Direttore arrestato, scatta un'altra interpellanza

Mentre prosegue l’inchiesta penale a carico del direttore delle Scuole Medie di Lugano Centro, accusato di atti sessuali con fanciulli e che ha ammesso di aver avuto un rapporto completo con un’allieva minore di sedici anni, la vicenda è entrata anche in politica. Il PLR - come vi abbiamo riferito ieri - ha inoltrato un’interpellanza firmata da Cristina Maderni, Aron Piezzi, Alessandro Speziali, Diana Tenconi, Maristella Polli e Paolo Ortelli. E anche l’MPS ha sollevato diversi interrogativi, sempre in in un’interpellanza al Governo. Ora una terza ha raggiunto il tavolo del Consiglio di Stato, targata Il Centro - Lega dei ticinesi. E il titolo scelto da Fiorenzo Dadò e Sabrina Aldi è molto esplicito: «“Prostituzione, orge, perversione sessuale e Kāma Sūtra presentati come rito di passaggio” non bastavano per fare aprire gli occhi?».
Il presidente cantonale de Il Centro e la deputata leghista fanno riferimento al comunicato stampa del collettivo femminista Io l'8 Ogni giorno, della scorsa domenica. «Sappiamo, da fonti certe - vi si leggeva -, che alcune giovanissime allieve avevano già provato a riferire a loro docenti taluni comportamenti del collega oggi incarcerato, comportamenti ritenuti da loro molesti o comunque inadeguati. Appelli rimasti però inascoltati». E ancora: «Qualche altro segnale da cogliere poteva, inoltre, anche essere ravvisato all’interno di un progetto da lui condotto ai fini dell’abilitazione all’insegnamento nell’anno accademico 2017-2018. Il percorso didattico ideato e condotto dal docente verteva sull’educazione all’affettività e alla sessualità all’interno dell’insegnamento del latino ed è stato rivolto a delle classi di terza media, quindi a ragazzine e ragazzini di soli 13 anni. Questo percorso didattico aveva suscitato giustificate reazioni e critiche da parte delle famiglie degli allievi e delle allieve coinvolti/e, che avevano chiesto al docente e alla direzione della scuola delle spiegazioni. Tra le domande formulate dalle famiglie vi sono numerosi dubbi circa la pertinenza dei testi analizzati in classe (dal Kamasutra a testi sui Baccanali), sulla formazione ricevuta o meno dal docente in merito a come affrontare con dei 13enni un tema così delicato come quello della sessualità e dell’affettività e sulla mancata informazione alle famiglie in merito a tale percorso didattico». Infine, «un altro aspetto particolarmente problematico, già al centro delle preoccupazioni dei genitori, è legato alla scelta di aprire una chat Whatsapp tra allievi e il docente per gestire le comunicazioni relative al progetto didattico (ne avevamo riferito nell’edizione di sabato) e invitandoli a porre “senza farsi inibire dalla timidezza e dal timore” (p. 81), le loro domande sulla sfera della sessualità. Il professore nel suo lavoro di tesi giustifica questa chat come “un ambiente sorvegliato e protetto grazie alla mediazione del docente” ma, come giustamente osservato da un genitore, tali modalità di comunicazione “azzerano quella distanza / confine invisibile tra docente e allievo”(p. 82)».
Dadò e Aldi, seguendo il collettivo femminista, "analizzano" il lavoro di diploma del docente, consultabile in Internet. E pongono dieci domande al Governo, che vanno dalla nomina del docente a direttore ai controlli effettuati dal DECS. Nel dettaglio:
1. Quando è stato nominato il docente arrestato? Che materia insegnava?
2. Corrisponde al vero che il direttore arresto per atti sessuali con fanciulli fosse operativo precedentemente in un'altra sede ? In caso affermativo, corrisponde al vero che è stato improvvisamente trasferito come da lui stesso riportato nel lavoro di diploma? Se si, quali sono le ragioni di questo improvviso trasferimento?
3. Come valuta il Consiglio di Stato il fatto che un docente di latino a stretto contatto con minori di 16 anni abbia presentato un lavoro di diploma dal titolo “ODI ET AMO ALLA SCOPERTA DELL’AFFETTIVITÀ E DELLA SESSUALITÀ ATTRAVERSO LA LETTERATURA CLASSICA”? Che ruolo hanno avuto gli allievi nella stesura del diploma?
4. Quali controlli e verifiche vengono svolte dal DECS prima dell’assunzione di docenti vice direttori e direttori? Chi ha proceduto alla nomina a vice direttore e direttore del docente arrestato era a conoscenza del contenuto del suo lavoro di diploma e del ruolo inapropriato degli allievi? Questo contenuto non è apparso come un campanello d’allarme o perlomeno necessario di verifiche? Se si, sono state fatte queste verifiche? Da chi? E cosa è emerso?
5. Corrisponde al vero che i genitori non sono stati preventivamente avvisati del percorso formativo avviato dal docente di latino? Come mai tale docente è stato incaricato di tale progetto sulla sessualità nonostante non avesse nulla a che fare con la sua materia? Chi ha dato questo incarico?
6. Le domande dei genitori sopra riportate a chi sono state poste? Chi ne era a conoscenza? Come sono state evase?
7. Chi era informato di tale progetto (elenco completo)? Che controllo c’era durante l’esecuzione e da chi? Come mai alle famiglie non è stato chiesto preventivamente se fossero d’accordo? Quale è stato il mandato preciso e il giudizio finale della Relatrice Daria Delorenzi Croci ?
8. La chat di whatsap rientrava in tale progetto? Come giudica il Consiglio di Stato l’uso di questo mezzo di comunicazione tra docente e allievi? Nel caso specifico, chi l’ha autorizzato? Chi ne era a conoscenza?
9. Quando è stato nominato il docente al ruolo di vicedirettore e poi direttore? L’autorità di nomina era a conoscenza dei problemi riscontrati con i genitori durante il lavoro di diploma? Se si, è stata avviata una procedura amministrativa nei suoi confronti? Se no, perché?
10. Quali sono i criteri che l’autorità prende in considerazione per nominare un direttore? In questo caso il Consiglio di stato ritiene che fossero tutti ottemperati?