HIV, prostitute straniere più a rischio

BERNA - Le prostitute straniere danno del filo da torcere agli organismi di prevenzione dell'HIV. Lo ha dichiarato oggi a Berna Aiuto Aids Svizzero (AAS), in occasione della giornata di commemorazione per i 20 anni di APiS, la rete svizzera di prevenzione nel mercato del sesso. Circa l'80% delle 20.000 prostitute che esercitano in Svizzera sono di origine straniera, secondo i dati dell'AAS. Provengono dall'Europa dell'est o dai Paesi baltici (36%), dal Sudamerica (31%) e dall'Africa (11%), ossia da regioni dove vi è un alto rischio di contrarre il virus. Il loro tasso di incidenza dell'HIV è stimato tra il 3 e il 5%, contro lo 0,3% della popolazione generale.La marginalizzazione sociale, la precarietà finanziaria e l'assenza del permesso di soggiorno fanno di queste donne un gruppo particolarmente fragile, afferma il direttore del AAS Michael Kohlbacher nella versione scritta del suo discorso. Le prostitute, che cadono spesso nella clandestinità a causa di una regolamentazione giuridica sempre più severa, non hanno accesso né al depistaggio e ai trattamenti, né alle informazioni legate alla prevenzione. "Bisogna riconoscere il lavoro del sesso come un lavoro vero e proprio", aggiunge Kohlbacher.