Come Dedalo conosce i segreti del labirinto

LOCARNO - I difetti umani degli antichi Dei li conosciamo: sono l'avidità, la ferocia, la collera. Ma del resto i Greci non erano un popolo perfetto e immaginavano i loro eroi sempre in guerra, pronti a conquistare potere e terre. Perciò è difficile trovare fra le divinità arcaiche un rappresentante delle virtù della calma, della riflessione, della pacatezza, da unire alla velocità di decisione: qualità che subito si rivelano accompagnando il direttore operativo del Festival di Locarno Mario Timbal. Ma anche per lui il personaggio c'è, perché è un contemporaneo Dedalo. Dedalo, ossia il mitico inventore e costruttore del labirinto del Minotauro. Timbal si è laureato in Storia ed estetica del cinema: chi l'avrebbe mai pensato dietro il volto di un direttore operativo che si occupa oggi di schermi, di sicurezza, di sponsor, di comunicazione, di gestione dei Vip e di spazi per i bambini? È bello girare con lui nel labirinto del Festival per scoprire alcuni segreti.
Come l'aria è ovunque
Durante i giorni della manifestazione la città si tinge di giallo. Come un gas benefico il Festival si espande ovunque, come l'aria Timbal è ovunque: in piazza e nelle sale controlla coi suoi collaboratori che tutto sia a posto tecnicamente. Segue anche la sicurezza, sorvegliando il lavoro dietro le quinte: così stupisce la sua pacatezza quando al Fevi una fan di Edward Norton, la prima star del Festival, sale sul palco indisturbata, senza che la sicurezza si muova per fermarla.
Ma è stato l'esordio della fan a rassicurarlo, quel tipicamente svizzero ed educato «mi scusi», che ha preceduto l'intervento della goffa signora a rassicurare Timbal. Mantiene la calma anche quando vede sui portali la sua foto accanto ad un titolo provocatorio: la parola «corruzione», legata ai politici invitati a Locarno, sicuramente lo ferisce, ma non intacca la metodicità del suo sistema-lavoro.
Un direttore operativo deve dedicarsi a mille cose. Pensavo si dovesse occupare solo di suoni e di tecnica, mentre Timbal deve sorvegliare le tante realtà del labirinto Festival: afflusso della gente nelle sale, flusso alle casse, organizzazione della logistica, redazione web e stampa quotidiana di «Pardo Live». C'è anche uno spazio per i bambini, che per tre ore possono restare a giocare mentre i genitori guardano i film: un'idea che è stata realizzata per la prima volta a Locarno e poi ripetuta, con i medesimi collaboratori, al Festival di Berlino.
Quattromila rose in un camion
Tra i problemi puntuali di una giornata qualunque ci può essere anche quello della consegna delle rose: a tutte le signore verrà distribuito in serata un fiore. Ma le rose a gambo lungo, appena recise, sono quattromila: come conservarle fresche e come farle arrivare a tutte le dame? Una rosa pesa poco, ma per quattromila ci vuole un camion!
I volti della gente
La pubblicità del Festival quest'anno è particolarmente innovativa: coi volti della gente che ci lavora o che si è prestata al gioco, la manifestazione vuole proporsi come un fatto culturale per tutti, «popolare» nel senso buono del termine. Timbal si è occupato anche di questo, seguendo il progetto iniziato un anno fa. Dunque non si sottrae, quando glielo proponiamo, al ritratto fotografico da star, davanti ad un cartellone. Per ottenere l'effetto leopardato, ci spiega, è stato tolto il filtro alla macchina, ottenendo una foto dal carattere scientifico. Il messaggio? Si oppone al culto della cosmesi e della perfezione, e lascia spazio ad una umanità forte, declinata in tutte le sue espressioni.
C'è sempre il sole
Siccome in questi giorni splende il sole e fa una gran caldo, Timbal non ha bisogno di consultare gli esperti del tempo, per programmare il tutto in caso di pioggia.