Disoccupazione in lieve calo in Svizzera: al 2,1% in febbraio

Disoccupazione in lieve calo in Svizzera: in febbraio il relativo tasso si è attestato al 2,1%, a fronte del 2,2% del mese prima. Il numero dei senza lavoro è tornato sotto i 100.000, un livello che era stato toccato di nuovo per la prima volta in gennaio.
Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO) nel secondo mese dell'anno i disoccupati iscritti agli uffici regionali di collocamento (URC) erano 98.452, vale a dire 2.324 in meno di gennaio e 19.518 in meno di un anno prima.
A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati 170.000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%. Le quote registrate dalla SECO sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, che risale al gennaio 2004, quello più contenuto è l'1,9% osservato nel 2022 in settembre e ottobre.
Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione - che spesso suscitano un acceso dibattito, in particolare in Ticino - non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte all'URC: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi.
In Ticino nel gennaio 2023 il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,9% (-0,1 punti rispetto a gennaio, -0,3 su base annua), nei Grigioni all'1,1% (entrambi -0,1). I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione, pur restando tutti ampiamente sotto la soglia psicologica del 4%. Con un tasso del 3,8% il primato negativo spetta a Ginevra, seguono Giura (3,7%) e Vaud (3,4%); oltre il 3% è anche Basilea Città (3,1%). Con un tasso dello 0,6%, Appenzello interno e Obvaldo sono invece i cantoni con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è all'1,8%, un po' meno della media nazionale.
Il Ticino è al quinto posto fra i cantoni più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al sesto rango nella graduatoria dei meno colpiti. In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 4.793 disoccupati (-185 mensile, -447 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1.152 (-105 e -143).
Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla SECO emerge anche che il numero di giovani (15-24 anni) disoccupati è diminuito di 81 unità rispetto a gennaio a un totale di 8.958, cioè 1.171 persone in meno che un anno prima. Il tasso per questa fascia di età si è attestato al 2,0%, stabile sul mese e in flessione di 0,3 punti sull'anno. I lavoratori ultra 50.enni erano al 2,1% (stabile e -0,5). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 13.034, il 4,2% in meno di gennaio e il 53,5% in meno di dodici mesi prima: per la precisione si trattava di 99 giovani, 5.789 25-49.enni e 7.065 ultra 50.enni.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,4% (-0,1 mensile, -0,4 annuo), gli stranieri del 4,0% (-0,1 e -0,6). Per Paese di provenienza, i tassi sono più elevati per gli ucraini (26,2%: si tratta di 1.160 persone), i bulgari (8,5%), gli africani (7,8%) e i rumeni (6,8%). L'UE è al 3,5%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 4,2%, l'Italia al 3,7% e la Germania al 2,1%.
Complessivamente, afferma ancora la SECO, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 166.763, l'1,6% in meno di gennaio e il 17,4% in meno di dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento è pari a 55.001 (+3.191 mensile e -12.825 annuo).