Ma quanto hanno incassato gli Stati Uniti con i dazi svizzeri?

La cifra è davvero impressionante: 1,5 miliardi di dollari. È la somma di denaro affluita nelle casse del governo statunitense da quando Donald Trump, lo scorso aprile, ha imposto dazi alla Svizzera. Il calcolo è stato fatto dalla Neue Zürcher Zeitung. Solo nei mesi di agosto e settembre, quando è entrato in vigore il famigerato 39%, gli Stati Uniti hanno incassato oltre 300 milioni di dollari.
La NZZ si è basata, in gran parte, sui dati ufficiali delle autorità doganali statunitensi. Dati, tuttavia, disponibili solo fino a luglio. Da agosto, complice lo shutdown del governo statunitense, il quotidiano zurighese ha avanzato delle ipotesi, modellate sulle statistiche di esportazione dell'Ufficio federale delle dogane e della protezione delle frontiere. In realtà, l'importo dei dazi doganali riscossi sui prodotti svizzeri potrebbe essere ancora più alto. La NZZ, al riguardo, ha spiegato che i calcoli sono stati fatti su «ipotesi prudenti». Uno sguardo alle statistiche lo dimostra: poco dopo il cosiddetto Liberation Day del 2 aprile, i dazi punitivi di Trump contro la Svizzera ammontavano «solo» al 10%. Ma le entrate si erano già impennate. A luglio, per intenderci, hanno raggiunto un valore di 220 milioni di dollari.
Prima che Donald Trump tornasse alla Casa Bianca, gli Stati Uniti imponevano già dazi sulle importazioni svizzere. Ma in misura molto minore rispetto a oggi. Prima del secondo mandato di Trump, l'aliquota media dei dazi sulle merci svizzere era compresa tra il 2% e il 4%. In sintesi: nel 2024, sotto l'ex presidente Joe Biden, gli Stati Uniti hanno generato poco più di 360 milioni di dollari di entrate doganali sulle merci svizzere.
Gli elevati dazi doganali statunitensi, inutile ricordarlo, hanno pesato e non poco sull'economia elvetica, soprattutto sulle PMI. La fine del tunnel, ora, è arrivata. Dopo mesi e mesi di negoziati, infatti, Stati Uniti e Svizzera hanno trovato un'intesa per ridurre i dazi dal 39% al 15%. Resta da capire, e qui veniamo alle preoccupazioni degli imprenditori ticinesi, quali siano e quanto siano pesanti le concessioni fatte a Washington. L'intesa, infatti, è stata favorita tanto dalla diplomazia politica quanto da quella privata, con esponenti dell'imprenditoria elvetica presentatisi nello Studio Ovale con regali di peso, fra cui un Rolex.
