Ecco il rapporto che scagiona Valérie Dittli

Valérie Dittli, vi dice nulla questo nome? Consigliera di Stato vodese, è finita nell’occhio del ciclone dopo alcune rivelazioni di RTS e, in particolare, perché pur risiedendo a Losanna per anni e anni ha pagato le tasse a Zugo. Il ministro delle Finanze centrista, prima che il governo del Canton Vaud decidesse di nominare un esperto indipendente, aveva annunciato che avrebbe incaricato uno specialista di sua scelta per fare luce sulla vicenda.
Il Blick, leggiamo, non solo ha rivelato il nome di questo specialista – l’avvocato e professore presso l’Università di Losanna Yves Noël – ma è entrato in possesso del rapporto stilato. Un rapporto incentrato sul domicilio fiscale di Dittli dal 2017 al 2022. Ebbene, dall’analisi svolta sembrerebbe che elementi apparentemente secondari, come l’età della Consigliera di Stato, nata il 7 ottobre del 1992, siano in realtà centrali. Anzi, centralissimi.
L'età conta
Già, perché Noël ha osservato che, prima dei trent’anni, Dittli ha completato un intero ciclo accademico: laurea, master e dottorato. E solo dopo i trent’anni, secondo la giurisprudenza federale, si presume che un giovane adulto abbia creato legami più forti nel luogo in cui lavora rispetto a quello in cui formalmente è domiciliato, nel caso specifico il Canton Zugo. E questo, ha assicurato l’esperto, anche se i «ritorni a casa» sono legati solo a vacanze o fine settimana. «Prima dei 30 anni, in assenza di presunzione a favore del luogo di lavoro, solo l’esistenza di speciali legami con esso consente all’Amministrazione finanziaria di ritenere che esso abbia la precedenza sull’abitazione familiare e la prova di ciò spetta alle autorità fiscali del Cantone, che reclamano questa nuova residenza», ha scritto il professore. Si nuovo: «Sulla base delle informazioni in possesso del sottoscritto, non troviamo nulla di simile con Valérie Dittli durante il periodo del suo dottorato, il cui corso di vita a quel tempo era simile a quello dei dottorandi vodesi o svizzeri».
Tuttavia, lo specialista ha riconosciuto che la questione potrebbe essere sorta «dal 2021» e dall’«ingresso ufficiale in politica» di Dittli. Ovvero, l’anno della sua candidatura alle comunali di Losanna. «Ma fu proprio all’inizio di quell’anno che Valérie Dittli descrisse Losanna per la prima volta quale sua residenza principale a Losanna».
Nel dettaglio, Yves Noël ha spiegato: «Non eletta nel marzo 2021 né in Municipio né in Consiglio comunale, senza più attività né un futuro prevedibile nel Canton Vaud, Valérie Dittli ha poi onorato l’impegno che le spettava dal 2 ottobre 2019 per svolgere il suo tirocinio legale nella città di Berna dal 1. aprile 2021. A giugno, ha quindi annunciato di nuovo la sua residenza di Losanna come secondaria, mentre Oberägeri è diventata di nuovo la sua residenza principale».
Mossa corretta
Dittli, insomma, aveva indirizzato la sua carriera professionale nella Svizzera tedesca. Sempre l’esperto: «Non è azzardato considerare che nessuno in quel momento (e probabilmente nemmeno l’interessata) immaginava cosa sarebbe successo nei primi mesi dell’anno successivo». Ovvero, la nomina di Dittli a candidata al Consiglio di Stato prima e, a stretto giro di posta, la sua elezione.
Curiosità: a metà del 2021, riferisce il Blick, l’Amministrazione finanziaria di Zugo avrebbe potuto addirittura contestare il mantenimento a Losanna dell’abitazione principale di una sua ex contribuente, ancora sotto i 30 anni, che svolgeva il suo tirocinio legale a Berna e non aveva più attività nel Canton Vaud. Ex contribuente che tornava regolarmente nella casa di famiglia, dove aveva sempre mantenuto la sua stanza. «Lo spostamento del domicilio principale a Zugo al termine delle ocmunali corrispondeva quindi ai requisiti di legge», ha sentenziato Noël.
E ora? Tocca a... Ginevra
Dunque, tutto bene? Diciamo di sì. «La situazione di Valérie Dittli è certamente insolita per quanto riguarda i fatti per gli anni 2021-2022», ha commentato ancora Yves Noël. «Deriva soprattutto dai capricci della vita politica combinati con la crescente mobilità intercantonale dei suoi attori, con un elettorato che non riserva più i suoi voti solo ai cittadini cantonali. Il presente caso lo dimostra. Ma sul piano legale, le regole sul domicilio civile e sulla responsabilità fiscale sono state rispettate da Valérie Dittli in ognuna delle fasi che hanno coinvolto il Canton Vaud».
Da vedere, ora, se l’esperto indipendente di Ginevra incaricato dal Consiglio di Stato vodese arriverà alle stesse conclusioni. Valérie Dittli, per il momento, ha preferito non commentare.