Il caso

Ecco in cosa consiste l'assurda truffa dello Stato Antartico di San Giorgio

Da Catanzaro a Teramo, Alcamo, Perugia, Padova, Vicenza, passando per Lugano (dove lo studio legale si difende) – Documenti falsi, tasse al 5%, sgravi fiscali, titoli nobiliari e abilitazione per medici No Vax
Un momento degli arresti eseguiti il 18 agosto 2022. © Polizia di Stato

Dall'Antartico a Catanzaro, passando da Alcamo e Teramo, fino a Lugano. È una storia intricata quella dello «Stato Teocratico Antartico di San Giorgio». Un microstato farlocco creato per raggirare ignari cittadini italiani, spacciandolo per un soggetto dotato di un'autonoma sovranità e di connessi privilegi. Tanto da portare la DIGOS (Divisione investigazioni generali e operazioni speciali) di Catanzaro (Calabria) a dare avvio in data 7 aprile 2021 a un'articolata attività investigativa. La cui fase preliminare è culminata ieri, giovedì, in dodici ordinanze di applicazione degli arresti domiciliari e un'ordinanza di applicazione dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. 

Documenti contraffatti (bene)

L'isola che non c'è. Così è stato denominato il procedimento delle autorità. Già, perché secondo l’ipotesi accusatoria, per conferire credibilità sull’effettiva esistenza del suddetto Stato agli occhi dei truffati, i componenti del gruppo criminale avrebbero utilizzato una serie di artifizi, quali l’apparente creazione di istituzioni varie (Capo di Stato, Governo e relativi Ministri, Corte di Giustizia, Tribunale Supremo, Delegazioni territoriali), di una gazzetta ufficiale, di siti internet e, soprattutto, il confezionamento di documenti d'identità anche validi per l'espatrio. È stato proprio questo punto ad attivare le indagini della DIGOS di Catanzaro. Stando alle attuali risultanze investigative, gli indagati hanno infatti formato dei documenti di riconoscimento contraffatti. Si tratta di passaporti e carte d’identità diplomatiche che erano «fatti davvero bene» e totalmente corrispondenti ai format internazionali. Documenti che sono stati utilizzati moltissimo sul territorio nazionale ma anche estero, soprattutto in diverse strutture alberghiere. Con tre casi più «eclatanti»: documenti dello Stato Antartico di San Giorgio sono stati esibiti nel corso di controlli di polizia; in un aeroporto (con l'obiettivo di gestire traffici illeciti di sostanza stupefacente); per superare un controllo stradale di Polizia.

«L'isola che non c'è»

Le persone indotte in errore, residenti in tutta Italia, sono oltre 700. A cui è stata promessa l’acquisizione della cittadinanza dell’inesistente Stato Antartico, previo pagamento di una somma di denaro variabile tra i 200 e i 1.000 euro. Ma sono pure stati prospettati loro i vantaggi più disparati: ricevere finanziamenti per i propri progetti di ricerca, fruire di una burocrazia più snella per le proprie imprese, utilizzare i documenti dello Stato per circolare liberamente in Italia e all’estero, consentire l’ingresso sul territorio nazionale di cittadini stranieri. Soprattutto, attraverso l’adesione allo Stato Antartico, i benefici più allettanti esposti erano però quelli connessi alla riduzione dell’imposizione fiscale: un’aliquota pari solo al 5% da versare al nuovo stato di appartenenza con correlativa esenzione dalla corresponsione delle imposte in Italia; preservare i propri beni da possibili azioni esecutive dello Stato italiano; continuare a esercitare la professione medica nonostante l’avvenuta radiazione/sospensione dall’albo (quindi anche medici No Vax); esenzione dagli obblighi vaccinali legati alla COVID-19. A inizio 2022 era finito in manette Roberto Petrella, 75 anni, ginecologo di Teramo - noto No Vax, diffusore di alcune bufale e teorie del complotto sul coronavirus - con l'accusa di omicidio colposo per avere prescritto a un suo paziente terapie antiscientifiche, indicando la somministrazione di farmaci ritenuti non adeguati e una terapia cinese a base di micotici, invitandolo caldamente a non presentarsi in ospedale.

In almeno due casi è emersa la vendita di terreni in Antartide con annesso titolo nobiliare. Gli indagati, poi, avrebbero incamerato dai cittadini «antartici» un’ulteriore somma di denaro pro-capite proponendo l’acquisto dell’isola di Kouneli, in Grecia, per dare una concreta territorialità allo Stato. I proventi illeciti acquisiti sono attualmente quantificati in un importo superiore a 400.000 euro transitati su più conti correnti, tra cui uno a Malta, e utilizzati per il riciclaggio. Ma con il prosieguo dell'indagine la cifra potrebbe aumentare, e di molto.

Spunta anche Lugano, ma l'indagine non la riguarda

Il finto microstato non è stato ideato e fondato in Calabria, nonostante una piccola «cellula» criminale si trovasse anche nel Catanzarese. Le altre parti forti erano a Teramo, Alcamo, Perugia, Padova, Vicenza. Un'organizzazione articolata. Che afferamava - come vi abbiamo riferito nel pomeriggio - di avere sede legale a Lugano, presso uno studio legale che il CdT ha contattato. E che intende mettere i puntini sulle «i»: «L’attività al riguardo del nostro studio - riferisce uno dei titolari - si è limitata a recepire delle dichiarazioni e a verificare l’identità di alcune persone. Da almeno due anni non abbiamo più avuto alcun contatto». Un 'informazione che ci viene confermata dal dirigente della DIGOS di Catanzaro, Antonio Caliò, che ha curato l'operazione L'isola che non c'è. La sede legale è altrettanto «farlocca» quanto il finto Stato. Lugano è stata scelta perché qui hanno trovato un avvocato/notaio che gli ha certificato la cosa. La Svizzera e il Ticino non sono quindi neppure stati presi in considerazione nell’indagine, poiché non utili ai fini investigativi, incentrati piuttosto sul profilo penalistico.

Ma il numero di telefono dello studio legale figurava (ora risulta offline) sul sito Internet dello Stato Teocratico Antartico di San Giorgio quale contatto della «rappresentanza svizzera». «Non sapevamo di figurare sul loro sito, lo apprendo da voi - ci dicono ancora da Lugano -. Per definizione, però, uno Stato non può avere sede presso uno studio legale. Stiamo valutando i provvedimenti da adottare».

Indagini nella fase preliminare

Le indagini sono attualmente nella fase preliminare. Non è ancora chiaro da quanto tempo si trascini il sistema di truffe. L'anno di fondazione dichiarato nei documenti fittizi è il 2011. La pagina Facebook @saintgeorgestate esiste dal 2015. Nel procedimento risultano complessivamente indagati trenta soggetti. Per il momento, le ordinanze emesse sono, come detto, dodici. Tra loro figurano un ex generale della Guardia di finanza in pensione, un maresciallo dei carabinieri in pensione e un ex commissario nel corpo militare della Croce Rossa. 

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