Gino Mäder, l'ultimo sorriso regalato sull'Albula ai suoi tifosi ticinesi

L’ultimo sorriso di Gino Mäder, pochi minuti prima del dramma, è stato per loro, i suoi amici del Fan’s Club Ticino. «Eravamo appostati con gli striscioni a un paio di chilometri dallo scollinamento dell’Albula, insieme allo zio e al cuginetto del corridore. Quando è passato, leggermente staccato dai primi, ci ha visti e ci ha salutati, facendoci una gran festa», racconta Davide Bazzurri, che giovedì, con un paio di amici è andato nei Grigioni per seguire la tappa regina del Tour de Suisse e soprattutto, a fare il tifo per Mäder. Solo una volta tornati a valle, i tifosi ticinesi hanno saputo che il loro beniamino al traguardo di La Punt non ci era mai arrivato. «È stato lo zio a comunicarci che era caduto, ma non sapeva altro. Più tardi ci ha contattato il padre, per dirci che Gino era stato trasportato in elicottero all’ospedale ed era in coma. Da quel momento non l’ho più sentito e oggi, devo dire la verità, non ho ancora trovato il coraggio per richiamarlo. Siamo rimasti tutti molto colpiti. Increduli e sgomenti».
L’amicizia con la famiglia Mäder risale ai Mondiali di Innsbruck del 2018, quando un gruppo di tifosi del Mendrisiotto si è imbattuto nel padre di Gino, che stava seguendo il figlio impegnato nella gara degli Under 23, poi vinta da Marc Hirschi. Il giorno seguente anche Gino si è aggregato alla compagnia e tutti insieme a bordo strada hanno guardato la gara dei professionisti, in un’atmosfera molto familiare, nonostante la barriera della lingua. Prima di salutarsi, i tifosi rossoblù hanno promesso ai due Mäder che avrebbero fondato un fan’s club. Non sono state le solite parole di circostanza, perché dopo il rientro il Ticino il club è stato fondato sul serio. «Non abbiamo un sito internet, né una tassa sociale, solo uno statuto un po’ blando e alcuni gadget», spiega Bazzurri. «Lo “zoccolo duro” è composto da cinque o sei persone, alle quali vanno aggiunti una trentina di simpatizzanti occasionali».
Due momenti felici su tutti. Il primo, in occasione della vittoria di Mäder ad Andermatt, nell’edizione 2021 del Tour de Suisse. Il secondo, l’autunno seguente, a stagione conclusa, quando il corridore e la famiglia sono stati ospiti nel Mendrisiotto per un intero finesettimana.

«Stasera ci incontreremo per vedere cosa fare. Penso che la cosa migliore per ricordarlo sia di mettere uno striscione sulla curva della salita di Morbio Inferiore dove l’anno scorso è transitato il Tour de Suisse. Lui purtroppo quel giorno non era partito, perché non si sentiva bene. Ma ad attenderlo su quelle rampe c’era moltissima gente. Se avete occasione, lasciate un fiore».
