Piazza finanziaria

Un anno record per Banca CIC, a sostegno dell'economia svizzera

L’affiliata basilese del gruppo bancario francese Crédit Mutuel chiude l’esercizio 2023 con un balzo dell’utile (+55,7%) e una crescita nel segmento strategico dei crediti sia commerciali, sia privati
Dimitri Loringett
26.04.2024 06:00

Il 2023 è stato contraddistinto da una «performance record» per Banca CIC (Svizzera) SA, con un utile netto di 40,7 milioni di franchi (+ 55,7%) che l’istituto basilese, affiliato al gruppo bancario francese Crédit Mutuel, definisce «storico» e che riflette i cambiamenti strategici avviati lo scorso anno dalla nuova direzione assunta dalla CEO Livia Moretti.

In particolare, Banca CIC si è riposizionata a sostegno dell’economia svizzera nell’ambito della concessione di crediti, con i prestiti ipotecari che registrano un aumento a 7,3 miliardi di franchi (+ 2,5%) e i crediti alla clientela saliti a 2,5 miliardi (+ 0,9%). I fondi propri totali aumentati a 849 milioni (+ 3,5%) e la quota complessiva di capitale al 14,6%, mentre la liquidità, sia a breve termine (LCR, al 214,9%), sia a lungo termine (NSFR, al 115,6%), supera ampiamente il requisito minimo legale.

L’influsso dei tassi d’interesse

A influire in modo significativo sul risultato della banca, che è presente in Ticino dal 1997 con una sede a Lugano (e fino al 2015 anche a Locarno), è il risultato da operazioni su interessi: la cifra lorda ammonta a 149 milioni di franchi (+27,9%), mentre il margine d’interesse netto ammonta a 111 milioni (+8,7%).

A Livia Moretti chiediamo il motivo di questa differenza e una prospettiva sull’anno in corso, vista la tendenza a un ribasso dei tassi d’interesse a seguito del primo allentamento effettuato dalla Banca nazionale svizzera che a marzo ha ridotto il tasso di riferimento di 25 punti (dall’1,75% all’1,5%). «La differenza tra il risultato lordo e il risultato netto deriva dagli accantonamenti che sono stati costituiti e che corrispondono alla nostra politica di gestione prudente del rischio di credito», risponde la dirigente.

Riguardo invece ai tassi d’interesse, «è difficile prevedere l’andamento futuro – prosegue Livia Moretti – ma effettivamente c’è il rischio che siano meno favorevoli quest’anno. Monitoriamo le fluttuazioni dei tassi d’interesse, a cui reagiamo con misure adeguate di gestione del bilancio. Tuttavia, questo fattore non sarà l’unico a determinare i nostri risultati e non riguarderà solo la nostra istituzione, ma tutti gli attori del settore bancario. Inoltre, i risultati non sono determinati solo dalla politica dei tassi di interesse. Nel caso della nostra performance del 2023, dobbiamo anche considerare altri elementi, come la nostra politica commerciale, la gestione dei costi controllata o la politica di rischio prudente».

Livia Moretti, CEO di Banca CIC (Svizzera) SA
Livia Moretti, CEO di Banca CIC (Svizzera) SA

Non solo crediti

A proposito di politica commerciale, nel 2023 Banca CIC (l’acronimo sta per Credito industriale e commerciale) effettuerà quest’anno un aumento di capitale di 300 milioni di franchi, frutto anche delle sinergie con il Gruppo Crédit Mutuel (il quarto per dimensione in Francia) a sostegno della sua strategia creditizia.

Alla dirigente d’origine lussemburghese con un trascorso anche presso la Banca centrale europea, chiediamo se il suo istituto intende privilegiare il credito in ambito commerciale o in quello privato. «Banca CIC ha la missione di servire tutte le esigenze dell’azienda e dell’imprenditore o cliente privato benestante, motivo per cui offriamo un’ampia gamma di prodotti e servizi, sia in termini di finanziamento, con i crediti ad esempio, sia di investimento. La nostra offerta comprende ad esempio (e non tutti) la gestione dei fondi di previdenza, il sostegno alle esportazioni, la gestione del capitale circolante e della tesoreria, il factoring, la progettazione di mandati su misura o i mercati valutari».

Più personale, anche in Ticino

Il piano strategico 2024-2027 di Banca CIC (Svizzera) prevede anche il rafforzamento dell’organico: in una nota si legge infatti che l’istituto, che conta attualmente 450 collaboratori e collaboratrici attivi in sette località (Friburgo, Ginevra, Losanna, Neuchâtel, Lucerna e Lugano, oltre alla sede centrale di Basilea) intende assumere complessivamente 80 nuove forze lavoro nel Paese.

E in Ticino? Ancora Livia Moretti: «L’assunzione di nuovi collaboratori riguarda tutte le regioni che copriamo tramite le nostre sette succursali, tra cui quella di Lugano. In Ticino siamo interessati a profili con esperienza sia nel campo del finanziamento che del collocamento. Cerchiamo di rafforzare il nostro team esistente in tutti i settori della banca - dal reparto commerciale al back office, al middle office e ai servizi generali - per poter garantire una sana crescita operativa. Vogliamo «crescere» in tutti i sensi, anche in termini di evoluzione basata sulla diversificazione dei profili dei nostri collaboratori».