Il viaggio

L'innovazione fa tappa a Lugano

La collaborazione fra realtà accademiche ed economiche al centro del viaggio del DFAE tra Zurigo e Milano, con «fermata» a Manno
Francesco Pellegrinelli
29.04.2022 20:29

Il Ticino come «tappa» dell’innovazione. Lungo un asse strategico che unisce Zurigo, Lugano e Milano. «Tappa», appunto.  E non «corridoio».

Il riconoscimento è stato ribadito più volte, oggi, in occasione della Giornata dell’innovazione, promossa dal presidente della Confederazione, Ignazio Cassis, insieme al consigliere di Stato Christian Vitta e alla ministra zurighese Carmen Walker Späh. Un evento iniziato nel canton Zurigo - all’Innovationspark di Dübendorf - e proseguito prima al Tecnopolo di Manno, e poi a Milano, dove è stata inaugurata la House of Switzerland.

«Cerchiamo di affrontare le sfide del futuro, migliorando la nostra competitività sul piano mondiale», ha esordito il consigliere federale Ignazio Cassis, ricordando come la Svizzera, da oltre un decennio, figuri tra i Paesi più innovativi.  Un passo necessario «per garantire il benessere e la prosperità del nostro Paese» che non dispone di risorse naturali e che quindi deve investire «nei cervelli». Quanto? «Il 3,5% del PIL nazionale». Una cifra considerevole, che pone la Svizzera tra le nazioni che spendono di più in ricerca e sviluppo, ha ricordato Cassis, il quale ha poi illustrato il modello di collaborazione su cui poggia il successo elvetico: «Per eccellere abbiamo bisogno sia del pubblico, sia del privato. Entrambi devono poter lavorare fianco a fianco.  Senza paura». Il sistema economico liberale, ha detto Cassis, si fonda su queste collaborazioni di successo, che - in alcuni casi - riescono anche a varcare la frontiera. «Solamente così la Svizzera può continuare ad eccellere in ambito internazionale. Questa è la ricetta del successo svizzero».

«L’importanza della rete»

«Questa giornata dimostra che il Ticino ha saputo sviluppare una rete di contatti verso Nord e Sud», gli ha fatto eco il consigliere di Stato Christian Vitta. «La presenza tra il pubblico di ospiti come la consigliera di Stato zurighese, Carmen Walker Späh, o il presidente del Politecnico di Zurigo sono la prova di questi legami diretti», ha ribadito Vitta. Il direttore del DFE ha poi sottolineato l’importanza della messa in rete: «In un mondo sempre più competitivo - che si appresta a riorganizzarsi in aree geopolitiche ben distinte - essere in rete rappresenta una condizione di partenza imprescindibile per sviluppare competenze ed economia». Il Ticino crede molto nell’innovazione, ha detto Vitta. Ha investito parecchio in questo ambito, «perché solo innovando, si possono superare le sfide odierne». Da soli, non si va da nessuna parte, ha aggiunto.

I progetti strategici

Di qui, l’importanza  strategica dell’adesione del Ticino alla Greater Zurich Area,  l’organizzazione di marketing territoriale della piazza economica di Zurigo, «una delle regioni più prospere d’Europa». Vitta ha poi ricordato altri due progetti «strategici» di respiro internazionale: «L’adesione allo Switzerland Innovation Park - che sorgerà a Bellinzona nel sedime delle Officine - e la nuova collaborazione con il MIND di Milano», tappa finale della giornata di oggi dedicata - appunto - all’innovazione.

La Fondazione Agire

«Questi progetti mostrano un Ticino  capace di consolidare la sua posizione di nodo internazionale, tra due dei poli economici più importanti d’Europa: Zurigo e la Lombardia». Un concetto ribadito anche da Lorenzo Ambrosini, direttore della Fondazione Agire, l’agenzia cantonale per la promozione dell’innovazione. «Siamo l’anello di congiunzione tra le due regioni economiche. Per prossimità geografica e culturale il Ticino può svolgere il ruolo di ponte». «Vogliamo creare le migliori condizioni possibili per avere posti di lavoro interessanti in Ticino», ha aggiunto a margine dell’evento il direttore della Divisione economia, Stefano Rizzi: «L’innovazione è la condizione indispensabile per crescere e per andare in questa direzione».  Ambrosini ha poi illustrato le misure che la Fondazione Agire mette in campo per promuovere e sostenere sul territorio l’innovazione: «Ogni strategia innovativa si basa su un’eccellenza accademica, che abbiamo in USI, SUPSI, e nei vari istituti come l’IRB, lo IOSI o l’Istituto dalle Molle». Questa è «la spina dorsale dell’innovazione ticinese», ha detto Ambrosini. «Il ruolo della Fondazione Agire è di mettere in rete queste eccellenze con le start-up e le PMI, creando un ecosistema dell’innovazione». Non solo. Secondo Ambrosini, occorrere  sviluppare maggiormente «la cultura dell’innovazione», che in Ticino ancora difetta: «A livello europeo siamo una  regione leader. Ma nessuno lo sa». A dirlo è uno studio indipendente della Commissione europea citato da Ambrosini: «Su 240 regioni, il nostro cantone figura, per capacità innovative, tra le prime dieci, seconda, in Svizzera, solamente a Zurigo».  Manca, insomma, la consapevolezza che investire nell’innovazione può essere conveniente e redditizio: «L’ecosistema degli investitori in Ticino deve  crescere. E crescerà, appunto, con la cultura dell’innovazione che vogliamo promuovere, dal basso verso l’alto, fino a livelli decisionali della politica, dove si concretizzano gli aiuti».

© EPA/Daniel Dan Zennaro
© EPA/Daniel Dan Zennaro

Cassis e Milano all'House of Switzerland

Nel giorno dell’inaugurazione dell’House of Switzerland di Milano, la parola d’ordine è innovazione. Un concetto sul quale punta la Svizzera in questo spazio, nel cuore della città, che fino al 12 giugno ospiterà incontri, dibattiti e workshop per promuovere la visibilità della Svizzera all’estero, intorno ai temi della sostenibilità, della cultura, della ricerca. E, appunto, dell’innovazione. Innovazione come quella di MIND, il Milano Innovation District. Un vero ecosistema in questo ambito e che sorge laddove una volta c’erano i padiglioni dell’Expo meneghina, a pochi chilometri dal confine con la Svizzera. E che, pochi anni dopo l’esposizione universale, riapre proprio oggi al pubblico dopo aver convertito già una parte di quell’area in una Silicon Valley europea.

Anche Milano e la Lombardia, quindi, si inseriscono come tappa fondamentale in quell’asse che collega Zurigo, il Ticino e il Nord Italia. Lo hanno ribadito anche gli ospiti intervenuti, dato che MIND riunirà le aziende più importanti del pianeta, puntando, in una stretta collaborazione tra pubblico e privato, a generare un polo unico di ricerca, al quale anche le aziende e i talenti del Ticino e della Svizzera possono prendere parte.

«Quella di Mind è un’opportunità eccellente per le imprese e le istituzioni svizzere e un modo per entrare nel mercato italiano con i giusti partner e in maniera veloce. Il nostro compito è  di assicurare che le imprese svizzere conoscano queste opportunità facendo da ponte», ha dichiarato Simone Wyss Fedele di Switzerland Global Enterprise. Insomma, MIND come punto di connessione tra due Paesi e due realtà territoriali contigui e con fortissimi legami, non solo economici.

A sottolineare le connessioni e i fortissimi legami tra Italia e Svizzera, la possibilità, confermata al CdT dall’ambasciatrice svizzera in Italia Monika Schmutz Kirgöz, di una visita a Berna e Zurigo del presidente italiano Sergio Mattarella in un prossimo futuro. «Un importante evento alla luce delle nostre relazioni bilaterali che sono ottime e che si incentrano anche sull’innovazione. Non a caso oggi, a inaugurare questa casa svizzera, siamo in compagnia del ministro per l’Innovazione Vittorio Colao e quello degli Esteri Luigi Di Maio a sottolineare l’eccellenza del rapporto tra i nostri due Paesi». 

E proprio il ministro Colao ha ribadito l’importanza di implementare l’innovazione in un momento di crisi come questo. «Siamo di fronte a un’enorme possibilità di innovare grazie alla collaborazione tra persone e tra istituzioni per risolvere, attraverso nuove idee e progetti, le crisi attuali e disegnare un mondo migliore e più sostenibile».

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