Il commento

Il rialzo di Francoforte

La Borsa tedesca continua a marciare a passo sostenuto, nonostante la crescita economica in Germania sia bassa
Lino Terlizzi
Lino Terlizzi
08.10.2025 06:00

La Borsa tedesca continua a marciare a passo sostenuto, nonostante la crescita economica in Germania sia bassa. Il caso va visto più da vicino, perché contiene elementi che superano i luoghi comuni e che aiutano a spiegare i nuovi assetti dell’economia tedesca. Ridurre tutto alla tesi della divaricazione tra finanza di carta ed economia reale è un duplice errore. Questa tesi è opinabile su un piano più generale, visto che in molti casi la divaricazione, quando c’è, riguarda il breve, mentre nel lungo termine il valore di un titolo in Borsa non può non tener conto dell’andamento dell’impresa e delle economie. Ma la tesi è ora discutibile anche per il caso specifico tedesco, considerando che l’economia germanica è molto ampia e non tutta va male. L’indice DAX 40 di Francoforte è attualmente in rialzo di quasi il 30% rispetto a un anno fa. Per dare un’idea, per lo stesso periodo il rialzo dell’indice europeo STOXX 50 è di meno del 15% e quello dell’indice americano S&P 500 è di meno del 20%. Sono tutte performance positive, ma quella tedesca balza più di altre all’occhio per la sua consistenza. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), l’economia germanica, la maggiore in Europa, ha registrato un -0,5% l’anno scorso e dovrebbe avere un +0,3% quest’anno e un +1,1% il prossimo. Pur essendoci un miglioramento in corso – geopolitica e dazi di Trump permettendo, va detto – non si tratta certo di una crescita economica che da sola possa sostenere la marcia della Borsa tedesca.

Il punto principale è il tipo di società quotate che stanno trainando il listino di Francoforte. Se si guarda alla capitalizzazione, cioè al peso di mercato, si vede che a guidare l’indice DAX è il gruppo SAP, di cui fuori dalla Germania non molti parlano ma che è un gigante del software e dell’intelligenza artificiale. Al secondo posto c’è Siemens, gruppo industriale storico ma impegnato nella trasformazione tecnologica. Tra i titoli della testa della classifica, ci sono tra gli altri anche quello del gruppo assicurativo Allianz, uno dei simboli della finanza tedesca, e quello della Rheinmetall, diventata protagonista nell’industria della Difesa. Nei primi dieci titoli per capitalizzazioni non ci sono ora quelli dell’industria dell’auto, che a lungo è stata uno dei punti di forza maggiori, che per alcuni aspetti lo rimane ma che deve affrontare una transizione molto complicata, fra concorrenza internazionale e mix di motori tradizionali, elettrici, ibridi. Ma, appunto, l’economia tedesca è ampia e articolata.

Tornando alla Rheinmetall, questa ci porta anche al piano di investimenti annunciato dal Governo tedesco, che riguarda soprattutto infrastrutture, transizione energetica, Difesa. La maggiore attenzione a quest’ultima, sull’onda delle tensioni geopolitiche mondiali, dei vicini conflitti bellici, dell’impegno nella NATO spinto dagli USA, cambia il quadro e mette in primo piano le società del settore. Il piano di investimento complessivo, non solo per la Difesa, aiuterà probabilmente la crescita nei prossimi anni e nel frattempo è comunque piaciuto alla Borsa. Per finanziarlo, Berlino sta allentando il rigore nei conti pubblici; è certo un cambiamento rispetto al passato, tuttavia secondo il Fondo monetario il debito pubblico/PIL tedesco, quest’anno al 65%, dovrebbe sì aumentare ma non in modo enorme, sino al 74% nel 2030. Un’osservazione ricorrente è che le società tedesche che stanno trainando la Borsa hanno attività internazionali tanto ampie. Ciò è senz’altro vero e d’altronde non sarebbero lì dove sono se non fossero molto attive anche fuori dai confini nazionali. Agendo anche a livello globale, possono avere vantaggi dalle economie che vanno meglio. Ma ciò non significa che non contino per la Germania, dove hanno sedi e impieghi. Colpita dalla linea della Russia e dalle complicazioni con la Cina, l’economia tedesca ha le sue difficoltà, ma ha ancora punti di forza notevoli, alcuni dei quali non sono gli stessi del passato.