George, dicci la verità su cos'è l'amore

Amour
Libro in lettura: Ivan Bunin, A proposito di Čecov (Adelphi, 2015). Da cui ricaviamo il seguente incomodo appunto: «L’amore o è ciò che resta di qualche cosa che si guasta, ma che un tempo è stato immenso, oppure è parte di ciò che immenso diventerà in futuro, ma che nel presente non ci soddisfa».
En passant
Tutto Ivan Bunin (Voronež, 1870 – Parigi, 1953) è da rileggere.
Fine di una storia
La lascia, non la lascia. Le riviste dal barbiere dicono niente. Vent’anni di storia d’amore non sono una passeggiata. Si conobbero nel 2002, galeotto un guasto alla moto di lui, pensa te il destino, le due ruote ferme in mezzo a un paesaggio pittoresco, dove per caso... c’era anche lei. Bellissima. Si sposarono subito (una festa di nozze da otto milioni di euro). È stato indubbiamente un matrimonio felice. Gli amici facevano a gara per andare a trovarli, e che amici: Ben Affleck, Jennifer Lopez, Bill Murray. Tutti a far visita a George e alla sua splendida Oleandra. Le estati azzurre, i motoscafi Riva, tenera è la notte, i martini bevuti nello splendido parco. Adesso lui si sarebbe stancato di lei. Delle sue 25 stanze. Si dice che stia cercando di organizzare un divorzio da cento milioni di euro, ma si accontenterebbe di novanta, pur di togliersela di torno. C’è fervore tra le agenzie immobiliari, sebbene sia arrivata già una smentita ufficiale.
Ronde di notte
I Ratscallions sono bande di cittadini virtuosi che girano nottetempo per Washington con i loro cani, perlopiù border terrier con ancora nel cuore un vago istinto venatorio. L’obiettivo è dar la caccia ai topi. Quando il terrier ne azzanna uno, il Ratscallion si fa scattare una foto con la preda – come Hemingway durante i safari in Africa – poi si mette i guanti di lattice e civilmente depone il cadavere del ratto in un sacco dell’immondizia. Che dire. A luglio erano già 11 mila le richieste di far fuori gli eserciti di topi che invadono la capitale della politica USA. L’anno scorso, 13 mila. Numeri in salita. No comment sulle cifre di New York e California. C’è un verso di Zbigniew Herbert: «E il topo diventò l’unità monetaria». Lo si ritrova pure in epigrafe a Cosmopolis, romanzo e film, Don DeLillo e Cronenberg. Il topo. I topi. Che brutta metafora. Good night, America.
Via dal globish
L’università Jiaotong di Xi’an, tra le cinesi più prestigiose, abbandona l’obbligatorietà della prova d’inglese. Svolta nazionalista, è stato commentato. In realtà è capitalismo in purezza, come quando da noi in Europa c’era il marco tedesco.
Occidente
Ci sono fuochisti della vaporiera (copyright Sergio Ricossa) che spalano carbone (fiumi di inchiostro) per dire che tutto tiene in Occidente, il migliore dei mondi, lo scintillìo dei bilanci, etc. Non so perché riflettevo su questo – dopo aver letto che nella scicchissima Portofino, nella tabaccheria del sindaco, si vendevano borse Chanel, Fendi, Vuitton, tutte taroccate. Il retrobottega ne era pieno. L’ha scoperto un giornalista andando a fare la spesa sul posto (il bravo reporter è come il lupo, mangia solo se muove le gambe). All’inizio il sindaco s’è difeso: «Ce l’hanno con me perché ho intitolato una via a Silvio Berlusconi». Poi l’hanno indagato: «C’è una responsabile del negozio ci sono due dipendenti, la merce è fatturata: di quel che succede lì dentro non rispondo io». Il reato di cui è accusato è lo stesso che viene contestato ai vu’ cumprà.
Nuovo aggiornamento
L’Intelligenza Artificiale potrà imparare capitoli della nostra vita guardando le fotografie di famiglia, analizzando le lettere d’amore (su carta) scritte quando avevamo 16 anni e naturalmente setacciando i nostri account social. Una volta «formata», l’IA potrà raccontarci favole della buona notte personalizzate, come faceva la mamma, farci scenate di gelosia retroattiva, come fa la fidanzata, etc. Ammirevole. Ma quando hai bisogno di mandare una IA al lavoro al posto tuo, conservando il tuo stipendio (vero progresso), ecco che questa non la trovi mai. Non te la vendono mai.