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A riportare la notizia è «Axios» che cita fonti statunitensi e russe – Intanto l'amministrazione di Donald Trump ha approvato una vendita di nuove armi all'Ucraina per un valore di 105 milioni di dollari – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Trump invia una delegazione a Kiev per gli sforzi di pace»
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inviato una delegazione di alto livello del Pentagono a Kiev per colloqui nell'ambito di un tentativo della sua amministrazione di riprendere le discussioni sulla fine della guerra in Ucraina, scrivono i quotidiani statunitensi Politico e The Wall Street Journal (Wsj).
Per il Wsj, riportato dal giornale in linea ucraino Ukrainska Pravda, il capo civile del Dipartimento dell'esercito degli Stati Uniti Dan Driscoll, con due generali delle forze armate statunitensi, incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy e altri funzionari, nonché alti rappresentanti militari e dell'industria. Driscoll prevederebbe inoltre di incontrare in seguito anche funzionari russi.
Secondo Politico, la visita giunge in un momento in cui la Russia ha intensificato la sua campagna di missili e droni contro obiettivi civili in Ucraina e mentre gli alleati occidentali si stanno affrettando a trovare nuovi modi per continuare a fornire armi all'Ucraina in difficoltà.
A prima vista, spiega Politico, la scelta di inviare Driscoll a Kiev per una delicata missione di pace potrebbe sembrare insolita, ma il veterano dell'esercito e amico del vicepresidente James David Vance (conosciuto come J.D. Vance) è emerso di recente come una figura di spicco al Pentagono e potrebbe ora ricoprire un ruolo più importante.
Dal canto suo il sito statunitense di notizie politiche Axios, citando fonti anonime statunitensi e russe, nella notte ha indicato che l'amministrazione di Trump ha collaborato segretamente con la Russia per arrivare alla stesura di un nuovo piano per porre fine alla guerra in Ucraina. Il piano sarebbe composto di 28 punti e si ispira al piano in 20 punti per il cessate il fuoco a Gaza.
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Il punto alle 6.00
L'amministrazione di Donald Trump ha approvato una vendita di nuove armi all'Ucraina per un valore di 105 milioni di dollari, per aiutarla nella manutenzione dei sistemi di difesa aerea missilistica Patriot esistenti. Lo ha annunciato il dipartimento di Stato americano. L'accordo riguarda pezzi di ricambio, aggiornamenti degli attuali lanciatori ucraini, nonché supporto, addestramento e altri accessori. Il dipartimento ha affermato che la vendita «sostiene gli obiettivi di politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, migliorando la sicurezza di un Paese partner che rappresenta una forza per la stabilità politica e il progresso economico in Europa».
Intanto, sempre l'amministrazione statunitense guidata da Donald Trump avrebbe collaborato segretamente con la Russia per arrivare alla stesura di un nuovo piano per porre fine alla guerra in Ucraina. Lo riporta il sito web statunitense Axios citando fonti anonime statunitensi e russe. Il piano, secondo quanto riferisce il media USA – è composto da 28 punti e si ispira al piano in 20 punti per il cessate il fuoco a Gaza, concordato il mese scorso da Israele e Hamas.
Il premier slovacco Robert Fico, intanto, ha chiesto al segretario generale della NATO Mark Rutte di rafforzare la difesa aerea della Slovacchia. Fico ha giustificato la richiesta con il fatto che, prima del suo insediamento, l'esercito slovacco aveva inviato molti caccia all'Ucraina. Durante la visita di Rutte a Bratislava, Fico ha inoltre ribadito che, ad eccezione dei contratti commerciali, la Slovacchia non fornirà armi letali all'Ucraina, che sta difendendosi dall'aggressione russa. Lo ha comunicato l'ufficio del governo slovacco all'agenzia di stampa ceca Ctk. Secondo quanto riferito dall'ufficio del governo, Fico ha anche detto a Rutte che la Slovacchia ha il diritto sovrano di decidere la tempistica e la struttura delle spese militari. Secondo informazioni precedenti, il prossimo anno la Slovacchia prevede di spendere per la difesa l'equivalente del 2% del prodotto interno lordo, ovvero il livello minimo richiesto dall'adesione del Paese alla NATO.
Sul fronte bellico, invece, è di 32 feriti – tra cui due bambini – il bilancio di un attacco notturno delle forze armate russe sulla città di Kharkiv, nel nord dell'Ucraina. Lo riferisce il Ministero degli interni ucraino. Sono stati lanciati numerosi droni che hanno provocato incendi in varie zone della città. Sono intervenute unità del Servizio di emergenza statale.
Il tribunale di Mosca ha infine inflitto una sanzione amministrativa di 50.000 rubli alla cantautrice russa Monetocka (Elizaveta Girdimova, dichiarata dal Ministero della giustizia russo come «agente straniero») per violazione delle norme che regolano l'attività degli agenti stranieri. Lo ha comunicato il tribunale all'agenzia Tass. «Il tribunale distrettuale Basmanny di Mosca ha riconosciuto Gyrmidova colpevole di aver commesso un illecito amministrativo, previsto dalla parte 2 dell'articolo 19.34 del Codice amministrativo della Federazione Russa (mancata o tardiva presentazione da parte di un agente straniero all'autorità competente delle informazioni previste dalla legislazione della Federazione Russa sugli agenti stranieri) e le ha inflitto una sanzione amministrativa pari a 50 mila rubli», ha dichiarato un rappresentante del tribunale. Monetocka ha espresso più volte il proprio dissenso all'invasione russa dell'Ucraina e ha anche composto canzoni di tono antimilitarista e pacifista. Lei e la sua famiglia hanno lasciato la Federazione Russa e vivono in Lituania.
