“Gli ebrei immigrati dall'Etiopia sono discriminati in Israele”

TEL AVIV - Gli ebrei immigrati dall'Etiopia (Falasha) sono vittime di discriminazioni in Israele sia da parte delle istituzioni statali e religiose sia da parte di privati.
Lo riconosce per la prima volta in forma ufficiale - secondo quanto anticipa Yediot Ahronot - la 'Commissione interministeriale per la lotta al razzismo verso gli ebrei originari dell'Etiopia' in un rapporto che include anche decine di proposte concrete per contrastare il fenomeno.
Il rapporto, che sarà pubblicato la settimana prossima, menziona la distruzione sistematica di donazioni di sangue da parte di Falasha; la loro separazione nei reparti di maternità negli ospedali; l'istituzione di classi separate per i loro allievi; ed episodi di brutalità poliziesca spesso arbitraria. Tra le proposte la necessità di lottare negli uffici pubblici contro le 'molestie di carattere razzista' con la stessa determinazione con cui si lotta contro le molestie sessuali.
I Falasha sono circa 140 mila su 8 milioni di israeliani. Sono immigrati in massa in Israele con due grandi 'ponti aerei', nel 1984 e nel 1991.