Curiosità

I gusti cambiano, basta Panini

Dopo 50 anni di storia, l’azienda modenese produttrice di figurine ha perso il partenariato con la UEFA per l’Europeo tedesco del 2024 – Sarà la compagnia americana Topps il nuovo licenziatario ufficiale – Il collezionista Gianni Bellini: «Sono deluso, ma continuerò con la mia raccolta»
Maddalena Buila
08.04.2022 06:00

Era il 1970 quando Panini stampò per la prima volta delle figurine per un album calcistico. L’evento in questione era la Coppa del mondo in Messico. Da lì in poi l’azienda di Modena è diventata il licenziatario ufficiale per figurine e oggettistica da collezione per le varie rassegne calcistiche. Dopo oltre 50 anni s’interrompe un’epoca. È storia di poche ore fa: nel 2024 la musica cambierà. Sarà infatti la compagnia americana Topps a diventare il nuovo partner esclusivo della UEFA per il Campionato europeo di calcio in Germania. Non si può però dire si tratti di uno spodestamento totale. L’azienda americana, produttrice di caramelle e gomme da masticare, aveva infatti già detronizzato Panini prendendo in mano la collaborazione con la Bundesliga e la Champions League. Così come in passato aveva temporaneamente preso i diritti della Premier League. Questo però pare un colpo basso per l’azienda di Modena, che si vede rubare sotto il naso la produzione delle amatissime figurine per le massime competizioni di calcio nazionale del vecchio continente, ovvero Europei e Nations League. Non cela il suo dispiacere nell’aver appreso la recente notizia il più grande collezionista di figurine di calciatori a livello mondiale, Gianni Bellini. «Chiaramente sono deluso. In primis perché la qualità delle figurine Topps è decisamente inferiore rispetto a quella di Panini. La reputo una pura mossa di mercato per togliere parzialmente un monopolio finora in mano all’azienda modenese. Le tranding card si possono invece definire di ottimo livello, questo perché questi tipi di prodotti appartengono maggiormente al DNA della cultura statunitense, al contrario delle figurine». Nonostante la delusione, il collezionista italiano non si può dire più di quel tanto stupito. Dato che subodorava l’affare da qualche tempo. «Diciamo che non è una notizia che mi ha colto di sorpresa. Si sapeva che c’era stata una super offerta da parte di Topps e che Panini non aveva nemmeno provato a contrattare. Sarà anche poi da vedere come si muoverà l’azienda a stelle e strisce, in quanto Panini – da quel che mi risulta – ha ancora i diritti sulle figurine della Nazionale italiana. Come farà Topps a realizzare un album senza gli Azzurri? Vedremo».

Il marchio conta poco

Bellini vanta un patrimonio di circa 4.100 album per un totale di più di 3 milioni di figurine. Una domanda sorge ora spontanea. Gianni rinuncerà alla raccolta del 2024 oppure un collezionista vero non bada al marchio? «Per me l’importante è possedere ogni prodotto di qualsiasi manifestazione. Sicuramente, come detto, c’è delusione per una probabile perdita nella qualità dei prodotti. Ma magari dovrò ricredermi, anzi, spero di doverlo fare».

Un cambiamento epocale

Al di là delle strategie di mercato che si possano celare dietro quest’affare, c’è un aspetto sentimentale. In quanti sono cresciuti con le figurine Panini da scambiare in pausa pranzo con gli amici con cui si faceva a gara per finire prima l’intero album? Che a breve le cose cambieranno si potrebbe definire come un cambiamento epocale. «Da un lato sì, ma non metterei il carro davanti ai buoi - commenta Bellini-. Prendiamo il caso della Premier League. Topps ne aveva acquistato i diritti, che poi però, tre anni fa, sono tornati alla compagnia di Modena. Per la gioia di tutti i collezionisti, va da sé. E come mai è andata così? Un esempio concreto. L’ultimo anno che la Topps ha collaborato con la Premier, aveva realizzato dieci giocatori per squadra invece che undici. È piuttosto scandaloso. Ecco perché un ritorno dei diritti UEFA in casa Panini non è assolutamente da escludere. Chiaramente, abitando in provincia di Modena, io sono di parte, però ci sono dei dati che sono piuttosto oggettivi. Per esempio la maggiore visibilità che offre Panini rispetto alla compagnia americana. Questo perché l’azienda italiana è presente in 200 Paesi, mentre Topps si è instaurata solo in America e negli Stati anglosassoni».

Attendendo la contromossa

Per ora la casa madre italiana non si è espressa in merito allo spodestamento per mano americana. Chiediamo però conferma al nostro interlocutore, che è in ottimi rapporti con l’azienda di Modena, che dista pochi chilometri dal suo domicilio. «Il no-comment è sempre stata la linea adottata da Panini, sia per fatti positivi sia negativi. Credo però che non staranno sicuramente a guardare. Quando la Topps si era impossessata dei diritti della Champions League, Panini ha realizzato un album bellissimo chiamato FIFA365, che vende decisamente di più del prodotto americano. Mi aspetto una mossa altrettanto scaltra anche stavolta». In attesa di scoprire come si muoverà l’azienda italiana, Bellini gira per le mostre d’Italia. E, nonostante gli Azzurri non siano riusciti a staccare il biglietto per il Qatar, il collezionista si consola esibendo i suoi cimeli di Spagna ‘82, in occasione dell’anniversario del Mondiale vinto dall’Italia.