È tornato il roaming a Lugano? Berna dice «no»

«Benvenuto in Italia». Mittente: RoamingInfo. I ticinesi sono abituati alla ricezione di questo SMS, ma quando avviene sulle rive del Ceresio qualcosa non quadra. Tanto che nell'aprile 2021, in piena pandemia da COVID-19, era scoppiato il «caso Campione d'Italia». Una nuova antenna 4G entrata in funzione nella primavera del 2020 emetteva un segnale più potente di quelle svizzere, «sconfinando» fino a Lugano. Polverone sollevato, controlli effettuati, le cose erano tornate alla normalità. Ma nell'ultimo periodo, lo dicono le segnalazioni giunte in redazione, l'SMS è tornato a far squillare i cellulari di alcuni ticinesi sul lungolago. Siamo tornati a una vecchia situazione?
Il «caso»
Gennaio 2021. Le lamentele nel Luganese diventano frequenti. Soprattutto da parte di chi si ritrova nella bolletta a fine mese i costi legati al roaming senza avere messo piede in Italia. Il deputato leghista Andrea Censi presenta un'interrogazione al Governo ticinese, la cui risposta arriva in aprile. «Il Consiglio di Stato è venuto a conoscenza della possibile presenza di un segnale tangibile proveniente da un operatore estero e ha immediatamente intrapreso i passi necessari per verificarne la conformità con le competenti Autorità federale e con il Comune di Campione d'Italia». Se è normale e inevitabile la presenza di segnale estero lungo la fascia di confine, nel caso specifico l'intensità risulta tale da «competere» o sovrastare quello degli operatori svizzeri in un'area ben servita quale il centro di Lugano. Il Ticino si rivolge a Berna, in particolare all'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM).
L'11 marzo 2021 vengono effettuati un sopralluogo in prossimità dell'impianto e la misurazione dell'intesità del segnale estero in più località che si affacciano sul lago e sul golfo di Lugano. L'UFCOM osserva che la maggior parte delle intensità di campo misurate per taluni servizi radio sono troppo alte e conclude che «la stazione base in discussione è situata in modo tale da coprire non solo Campione d'Italia ma anche aree più distanti». E conclude: «Interverremo presso l'autorità competente». Nel frattempo anche a Campione - dove i cittadini hanno sempre utilizzato la rete svizzera - si solleva la protesta con a capo il gruppo di maggioranza «Campione Rinasce» guidato dal sindaco Roberto Canesi.
30 giorni per ridurre la potenza
L’UFAC, come detto, aveva promesso di intervenire e di chiedere chiarimenti alla controparte italiana. Nel frattempo le lamentele si sono spente, il coronavirus ha preso il sopravvento su tutto e i cellulari hanno smesso di suonare per il roaming. Ma com'è andata a finire la questione? Lo abbiamo chiesto all'UFCOM. «Nell'aprile dello scorso anno l'Ufficio federale delle comunicazioni ha notificato per iscritto al Ministero dello Sviluppo economico (MISE) italiano l'interferenza causata dall'antenna di Campione - ci spiega il portavoce -. Tre mesi dopo, a luglio, il MISE è quindi intervenuto chiedendo agli operatori di telefonia mobile interessati in Italia di ridurre, entro 30 giorni, la potenza di trasmissione in direzione di Lugano, rispettando i limiti concordati a livello internazionale».
Il 19 maggio l'ultimo controllo
E fin qui, tutto bene. Ma sarà stata rispettata l'intimazione a ridurre la potenza? A Berna hanno fatto le cose per bene. E il 19 maggio 2022, un mese e mezzo fa, a Lugano si è proceduto con delle nuove misurazioni per verificare la conformità ai requisiti internazionali. «Misurazioni effettuate congiuntamente da rappresentanti del MISE, operatori italiani e dall'UFCOM». Cosa ne è emerso? A differenza di quanto avvenuto l'11 marzo 2021, «non sono state misurate intensità di campo troppo elevate. I valori limite non sono stati superati». Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. «I telefoni cellulari utilizzati in prova non hanno mostrato alcun comportamento anomalo o roaming indesiderato. E ad oggi - conclude l'UFCOM - non siamo a conoscenza di nuovi reclami».
Nessun (nuovo) allarme, dunque. I messaggi di roaming ricevuti in riva al Ceresio rientrano nell'ordinario. L'Ufficio federale delle comunicazioni ricorda che «considerate le proprietà fisiche delle frequenze radio, che si propagano via etere indipendentemente dalle frontiere di un determinato Paese, può succedere che in una zona di confine svizzera un dispositivo con una carta SIM svizzera si connetta a una rete di radiocomunicazione mobile estera. Per evitare elevate tariffe di roaming internazionale involontario, è sempre meglio disattivare nelle impostazioni la funzione "roaming". Bloccando tale funzione si evita di regola il roaming involontario. Se, nonostante tutte le precauzioni, al rientro delle vacanze trovate una fattura salata, è consigliabile rivolgersi direttamente al relativo operatore oppure avviare una procedura di conciliazione presso l'ombudscom».