Confederazione

Banche, nuove regole per i fondi propri

L'obiettivo è che gli istituti possano resistere meglio a periodi di crisi – UBS emetterà più bond AT1
© CdT / Gabriele Putzu
AtseRed. Economia
29.11.2023 18:11

Da inizio gennaio 2025, stando a una decisione odierna del Consiglio federale, entreranno in vigore nuove regole per i fondi propri delle banche affinché queste ultime possano resistere meglio a periodi di crisi. Tali disposizioni toccheranno soprattutto UBS.

Si tratta di trasporre nel diritto svizzero gli standard finali di Basilea III per la vigilanza bancaria, spiega una nota governativa. La modifica della pertinente ordinanza (OFoP) prevede una copertura con fondi propri proporzionata al rischio. In media, i fondi propri richiesti complessivamente per il settore bancario non dovrebbero subire variazioni significative. Si prevede invece un inasprimento dei requisiti soprattutto per UBS, sottolinea un nota governativa odierna.

Scopo della modifica è anche restringere il margine di manovra dei modelli interni per la determinazione delle esigenze in materia di fondi propri e assicurare un calcolo degli stessi trasparente e comparabile a livello internazionale.

Basilea III è un ampio pacchetto di riforme che si prefigge di rafforzare in particolare la solvibilità e la liquidità delle banche. Nel dicembre 2017, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (BCBS) ha adottato il quadro normativo finalizzato di Basilea III e lo ha completato nel febbraio 2019 con lo standard minimo rivisto per i rischi di mercato.

L'applicazione in Svizzera degli standard di Basilea III finale è stata avviata diverso tempo prima dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS nel marzo 2023. La loro necessità è stata ulteriormente confermata dalla crisi. L'attuazione degli standard permetterà di consolidare ulteriormente la stabilità della piazza finanziaria svizzera e la base per le operazioni internazionali delle banche elvetiche.

È inoltre previsto un riesame della regolamentazione «too big to fail», i cui risultati saranno presentati nella primavera 2024 nell'ambito del rapporto del Consiglio federale sulla valutazione delle banche di rilevanza sistemica secondo l'articolo 52 della legge sulle banche.

Gli adeguamenti sono stati elaborati dal Dipartimento federale delle finanze (DFF) d'intesa con l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari e la Banca nazionale svizzera nel quadro di uno scambio intensivo con il settore bancario. A titolo di confronto sono state prese in considerazione anche le bozze di attuazione della nuova normativa di Australia, UE, Hong Kong, Canada, Singapore, Regno Unito e Stati Uniti. Australia, Giappone e Canada hanno già adeguato le rispettive regolamentazioni. Nell'UE l'attuazione è prevista anche per il 1° gennaio 2025, mentre negli Stati Uniti per il 1° luglio 2025.

UBS emetterà più bond AT1

Come riferito nelle scorse settimane, UBS sta procedendo con l’emissione di nuove obbligazioni AT1, gli strumenti di capitale addizionale che, a meno di essere convertite in azioni (a determinate condizioni) fruttano interessi (attorno al 10% l’anno) per i sottoscrittori. Stando a nostre informazioni, si tratta di un operazione di «rinnovo» di bond AT1 in scadenza. A fine settembre di quest’anno, infatti, UBS aveva a bilancio 13 miliardi di dollari in obbligazioni AT1.

Secondo gli analisti citati dal «Financial Times», UBS potrebbe emettere bond AT1 per ulteriori 11 miliardi di dollari, in aggiunta quindi ai 3,5 miliardi annunciati. «La cifra, così come la previsione degli analisti, è verosimile», afferma al CdT Andreas Venditti, analista di Vontobel. «Il CEO di UBS Sergio Ermotti - continua l’esperto - ha d’altronde affermato che con le nuove regole la banca si aspetta un aumento del requisito di capitale attorno al 5%». Tuttavia, secondo Venditti l’emissione di bond AT1 da parte di UBS «non è da mettere in relazione alla decisione del Governo federale».