Fornaci, un patrimonio storico «da riscoprire e conservare»

L’inizio di una nuova vita per le fornaci di Ghirone: è quanto realizzato dal progetto di restauro e valorizzazione dei manufatti utilizzati, in passato, per la produzione della calce in Valle di Blenio. Fornaci che sono state sapientemente recuperate e riattate e che ora fanno parte di un moderno percorso didattico e naturale inaugurato qualche giorno fa. Protagoniste le strutture di Buttino, Sotto Pinadaigra e Carcarida. «È stato un lavoro molto impegnativo ma sono davvero contento del risultato», racconta con soddisfazione Renzo Giamboni, presidente della parrocchia di Ghirone promotrice del progetto. Ad unire le fornaci e raccontare la genesi di questo prezioso legante naturale è un sentiero tematico realizzato con la collaborazione dell’Organizzazione turistica regionale (OTR).
Una tappa dopo l’altra
I lavori di recupero dei tre manufatti storici sono iniziati nel 2023 e si sono conclusi - come detto - durante lo scorso mese. Nei pressi di ogni fornace, spiega Giamboni, sono stati installati dei tabelloni informativi che raccontano - in tre tappe - l’iter di produzione della calce. «Si parte da Buttino dove viene descritta la raccolta della roccia e il suo trasporto. Sotto Pinadaigra illustra la carica della fornace e la cottura. Infine, a Carcarida, si mostra il passaggio dalla calce viva alla calce spenta, il prodotto finale». Ma non solo. «Sui tabelloni sono anche presenti dei QR code che mostrano un filmato didattico oltre a tutti i sentieri vicini nelle Tre Valli».
Sapere e dimenticatoio
Un percorso che non solo valorizza e fa conoscere il territorio della Valle di Blenio ma che tramanda anche il sapere del passato. «Se non avessimo intrapreso questo restauro, i tre forni molto probabilmente sarebbero scomparsi», rileva il nostro interlocutore. «Mi sono sempre interessate la storia e la cultura locali; sarebbe stato un vero peccato lasciar cadere nel dimenticatoio quello che i nostri avi hanno costruito con fatica». Anche se è difficile risalire a una precisa datazione dei manufatti, «di sicuro sono stati in funzione fino al 1955. Su una delle fornaci è incisa la data 1941, ma non sappiamo se si tratta della costruzione o di un precedente restauro». A rendere possibile questo progetto, evidenzia Giamboni, «è stato il sostegno fondamentale del Dipartimento del territorio, in particolare dell’ufficio forestale, oltre a quello dell’Ente regionale per lo sviluppo (ERS), dei tre Comuni della valle (Blenio, Acquarossa e Serravalle) e di diverse fondazioni, associazioni e società». Il costo globale del progetto è stato di 150 mila franchi.
Dialogo tra generazioni
Ad arricchire il nuovo percorso didattico anche il contributo di una classe delle elementari di Olivone, con disegni e pensieri realizzati dai più piccoli. Una scoperta, per loro, la creazione della calce. «Abbiamo voluto coinvolgere anche i bambini, proprio per trasmettere alle nuove generazioni un sapere antico. Non conoscevano queste piccole costruzioni, così hanno fatto delle ipotesi sul loro utilizzo e, insieme alla loro maestra, hanno eseguito delle ricerche sul tema, realizzando infine i tabelloni colorati che abbiamo sistemato lungo la via».