Sanità

Come risparmiare sui premi di cassa malati

L’anno prossimo, l’onere medio in Ticino aumenterà del 9,2% – Per diversi assicurati la stangata potrebbe anche essere superiore – Dal cambiamento di cassa alle franchigie, passando per i modelli d’assicurazione alternativi, qualche consiglio per cercare di spendere meno
Chi volesse cambiare cassa ha tempo fino al 30 novembre. © CdT
Giovanni Galli
29.09.2022 06:00

Sarà salata la fattura per l’assicurazione malattia nel 2023. L’aumento del premio medio, che in Ticino sarà del 9,2% (6,6% a livello nazionale) peserà sui bilanci familiari, già intaccati dal rincaro dell’energia. A titolo indicativo: facendo una media fra tutte le classi d’età, franchigie e modelli, si passerà dagli attuali 363 franchi al mese a 396 (+335 in Svizzera). Trattandosi, appunto, di una media, è possibile che per certi assicurati la stangata possa raggiungere anche il 13%, mentre altri, a dipendenza della cassa e del modello assicurativo, potrebbero limitare i danni con un aumento parecchio inferiore al 9,2%.

Per coloro che non hanno già ottimizzato al massimo i loro contratti, esistono ancora margini per risparmiare, passando a una cassa meno cara, optando per un modello assicurativo finanziariamente più vantaggioso o alzando la franchigia. Ben inteso, nulla impedisce di fare più cose insieme. Stando ai dati del 2020, il 15% degli assicurati ha ancora il premio standard con franchigia ordinaria di 300 franchi.

Il cambiamento di cassa può essere effettuato entro il 30 novembre. Ci sono quindi ancora due mesi per confrontare attentamente le offerte ed eventualmente rivolgersi a un altro assicuratore. I confronti possono essere fatti, in forma completamente anonima, sul sito della Confederazione priminfo.ch o su portali privati come comparis.ch o bonus.ch (ma ce ne sono altri). Negli ultimi quattro anni, con i premi sostanzialmente stabili a livello nazionale, il passaggio a una cassa più economica non è stato molto sfruttato (5-7% degli assicurati). Ma nel 2010, quando i premi crebbero dell’8,6%, un assicurato su sette decise di cambiare (ricerca della società di consulenza Accenture). È quindi possibile che stavolta un maggior numero di assicurati si guardi in giro per cercare soluzioni più favorevoli. Per l’assicurazione di base, le casse malati sono tenute ad accettare chiunque, indipendentemente dall’età e dallo stato di salute. È anche possibile avere l’assicurazione obbligatoria con un istituto e la complementare con un altro. Se del caso, con il nuovo assicuratore si potranno cambiare anche il modello assicurativo e la franchigia.

Mentre il semplice cambiamento di cassa può essere fatto a parità di condizioni, le altre due possibilità possono avere controindicazioni: l’aumento della franchigia permette di pagare un premio più basso ma implica un’assunzione del rischio da parte dell’assicurato, che in caso di malattia dovrà sostenere una maggiore partecipazione ai costi. Da parte sua, chi opta (anche) per il modello alternativo accetta una scelta limitata del fornitore di prestazioni.

Le casse possono fornire, per gli adulti, franchigie opzionali di 500 franchi (riduzione massima di 140 franchi all’anno), 1.000 (490), 1.500 (840), 2.000 (1.190) e 2.500 (1.540). Per i minorenni la franchigia massima è di 600 franchi. Gli assicuratori, in ogni caso, non sono tenuti a proporre tutte le franchigie opzionali e possono prevedere franchigie diverse per gli adulti e i giovani adulti. In teoria, se si prevedono spese sanitarie inferiori ai 1.800 franchi, si dovrebbe scegliere la franchigia più alta, in caso contrario quella minima obbligatoria. Non a caso, oggi, il 44% degli assicurati ha una franchigia di 300 franchi e il 32% di 2.500 franchi. Le franchigie intermedie sono state scelte solo da un’assicurato su cinque.

Infine, ci sono i modelli assicurativi alternativi a quello standard con libera scelta del medico, più costoso: medico di famiglia, telemedicina e HMO. Stando ai dati ufficiali del 2020, questi modelli erano stati scelti dai tre quarti degli assicurati. Chi sceglie il medico di famiglia è sempre tenuto a consultare lui per primo. Il medico di famiglia è il primo interlocutore e coordinatore per tutte le questioni di ordine medico (tranne in casi d’emergenza) e decide se può eseguire personalmente la terapia o se sia necessario un esame da parte di uno specialista. Lo stesso discorso vale per chi sceglie uno studio medico collettivo (HMO). Le assicurazioni risparmiano se l’assicurato non si rivolge direttamente a uno specialista. Oltre ai modelli che limitano la libera scelta del medico e dell’istituto ospedaliero, diversi assicuratori offrono nuovi modelli d’assicurazione con consulenza medica per telefono prima di recarsi dal medico.

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