavoriamo senza sosta per il loro ritorno»: lo scrive in un messaggio pubblicato su X il presidente francese Emmauel Macron, ribadendo l'appello della Francia: «liberazione di tutti gli ostaggi e cessate il fuoco senza attendere».

«Condividiamo il dolore delle famiglie al lutto come l'angoscia di chi attende ancora. Un tale abominio non dovrà mai riprodursi. Uniamo tutte le nostre forze per lottare contro l'antisemitismo e costruire la pace», afferma Macron.

12:35
12:35
«Hamas ha chiesto il ritiro immediato dell'IDF dalle aree residenziali di Gaza»

Hamas, durante il primo round di colloqui ieri a Sharm el-Sheikh, in Egitto, «ha chiesto a Israele di cessare il fuoco e ritirare le sue truppe dai quartieri residenziali dell'enclave prima dell'inizio di uno scambio di ostaggi»: lo scrive Sky News Arabia, vicina al governo degli Emirati Arabi Uniti.

Secondo fonti dei mediatori, Hamas «ha chiesto, come condizioni per un cessate il fuoco, il ritiro delle forze israeliane dalle aree chiave e dai quartieri residenziali di Gaza prima di iniziare il processo di rilascio degli ostaggi».

Inoltre, riferisce la palestinese Ma'an, Hamas continua a insistere per includere nelle liste dei palestinesi da rilasciare in cambio degli ostaggi sei detenuti che stanno scontando l'ergastolo nelle carceri israeliane. Questo sarebbe uno dei temi «più dirimenti».

12:20
12:20
Attacco israeliano a Khan Yunis

Un bambino è stato ucciso e molti palestinesi sono rimasti feriti in un attacco israeliano a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza: lo riferiscono i funzionari dell'ospedale al-Amal ad al-Jazeera.

12:19
12:19
Witkoff e Kushner «in Egitto per prendere parte al secondo round di colloqui su Gaza»

L'inviato speciale del presidente americano Donald Trump, Steve Witkoff, e il genero del presidente Jared Kushner, «sono arrivati in Egitto per prendere parte al secondo round di colloqui su Gaza». Lo riferiscono i media del Cairo.

Witkoff e Kushner «si uniranno domani ai colloqui su Gaza», ha annunciato il ministro degli esteri egiziano Badr Abdelatty in una conferenza stampa congiunta con il suo omologo tedesco Johann Wadephul.

Intanto un portavoce del ministero degli esteri del Qatar, citato da al-Jazeera, ha affermato che «tutte le parti spingono per raggiungere un accordo». «I colloqui in Egitto hanno visto quattro ore di discussioni intense e meticolose per individuare gli ostacoli», ha sottolineato. Restano «dettagli» da definire «sull'attuazione della consegna dei prigionieri, il rilascio dei prigionieri palestinesi, l'ingresso degli aiuti».

11:52
11:52
Guterres: «Il 7 ottobre resterà per sempre impresso nella memoria, serve fermare le ostilità»

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato che il «giorno buio» del 7 ottobre 2023, data del massiccio attacco di Hamas a Israele, rimarrà «per sempre impresso» nella nostra memoria collettiva, mentre ribadisce i suoi appelli per l'immediato rilascio degli ostaggi israeliani rimasti detenuti da Hamas per «porre fine alle sofferenze per tutti».

«Questa è una catastrofe umanitaria di una portata che sfida ogni comprensione. Porre fine - scrive Guterres - alle ostilità a Gaza, in Israele e nella regione ora. Smettere di far pagare ai civili la vita e il futuro. Dopo due anni di traumi, dobbiamo scegliere la speranza. Ora».

Guterres ha affermato che il piano di Trump «rappresenta un'opportunità che deve essere colta per porre fine a questo tragico conflitto».

11:40
11:40
Anniversario del 7 ottobre, Hamas: «Il popolo palestinese resta radicato nella sua terra»

Hamas condanna un «fallimento arabo senza precedenti» per la situazione a Gaza, in un comunicato nel secondo anniversario dell'attacco del 7 ottobre di due anni fa.

«Israele continua la sua brutale guerra contro il popolo palestinese commettendo massacri contro civili indifesi, tra il vergognoso silenzio e la complicità internazionale e un fallimento arabo senza precedenti», recita il testo citato da al-Jazeera.

«A due anni di distanza - conclude Hamas -, il nostro popolo rimane radicato nella sua terra, aggrappato ai propri legittimi diritti di fronte ai piani di liquidazione e di sfollamento forzato.»

Intanto il ministero della sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha aggiornato a 67'173 il bilancio dei morti dell'inizio del conflitto con Israele. Tra questi, 20'179 sono bambini. I feriti sono 169'780.

11:13
11:13
Flotilla: 131 attivisti espulsi in Giordania

L'agenzia di stampa statale giordana Petra riferisce che oggi 131 attivisti della flottiglia di Gaza sono stati espulsi da Israele in Giordania attraverso il ponte di Allenby. Tra questi figurano, come confermato dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), gli ultimi dieci svizzeri arrestati.

Il ministero degli esteri giordano ha affermato che gli attivisti provenivano dai seguenti paesi: Bahrein, Tunisia, Algeria, Oman, Kuwait, Libia, Pakistan, Turchia, Argentina, Australia, Brasile, Colombia, Repubblica Ceca, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Serbia, Sudafrica, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti e Uruguay.

09:59
09:59
Flotilla: cittadini turchi verso la Giordania per il rimpatrio

Un gruppo di cittadini turchi parte della Global Sumud Flotilla e poi detenuti in Israele sono stati trasferiti presso un valico di confine tra Cisgiordania e Giordania per essere successivamente rimpatriati in Turchia. Lo riporta Anadolu.

Il ministero degli esteri di Ankara ieri aveva dichiarato che erano 14 i cittadini turchi parte della Flotilla ancora detenuti in Israele e che questi sarebbero stati presto trasferiti in Giordania per poi essere da lì rimpatriati.

Intanto un ultimo gruppo di sette attivisti italiani dei 15 in totale della Global Sumud Flotilla che, contrariamente ad altri 26 connazionali già rimpatriati sabato non avevano firmato in Israele il foglio di rilascio volontario ed hanno così dovuto attendere l'espulsione per via giudiziaria avvenuta ieri, è arrivato ieri sera all'aeroporto di Fiumicino da Atene con un volo di linea della Aegean Airlines, compagnia che nel pomeriggio li aveva prelevati ad Eilat con un volo charter. Ieri sera altri attivisti erano atterrati a Miano e Bologna.

Mentre 27 attivisti spagnoli - tra cui la presidente del gruppo Candidatura di unità popolare (CUP) al Parlamento, Pilar Castillejo, e il membro del partito Adrià Plazas - sono atterrati ieri sera all'aeroporto di Barcellona-El Prat, dopo essere stati rilasciati ieri mattina da Israele, secondo quanto riportato dall'agenzia EFE.

Su un totale di 49 partecipanti spagnoli, 21 avevano fatto rientro domenica mentre per una attivista la detenzione è stata prolungata dalle autorità israeliane poiché accusata di aver morso un'agente di polizia nel carcere di Ketziot.

09:14
09:14
Von der Leyen: «Non dimenticheremo mai l’orrore del 7 ottobre, onoriamo le vittime lavorando per la pace»

«Non dimenticheremo mai l'orrore degli attacchi di Hamas del 7 ottobre e il dolore che hanno causato alle vittime innocenti, alle loro famiglie e all'intero popolo israeliano, due anni fa. Onoriamo la loro memoria lavorando instancabilmente per la pace». Lo scrive su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

«Il rilascio immediato di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco sono ora a portata di mano. Questa opportunità non deve essere persa, nel contesto del piano Trump. Bisogna cogliere questo momento per aprire la strada a una pace duratura , basata sulla soluzione dei due Stati», aggiunge la von der Leyen.

09:01
09:01
Anche fonti Hamas confermano un «clima positivo negoziati»

I colloqui sui negoziati sul piano di pace per Gaza «sono positivi»: lo confermano fonti vicine ai negoziatori di Hamas dopo le indiscrezioni emerse sulla stampa egiziana. Le fonti confermano anche che il secondo round a Sharm El-Sheikh, dove ieri è arrivata una delegazione israeliana, inizierà oggi in tarda mattinata.

Ieri sera il presidente americano Donald Trump ha affermato che Hamas «ha accettato alcune cose molto importanti» e che «avremo un accordo presto».

08:08
08:08
Israele, proteste nel secondo anniversario del 7 ottobre: «Liberate gli ostaggi»

In occasione del secondo anniversario dell'attacco del 7 ottobre centinaia di dimostranti stanno manifestando davanti alle case di alcuni ministri del governo israeliano chiedendo la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza. Lo riferiscono i media di Tel Aviv.

In particolare, la protesta va in scena davanti alle abitazioni dei ministri Miri Regev, Gideon Sa'ar, Yuli Edelstein e Ariel Kellner.

Altre manifestazioni sono previste in 20 località in tutta Israele. Le famiglie delle vittime si recheranno anche nel deserto del Negev, dove al Nova Festival furono uccise 1'250 persone e ne furono rapite circa 250.

07:22
07:22
Primo round negoziati Gaza chiude in un clima positivo

Il primo round di colloqui su Gaza tra Hamas e i mediatori in Egitto si è concluso "in un clima positivo": lo ha riferito al-Qahera News, media collegato all'intelligence del Cairo.

I colloqui proseguiranno oggi, sempre tra Hamas e i mediatori, a Sharm el-Sheikh, dove una delegazione israeliana è arrivata ieri.

Si prevede che Israele e Hamas avvieranno colloqui indiretti sui dettagli di una proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per uno scambio di prigionieri e un cessate il fuoco a lungo termine nella Striscia.

06:33
06:33
Il punto alle 6

Donald Trump ha dichiarato che Hamas «ha accettato alcune cose molto importanti» e che un accordo sarebbe vicino, smentendo tensioni con Benjamin Netanyahu. Sul terreno, a Sharm el-Sheikh sono partiti i colloqui indiretti tra Israele e Hamas con la mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti. Secondo fonti palestinesi, Hamas punta alla liberazione di prigionieri di lungo corso e a un afflusso massiccio di aiuti. I mediatori stanno lavorando a un meccanismo per il rilascio degli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi, nell’ambito di un cessate il fuoco di lungo periodo. Il primo round si è chiuso in un clima definito «positivo» e le trattative riprenderanno martedì.

Intanto l’Unione Europea ha manifestato la volontà di partecipare all’organismo di transizione per Gaza previsto dal piano di pace statunitense. Sul fronte diplomatico, Israele ha duramente criticato la decisione della Spagna di votare il decreto sull’embargo delle armi proprio il 7 ottobre, giorno dell’anniversario degli attacchi di Hamas.

Sul piano umanitario, prosegue la gestione della crisi legata alla Flotilla: Israele ha espulso decine di attivisti, tra cui Greta Thunberg, mentre 138 persone restano in carcere. Belgio, Svizzera e Turchia sono al lavoro per i rimpatri. Cbs, intanto, rivela che Netanyahu avrebbe approvato direttamente un attacco con droni contro due imbarcazioni della flottiglia all’inizio di settembre.

La situazione resta grave anche sul terreno: l’Idf ha continuato i raid su Gaza, causando almeno sette vittime solo nelle ultime ore, mentre in Cisgiordania l’ONU denuncia 18 minori uccisi dall’inizio dell’anno. In Israele, i kibbutz al confine con Gaza hanno commemorato il secondo anniversario del 7 ottobre.

Da Washington, oltre all’annuncio sui colloqui, Trump ha attaccato Greta Thunberg definendola «una giovane con problemi di gestione della rabbia». Il presidente USA incontrerà inoltre Edan Alexander, il soldato israeliano-statunitense liberato da Hamas, già ricevuto a luglio.