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I leader del G7 sono concordi: «Israele ha il diritto di difendersi»

Riuniti in Canada, i leader del G7 hanno anche sottolineato che «l'Iran è la principale fonte di instabilità e terrorismo della regione» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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I leader del G7 sono concordi: «Israele ha il diritto di difendersi»
Red. Online
17.06.2025 07:00
15:15
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Aiea: «Prove di impatti diretti sul sito sotterraneo di Natanz»

«Sulla base di analisi continue di immagini satellitari ad alta risoluzione raccolte dopo gli attacchi di venerdì» sull'Iran, «l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha individuato ulteriori elementi che indicano impatti diretti sulle sale di arricchimento sotterranee di Natanz».

Lo riferisce la stessa Aiea su X, aggiungendo che non c'è «nessun cambiamento da segnalare a Isfahan e Fordow».

15:14
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Amnesty accusa Israele: «Non solo a Gaza, crimini anche in Cisgiordania»

«Nei quasi cinque mesi trascorsi dal 21 gennaio, Israele ha portato avanti nella Cisgiordania occupata la più devastante operazione militare dai tempi della seconda Intifada». Lo denunciano rappresentanti di Amnesty International sulla base di una ricerca appena condotta dalla stessa organizzazione non governativa, storico baluardo della tutela dei diritti umani con sede a Londra, sottolineando come ciò che avviene in questa porzione dei territori palestinesi sia stato in qualche modo oscurato sui media prima dai devastanti raid nella Striscia di Gaza e ora dalla guerra con l'Iran.

La ricerca di Amnesty indica che dal 21 gennaio ai primi giorni di giugno le forze israeliane hanno ucciso almeno 80 palestinesi in Cisgiordania, tra cui 14 minorenni nell'ambito di un'operazione militare iniziata nel campo profughi di Jenin, estesa fin dal 27 gennaio a quelli di Tulkarem e successivamente alla cittadina di Tammoun e al campo di al-Farah.

Sebbene le forze israeliane si siano ritirate da al-Farah il 12 febbraio, rimangono tuttora schierate nei campi di Jenin e Tulkarem, dichiarati «zona militare chiusa» al pari di quello di Nur Shams.

Una situazione segnata da sgomberi di massa, dalla distruzione di centinaia di alloggi e di varie infrastrutture vitali (testimoniata da video amatoriali che Amnesty ha visionato), nonché da misure draconiane adottate contro ogni visita di osservatori esterni. E soprattutto per «impedire - come dichiarato apertamente dallo stesso ministero della difesa israeliano - il ritorno delle persone residenti».

15:13
15:13
Xi: «Preoccupati dall'azione di Israele, ora la de-escalation»

La Cina è «profondamente preoccupata» per l'azione militare di Israele contro l'Iran che «ha causato un improvviso aumento delle tensioni in Medio Oriente». Il presidente Xi Jinping, incontrando ad Astana l'omologo uzbeko Shavkat Mirziyoyev, ha espresso «opposizione a qualsiasi atto che violi la sovranità, la sicurezza e l'integrità territoriale di altri paesi».

Il conflitto militare, ha aggiunto Xi nel resoconto della CCTV, «non è una soluzione al problema e l'escalation della situazione regionale non è nell'interesse comune della comunità internazionale. Tutte le parti dovrebbero promuovere la distensione il prima possibile».

L'obiettivo più immediato, ha osservato Xi nei suoi primi commenti pubblici sulla delicata vicenda, è «di evitare un'ulteriore escalation delle tensioni». Pertanto, la Cina «è disposta a collaborare con tutte le parti per svolgere un ruolo costruttivo nel ripristino della pace e della stabilità in Medio Oriente», ha aggiunto il leader mandarino a chiusura del delicato tema su cui i due presidenti hanno scambiato le rispettive opinioni, sempre nel resoconto del network statale CCTV.

15:11
15:11
«Iran: internet vietato ai funzionari pubblici»

Il comando della cyber-sicurezza iraniana ha vietato ai funzionari di governo di Teheran e a tutto il personale che collabora con gli organismi di sicurezza civili e militari del paese l'utilizzo di Internet e di dispositivi dotati di connettività. Lo sostiene Iran International, sito vicino ad ambienti dell'opposizione con base a Londra, citando l'agenzia FARS.

La direttiva riguarda tutti i tipi di smartphone, di smartwatch, i tablet e altri dispositivi: l'obiettivo, secondo Iran International, è quello di evitare attentati come quelli perpetrati da Israele in Libano nei mesi scorsi contro Hezbollah, attraverso l'esplosione di cercapersone che hanno ferito e ucciso anche diversi civili.

«L'uso di device interconnessi da parte del personale della sicurezza è ora proibito», si legge nella direttiva richiamata dall'agenza d'informazione FARS.

15:08
15:08
IDF: «Teheran non trasformerà il Medio Oriente in un cimitero»

«L'operazione israeliana contro l'Iran non terminerà finché l'IDF non avrà eliminato la minaccia nucleare e i missili balistici», afferma l'esercito che tuttavia non indica una tempistica precisa.

«Continuiamo a colpire obiettivi nucleari per consolidare i risultati, secondo un piano e nei tempi che ci sono più comodi. L'IDF non permetterà che un Iran nucleare trasformi il Medio Oriente in un cimitero», ha detto il capo della direzione delle operazioni dell'esercito Oded Basiuk in una telefonata con i giornalisti.

L'IDF chiarisce che tra gli obiettivi ci sono anche scienziati nucleari, difese aeree, centri di comando militare e altri obiettivi. «Stiamo colpendo il regime terroristico, non il popolo, che merita un futuro migliore. Chi ci mette in pericolo è la leadership di Teheran, non la gente che cammina per le strade di Shiraz», afferma Basiuk.

Dopo il cyberattacco all'Iran, l'IDF lascia intendere che sono attese mosse «inaspettate». «Siamo nel bel mezzo dell'operazione e non alla fine. Siamo in una fase in cui possiamo operare ovunque in Iran, e a questo scopo abbiamo conservato una grande quantità di armamenti per tutta la lunga guerra», afferna l'esercito israeliano.

«Finora abbiamo eliminato decine di comandanti di alto rango in Iran e abbiamo anche dato la caccia ai loro sostituti, uno a uno, che sono in fuga». Secondo l'IDF «sono rimasti pochi comandanti in vita nell'élite della sicurezza iraniana».

Intanto il ministro della difesa Israel Katz è arrivato sul luogo colpito nella notte da un missile a Herzliya, dove ha dichiarato che «non stiamo conducendo alcuna negoziazione, non permetteremo che venga fatto del male ai cittadini israeliani». «Avverto il dittatore iraniano di cessare i crimini di guerra e il lancio di missili contro i cittadini israeliani. È meglio che ricordi cosa è accaduto al dittatore del paese vicino all'Iran che ha intrapreso questo stesso percorso contro lo Stato di Israele».

«Continueremo anche oggi ad agire contro obiettivi del regime e militari a Teheran, come abbiamo fatto ieri contro l'autorità di propaganda. Invito i cittadini di Teheran ad allontanarsi da quei luoghi secondo le istruzioni del portavoce dell'IDF in farsi, per la loro sicurezza.»

Alla domanda se gli Stati Uniti si sarebbero uniti alla campagna, Katz ha risposto: «Gli Stati Uniti sono un grande amico, ci stanno aiutando a difenderci da alcuni attacchi, li ringraziamo per questo. Le decisioni del presidente sono decisioni dell'America, rispetteremo ogni decisione e saremo grati per qualsiasi aiuto».

15:06
15:06
Iran: in fiamme la TV statale dopo il raid di ieri

È scoppiato un incendio nella sede della televisione di Stato iraniana a Teheran, dopo che ieri un attacco israeliano ha gravemente danneggiato uno degli edifici e causato tre morti.

«Il fumo visto nell'edificio della radiotelevisione iraniana è dovuto a un incendio riacceso a causa del vento», ha dichiarato l'emittente TV. Un giornalista dell'AFP nelle vicinanze ha visto una colonna di fumo bianco.

15:06
15:06
Hamas: «Saliti a 59 i morti per il fuoco israeliano sull'area di distribuzione degli aiuti»

Il ministero della sanità di Gaza controllato da Hamas afferma che il bilancio dell'attacco odierno israeliano contro i palestinesi che aspettavano gli aiuti a Khan Yunis è salito a 59 morti.

Il ministero aggiunge, sempre su Telegram, che nelle ultime 24 ore 61 palestinesi sono morti e 397 sono rimasti feriti in seguito agli attacchi israeliani nella Striscia.

Dall'inizio della guerra il sette ottobre 2023 il bilancio è 55.493 morti e 129.320 feriti.

14:03
14:03
Trump: «Non mi sono messo in contatto con Teheran, è una fake news»

La situazione dello scontro Iran-Israele «è allarmante» e si avvia verso una «escalation galoppante». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, commentando le dichiarazioni del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sulla possibilità di uccidere la Guida iraniana Ali Khamenei e quelle del presidente americano Donald Trump che ha invitato i cittadini iraniani a lasciare Teheran.

«Il livello di imprevedibilità è assoluto», ha sottolineato il portavoce, citato dalla Tass, rivolgendo un appello alle parti alla «massima moderazione» e affermando che Israele è riluttante ad accettare una soluzione negoziata.

14:02
14:02
Mosca: «Escalation galoppante, serve moderazione»

La situazione dello scontro Iran-Israele «è allarmante» e si avvia verso una «escalation galoppante». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, commentando le dichiarazioni del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sulla possibilità di uccidere la Guida iraniana Ali Khamenei e quelle del presidente americano Donald Trump che ha invitato i cittadini iraniani a lasciare Teheran.

«Il livello di imprevedibilità è assoluto», ha sottolineato il portavoce, citato dalla Tass, rivolgendo un appello alle parti alla «massima moderazione» e affermando che Israele è riluttante ad accettare una soluzione negoziata.

14:00
14:00
Iran: due potenti esplosioni udite a Teheran

Due potenti esplosioni sono state udite nel centro e nel nord di Teheran, senza alcuna indicazione immediata sulla loro origine, nel quinto giorno di bombardamenti tra Iran e Israele. Lo riferisce l'Afp sul posto.

Intanto il ministro della salute iraniano, Mohammad-Reza Zafarghandi, ha affermato che circa 1'800 persone sono rimaste finora ferite negli attacchi di Israele contro l'Iran, in corso dal 13 giugno. Lo riferisce l'agenzia iraniana Irna. Zafarghandi ha affermato che la maggior parte dei feriti sono civili.

13:59
13:59
IDF: «Neutralizzato il principale quartier generale militare iraniano»

«Abbiamo neutralizzato il principale quartier generale di emergenza militare del regime iraniano», ha dichiarato ai giornalisti il capo della Direzione delle operazioni dell'esercito israeliano (IDF) Oded Basiuk. L'attacco ha costretto i restanti membri della leadership militare iraniana a fuggire.

Basiuk ha affermato che l'IDF è «pronto e a continuare a eliminare uno per uno i capi del terrorismo in Iran».

13:52
13:52
L'Iran respinge le conclusioni del G7: «Israele è l'aggressore»

L'Iran ha condannato, per bocca del portavoce del ministero degli esteri Esmail Baghaei, le conclusioni sulla guerra con Israele del G7, e l'ha accusato di «ignorare la spudorata e illegale aggressione» dello Stato ebraico nonché «le vittime civili e i danni alle infrastrutture pubbliche» provocate dai suoi attacchi.

Baghaei ha poi sollecitato tutti i membri permanenti del Consiglio di sicurezza a rispettare «i loro doveri morali e legali». «Israele ha scatenato una guerra di aggressione non provocata contro l'Iran in violazione della Carta dell'Onu e delle norme sulla tutela degli impianti nucleari», ha concluso sul suo profilo X.

13:49
13:49
Hamas: «Sono saliti a 51 i morti per il fuoco israeliano sull'area degli aiuti»

È aumentato ad almeno 51 morti il bilancio dell'attacco odierno israeliano contro i palestinesi che aspettavano gli aiuti a Khan Yunis: lo ha reso noto su Telegram il ministero della salute di Gaza controllato da Hamas.

«È stato aggiornato il bilancio delle vittime del massacro di cittadini in attesa di aiuti da parte dell'occupazione questa mattina nella zona di Tahlia, nel governatorato di Khan Yunis - si legge in un comunicato -. Finora sono arrivati al Complesso medico Nasser 51 martiri e oltre 200 feriti, inclusi 20 casi critici».

13:48
13:48
Ondus, incursioni di Israele, distrutte case di civili

L'esercito israeliano ha distrutto in Siria almeno 15 abitazioni civili in seguito a un'incursione di terra effettuata nelle ultime ore nella regione di Qunaytra, a sud-ovest di Damasco. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che mostra immagini provenienti dalla zona di Qunaytra.

L'organizzazione non governativa ha documentato distruzioni di abitazioni civili nelle località di Tarja e Amal, vicino alla diga Mantra.

In precedenza, le forze israeliane avevano distrutto altre case nella località di Hamidiya, vicino al luogo dove l'esercito israeliano ha eretto un suo avamposto in territorio siriano.

Le fonti riferiscono che durante le sue incursioni le forze israeliane hanno preso in ostaggio quattro civili della zona.

Nei giorni scorsi l'esercito israeliano aveva affermato di aver «arrestato» dei sospetti membri di Hamas nella zona del Golan.

Nelle ultime ore allerte sono scattate nelle Alture occupate del Golan a causa della presenza di droni non meglio identificati.

Intanto diversi frammenti di missili e droni iraniani sono precipitati stamani nella regione sud-occidentale siriana di Dara'a, secondo quanto riferito dalle fonti locali siriane che mostrano immagini dei detriti bellici piovuti dal cielo tra il confine siro-giordano e la campagna occidentale di Dara'a, nei pressi della valle del fiume Yarmuk.

13:46
13:46
Re di Giordania a Strasburgo: «La guerra deve finire, minaccia tutti»

«Con l'espansione dell'offensiva israeliana fino a includere l'Iran non si può dire dove finiranno i confini di questo campo di battaglia. Questa è una minaccia per le persone di tutto il mondo, questo conflitto deve finire. E l'unica soluzione praticabile è quella fondata su una pace giusta, sul diritto internazionale e sul riconoscimento reciproco». Lo ha detto il re di Giordania parlando Abdallah II oggi al Parlamento europeo.

«In questo caos rischiamo di dimenticare chi siamo e cosa rappresentiamo. Ma è proprio in questi momenti storici che dobbiamo riconfermare i nostri valori», ha affermato Abdallah II aprendo il suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo.

«Una pandemia globale, nuove minacce alla sicurezza, un'accelerazione tecnologica senza precedenti, una disinformazione dilagante e iperattiva, una guerra che imperversa in Ucraina, una crudele a Gaza e, ora, gli attacchi all'Iran, che minacciano una pericolosa escalation di tensioni, nella mia regione e oltre. Stiamo vivendo un'ondata di sconvolgimenti senza sosta. Non c'è da stupirsi che il nostro mondo sembri senza legami, come se avesse perso il suo centro di gravità morale. Le regole - ha aggiunto - si stanno disfacendo; la verità cambia di ora in ora, l'odio e la divisione prosperano, e la moderazione e i valori universali stanno perdendo terreno a favore di estremismi ideologici».

«Quest'anno sarà probabilmente un momento di decisioni cruciali per tutto il mondo. La leadership dell'Europa sarà fondamentale nella scelta della strada giusta. E potete contare sulla Giordania come vostro fedele partner», ha proseguito il sovrano.

«Ci sono due aree essenziali su cui agire. In primo luogo, il sostegno allo sviluppo, perché un Medio Oriente fiorente crea opportunità a vantaggio di tutti. Ma, come abbiamo visto più volte, questa realtà è reciproca. Quando la speranza diminuisce, le conseguenze si riversano oltre i confini. In secondo luogo - ha aggiunto - un'azione forte e coordinata per garantire la sicurezza globale. La nostra sicurezza reciproca non sarà garantita finché la nostra comunità globale non agirà, non solo per porre fine alla guerra triennale in Ucraina, ma anche al focolaio più lungo e distruttivo del mondo, il conflitto palestinese-israeliano durato ottant'anni».

«I palestinesi, come tutti i popoli, meritano il diritto alla libertà, alla sovranità e allo Stato. Ciò che sta accadendo oggi a Gaza viola il diritto internazionale, gli standard morali e i nostri valori comuni. Assistiamo a una trasgressione dopo l'altra in Cisgiordania, con la situazione che peggiora di giorno in giorno», ha affermato Abdallah.

«Se la nostra comunità globale non agirà con decisione - ha sottolineato -, diventiamo complici della riscrittura del significato dell'essere umani. Se Israele continua a demolire illegalmente case, uliveti palestinesi, abbatteranno i confini che definiscono la condotta morale».

«La strada verso la pace è già stata percorsa. Può esserlo di nuovo se abbiamo il coraggio di sceglierla e la volontà di percorrerla insieme», ha concluso raccogliendo una standing ovation dell'Aula.

Da parte sua la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha dichiarato che «a nome di quest'Assemblea, desidero elogiare lei e il suo grande paese per l'impegno a favore della stabilità e della pace in Medio Oriente. Apprezziamo gli sforzi cruciali della Giordania nel ridurre le tensioni regionali, nel promuovere un cessate il fuoco a Gaza, per tutto ciò che ha fatto per i malati, per la necessità del ritorno degli ostaggi, per aver facilitato così tanti aiuti umanitari urgenti a coloro che ne hanno un disperato bisogno, e per il suo incrollabile sostegno ai rifugiati palestinesi e siriani e alla soluzione dei due Stati come via verso una pace duratura».

«Il G7 ha ribadito questa settimana che l'Iran non dovrebbe possedere una bomba nucleare e, con ciò a cui abbiamo assistito tra Israele e Iran negli ultimi giorni e i suoi potenziali effetti collaterali, il ruolo della Giordania è diventato ancora più vitale. Queste sfide richiedono legami più forti e un rinnovato rapporto tra Europa e Medio Oriente, mentre ci impegniamo per una de-escalation su larga scala», ha aggiunto Metsola.

13:00
13:00
Hacker colpiscono l'istituto iraniano Bank Sepah

Gli hacker di un gruppo che si fa chiamare Predatory Sparrow ha rivendicato in questi minuti il cyberattacco che risulta aver paralizzato le operazioni di Bank Sepah, istituto di credito pubblico fra i più antichi dell'Iran. Lo riporta Iran International, sito vicino ad ambienti dell'opposizione iraniana all'estero, accreditando la banca in questione di legami con il corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica.

Il gruppo Predatory Sparrow afferma sulle reti sociali di aver «condotto attacchi informatici che hanno distrutto i dati» della Bank Sepah. «La Bank Sepah è un istituto che ha aggirato le sanzioni internazionali e ha utilizzato il denaro del popolo iraniano per finanziare i terroristi affiliati al regime, il suo programma di missili balistici e il suo programma nucleare militare», si legge in un post del gruppo pubblicato su X.

L'agenzia di stampa iraniana FARS ha confermato un attacco informatico all'infrastruttura della più grande banca iraniana, che ha interrotto i servizi.

12:06
12:06
Iran: «F-35 israeliano abbattuto a Tabriz»

L'Iran ha annunciato di aver «abbattuto con successo» un caccia F-35 israeliano a Tabriz, nel nordovest del paese, a un centinaio di chilometri dal confine con la Turchia.

Lo ha affermato Majid Farshi, direttore generale della gestione delle crisi della provincia dove si trova Tabriz (Azerbaigian orientale), riferisce l'agenzia IRNA, aggiungendo che anche due droni da combattimento erano stati precedentemente abbattuti nella stessa zona.

Secondo Farshi, oggi Israele ha preso di mira tre località nei pressi di Tabriz.

11:38
11:38
Iran: i riformisti si stringono al regime, «Paese sotto attacco»

In questo momento il destino «della Repubblica Islamica e del suo establishment s'intreccia con quello di tutto l'Iran, ogni danno al sistema di potere è un danno all'Iran». Lo ha detto Javad Emam, portavoce del Fronte Riformista, cartello dell'opposizione legale iraniana legata alla figura dell'ex presidente Mohammad hatami, in un appello all'unità patriottica di fronte ai raid israeliani.

«È impossibile essere sotto gli attacchi d'Israele, sostenuti dagli USA, e sedersi allo stesso tempo al tavolo del negoziato», ha aggiunto Emam, ripreso anche da Iran International, sito di ambienti del dissenso iraniano in esilio con base a Londra.

Intanto «Kayhan», giornale che secondo Iran International si pubblica sotto la supervisione dello staff dell'ayatollah Ali Khamenei, l'attacco israeliano all'Iran ha decretato la fine del negoziato, l'unica via d'uscita alla guerra è la sconfitta è ormai «la distruzione d'Israele».

«La condizione per mettere fine alla guerra - si legge in un editoriale - non è un accordo di cessate il fuoco, né sono le pressioni politiche o una ritirata tattica. La fine della guerra richiede la completa distruzione d'Israele».

Iran International riferisce pure che i media ufficiali di Teheran riportano che le autorità iraniane hanno disposto il richiamo in servizio di tutti i medici e le infermiere a riposo in previsione di un'ulteriore escalation della guerra con Israele.

Lo stesso sito sostiene inoltre di aver saputo da fonti interne al paese che almeno sette filiali della banca Sepah nella capitale risultano oggi chiuse e che i correntisti non possono ritirare il denaro. Mentre problemi di prelievo sarebbero segnalati anche nell'uso delle carte di debito di Ansar Bank e Kosar Bank. I tre istituti di credito vengono indicati da Iran International come vicino al complesso militare della Repubblica Islamica.

11:32
11:32
«L'Iran ha colpito il quartier generale del Mossad»

L'Iran ha colpito con un attacco missilistico il quartier generale del Mossad, l'agenzia di intelligence israeliana, vicino a Tel Aviv. Lo scrive la Tass che cita l'agenzia di stampa iraniana Tasnim.

Il sindaco di Ramat, Hasharon Itzhak Rochberger, ha riferito che un incendio è scoppiato oggi nella località a pochi chilometri a nord di Tel Aviv in seguito al lancio di missili dall'Iran: nella stessa zona (Glilot), si trovano la sede dell'Unità speciale 8200 e una sede del Mossad.

Secondo i vigili del fuoco, «l'incendio in un impianto contenente amianto è sotto controllo. Sono in corso le operazioni di spegnimento finale e non vi è alcun pericolo per i residenti legato a fumo o amianto. È possibile tornare alla normalità».

Mentre a Herzliya, città a pochi chilometri a nord di Tel Aviv, in seguito all'impatto diretto di un missile iraniano nella notte si è aperto un cratere profondo circa quattro metri nel parcheggio degli autobus. Un mezzo ha preso fuoco e altri 14 sono stati danneggiati dall'onda d'urto.

Il portavoce dell'esercito israeliano (IDF), Effi Deferin, ha dichiarato che tra la notte scorsa e questa mattinata l'Iran ha lanciato circa 30 missili contro Israele, la maggior parte dei quali è stata intercettata.

Da parte sua il generale di brigata Kioumars Heidari, comandante delle forze terrestri dell'esercito iraniano, citato dall'agenzia Tasnim, ha dichiarato che «i recenti attacchi hanno portato alla distruzione diffusa di strutture militari e militari nel cuore dell'entità sionista, a Tel Aviv e Haifa, e le prossime ore l'escalation sarà più intensa e diffusa». Secondo il generale, con gli ultimi raid l'Iran ha lanciato «una nuova ondata di attacchi con armi moderne e avanzate, e ciò che sta per arrivare sarà ancora più violento».

11:31
11:31
Israele: «Le operazioni in Iran si estenderanno»

Il capo della direzione dell'intelligence militare israeliana Shlomi Binder ha dichiarato oggi agli ufficiali che presto «daranno il via alle operazioni » in altre zone dell'Iran, dopo che l'esercito (IDF) «ha spianato la strada a Teheran».

«Avete fornito l'intelligence che ha aperto la strada alla capitale dell'Iran e ha permesso l'attacco al loro Stato maggiore. Presto aprirete nuove strade in altre aree. Avete dimostrato di poter superare i limiti e raggiungere qualsiasi obiettivo», ha dichiarato Binder.

11:03
11:03
Gaza: 300 tra morti e feriti nei raid sulla zona degli aiuti a Khan Yunis

Un membro dello staff dell'ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, ha riferito che quasi 300 palestinesi, tra morti e feriti, sono arrivati nella struttura dopo essere stati attaccati con «carri armati» mentre aspettavano il cibo.

«Quasi 300 tra morti e feriti sono appena arrivati all'ospedale Nasser», ha affermato il dottor Mohammed Saqer, responsabile infermieristico dell'ospedale. «La situazione è ormai fuori controllo. L'ospedale non è più in grado di gestire un numero così elevato di casi».

Poco prima la protezione civile della Striscia ha riferito che almeno 47 palestinesi sono stati uccisi e a decine sono rimasti feriti dal fuoco israeliano mentre migliaia di palestinesi attendevano di ricevere farina in un centro di distribuzione di aiuti a Khan Yunis. Il portavoce Mahmud Bassal ha aggiunto all'AFP che oltre 200 persone sono rimaste ferite.

«I droni israeliani hanno aperto il fuoco sulle persone. Pochi minuti dopo, i tank israeliani hanno sparato diversi colpi (...), causando un gran numero di morti e feriti», ha detto.

10:22
10:22
Cina: «Trump getta benzina sul conflitto Israele-Iran»

La Cina accusa Donald Trump di «versare benzina» sul conflitto tra Iran e Israele, dopo che il presidente americano ha avvertito i residenti di Teheran di «evacuare immediatamente» la città.

«Alimentare il fuoco, versare benzina, fare minacce e aumentare la pressione non aiuterà a promuovere la de-escalation della situazione, ma non farà altro che intensificare e ampliare il conflitto», ha commentato il portavoce del ministero degli esteri Guo Jiakun quando, nel corso del briefing quotidiano, gli è stato chiesto di commentare le dichiarazioni di Trump.

La Cina «invita le parti interessate, in particolare i paesi con particolare influenza su Israele, ad assumersi le proprie responsabilità, ad agire immediatamente per allentare le tensioni e a impedire che il conflitto si espanda ulteriormente», ha aggiunto Guo quando gli è stato chiesto di commentare il sostegno degli USA a Israele dopo che il presidente americano ha scritto sulle reti sociali che tutti avrebbero dovuto evacuare Teheran e che l'Iran avrebbe dovuto firmare l'accordo sul nucleare avanzato da Washington.

Sulle intenzioni di Pechino di intraprendere sforzi diplomatici per ricomporre il conflitto tra Israele e Iran, che fa anche parte dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) e del aggruppamento di economie mondiali emergenti BRICS, il portavoce ha osservato che la Cina «ha mantenuto i contatti» con i due paesi e le altre parti interessate «per promuovere il cessate il fuoco e la de-escalation della situazione».

Guo ha ricordato che «l'uso della forza non può portare a una pace duratura, mentre qualsiasi controversia internazionale deve essere risolta attraverso il dialogo e la consultazione. Solo sostenendo il concetto di sicurezza comune è possibile affrontare in modo sostanziale le legittime preoccupazioni di tutte le parti».

Per tale ragione, la Cina continuerà «a rafforzare la comunicazione con le parti interessate, a promuovere colloqui di pace e a prevenire ulteriori disordini nella situazione regionale», ha sottolineato Guo.

Quanto all'ipotesi di piani per evacuare i cittadini cinesi dall'Iran e da Israele, il ministero degli esteri ha affermato che le ambasciate e i consolati nei due paesi «hanno immediatamente attivato meccanismi di protezione e di emergenza, assistendo l'evacuazione dei cittadini cinesi. Alcuni sono già stati portati in sicurezza nei paesi limitrofi», ha concluso Guo.

10:16
10:16
Iran: 3 morti nei raid israeliani su TV di Stato

Gli attacchi israeliani di ieri alla sede della televisione di Stato iraniana a Teheran hanno provocato almeno tre morti, secondo quanto riporta oggi la stessa emittente.

«Tre dipendenti della televisione sono stati uccisi e altri feriti nell'attacco israeliano», ha annunciato la TV senza menzionare il numero dei feriti.

09:52
09:52
Iran: «Distrutti con i droni obiettivi strategici Israele»

L'Iran ha affermato di aver distrutto la notte scorsa «obiettivi strategici» in Israele utilizzando droni.

«Vari tipi di droni d'attacco, dotati di capacità di distruzione e puntamento precise, hanno distrutto posizioni strategiche del regime sionista a Tel Aviv e Haifa», nel nord di Israele, ha dichiarato il generale Kioumars Heidari, comandante delle forze terrestri dell'esercito, citato dalla televisione di Stato.

09:27
09:27
Borsa: rosso in Europa con i timori per la guerra tra Israele e Iran

Le tensioni geopolitiche pesano sulle borse e in Europa l'avvio di seduta è in rosso dopo che il presidente americano Donald Trump ha dichiarato di essere tornato a Washington per monitorare gli eventi in Medio Oriente direttamente dalla Situation Room. Parigi apre in calo dello 0,70%, Francoforte dello 0,86%, Milano dello 0,65% e Londra dello 0,45%.

08:57
08:57
Iran: eliminato il capo di Stato maggiore Ali Shadmani

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno affermato oggi di aver eliminato nei suoi attacchi il capo dello Stato maggiore iraniano Ali Shadmani, in carica da appena quattro giorni dopo l'uccisione del suo predecessore.

«Durante la notte, l'Aeronautica militare israeliana, avvalendosi di precise informazioni d'intelligence ricevute dal Direttorato Intelligence dell'IDF e cogliendo un'opportunità improvvisa, ha colpito un centro di comando operativo nel cuore di Teheran, eliminando Ali Shadmani, Capo di Stato Maggiore in tempo di guerra, il più alto comandante militare iraniano e il braccio destro del Leader Supremo Ali Khamenei», ha affermato nel comunicato l'IDF.

«Shadmani ricopriva il doppio incarico di Capo di Stato maggiore in tempo di guerra e comandante del Comando d'emergenza delle Forze armate iraniane. Aveva autorità sia sul corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica (IRGC) sia sull'esercito regolare», ha proseguito.

«All'inizio dell'operazione era stato nominato alla guida delle Forze armate iraniane dopo l'eliminazione del suo predecessore, Alaa Ali Rashid, ucciso nel colpo d'apertura dell'Operazione 'Rising Lion'», ha detto ancora l'esercito israeliano.

08:34
08:34
Trump: «Non ho lasciato il G7 per trattare il cessate il fuoco tra Israele e Iran

Donald Trump non è partito in anticipo dal G7 in Canada perché è sul tavolo una proposta di cessate-il-fuoco tra Iran e Israele, come dichiarato dal presidente francese Emmanuel Macron. Lo ha affermato lo stesso presidente americano, attaccando il suo collega di Parigi con un post sulla sua rete sociale Truth.

«C'è effettivamente una proposta di incontro e di scambio. È stata formulata una proposta specificamente per ottenere un cessate il fuoco e avviare poi discussioni più ampie», aveva spiegato Macron ai giornalisti, secondo l'agenzia di stampa France Presse, poco dopo la partenza precipitosa di Donald Trump per Washington.

Il presidente americano ha inoltre convocato una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza nazionale a Washington, e la Casa Bianca ha fatto sapere che «gli avvenimenti in Medio Oriente» sono all'origine della partenza.

Tuttavia il presidente americano, con i toni accesi che gli sono consueti, ha smentito seccamente l'esistenza di un'ipotesi di cessate-il-fuoco all'origine della sua partenza precipitosa. «Il presidente francese Emmanuel Macron, in cerca di pubblicità, ha dichiarato a torto che ho lasciato il vertice del G7 in Canada per tornare a Washington al fine di lavorare a un 'cessate il fuoco' tra Israele e Iran. Falso!», ha scritto Trump su Truth.

«Ignora completamente - ha proseguito - il motivo per cui sono in viaggio verso Washington, ma certamente non ha nulla a che fare con un cessate il fuoco. È ben più grave. Che sia voluto o meno, Emmanuel sbaglia sempre. A seguire!».

Con la partenza anticipata di Trump dal G7 è saltato l'incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky previsto nel secondo giorno del vertice. Annullato anche il primo incontro tra Trump e il nuovo presidente sudcoreano Lee Jae-myung.

08:03
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Israele: forti esplosioni a Tel Aviv e Gerusalemme

Forti esplosioni si sono verificate nel centro di Tel Aviv, come ha constatato l'ANSA sul posto. Un missile lanciato dall'Iran ha colpito Herzliya, una città a pochi chilometri a nord della città. Stando all'AFP forti esplosioni sono state udite questa mattina anche a Gerusalemme.

Poco prima le autorità hanno inviato un allarme aereo sui cellulari dei cittadini avvertendo la popolazione del lancio di missili dall'Iran. L'Esercito ha reso noto che il sistema di difesa è stato attivato. Le sirene hanno suonato a Tel Aviv e in numerose altre aree del paese, tra cui Haifa e la Galilea, riporta Ynet News.

Un'ondata 20-30 missili iraniani sarebbe stata lanciata verso Israele, in base a una valutazione iniziale dell'esercito dello Stato ebraico, secondo cui al momento non risulterebbero vittime I media iraniani parlano di un edificio di otto piani colpito a Herzliya.

Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato poco fa la fine della necessità della popolazione di tenersi nei rifugi, cioè la fine dell'attacco.

08:02
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Israele: «Attacchi su vasta scala nell'Iran occidentale»

L'Aeronautica militare israeliana (IAF) ha effettuato «diversi attacchi su vasta scala contro obiettivi militari del regime iraniano nell'Iran occidentale»: lo rende noto l'esercito (IDF) su Telegram.

«Durante gli attacchi sono state colpite decine di infrastrutture di lancio e stoccaggio di missili terra-terra - si legge nel comunicato -. Inoltre, sono stati colpiti lanciatori di missili terra-aria e siti di stoccaggio di droni».

07:00
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Il punto alle 7.00

«Israele ha il diritto di difendersi»: lo afferma il comunicato congiunto del G7 canadese. «L'Iran non potrà mai avere l'arma nucleare», si legge sempre nel comunicato. «L'Iran è la principale fonte di instabilità e terrorismo della regione». I leader del G7 riuniti in Canada hanno quindi sottolineato nella loro dichiarazione congiunta l'importanza di proteggere i civili nei conflitti in corso. «Insistiamo affinché la risoluzione della crisi iraniana porti a una più ampia de-escalation delle ostilità in Medio Oriente, incluso un cessate il fuoco a Gaza», affermano quindi i leader del G7.

«Le forze statunitensi hanno sostenuto l'aggressione israeliana. Senza le armi, l'intelligence e il sostegno politico USA, questo attacco non sarebbe potuto avvenire. L'America sarà corresponsabile di questo atto illecito, un'aggressione avvenuta proprio mentre il sesto round di negoziati sul nucleare stava per riprendere a Muscat». Lo ha detto l'ambasciatore dell'Iran all'ONU Amir-Saeid Iravani parlando ai giornalisti. Teheran «si è presentato al tavolo in buona fede, con una nuova proposta volta a superare le divergenze. Gli USA, tuttavia, hanno risposto in malafede. Questa ipocrisia mina la fiducia e la diplomazia». A suo parere, «Israele cerca di sabotare la diplomazia con la forza. È un modello: far deragliare i colloqui, intensificare il conflitto e distogliere l'attenzione dai suoi crimini, in particolare il genocidio a Gaza». Iravani ha poi ribadito che l'Iran non ha iniziato alcuna guerra: «La cosiddetta narrativa della “minaccia esistenziale” è falsa. Non ha fondamento giuridico. Viene utilizzata solo per giustificare l'aggressione e nascondere i crimini di guerra di Israele».

Alex Pfeiffer, vice assistente del presidente Trump, ha intanto smentito su X la notizia dell'emittente israeliana Channel 14 (vicina al premier israeliano Netanyahu) secondo cui gli USA stanno partecipando agli attacchi all'Iran. «È una fake news» ha scritto.

«L'Iran avrebbe dovuto firmare l''accordo che gli avevo detto di firmare. Che vergogna, che spreco di vite umane. In poche parole, l'Iran non può avere un'arma nucleare. L'ho ripetuto più e più volte! Tutti dovrebbero evacuare immediatamente Teheran!». Così scrive su Truth il presidente statunitense Donald Trump. Un funzionario della Casa Bianca ha dichiarato alla CNN che il post su Truth del presidente Donald Trump rifletteva l'urgente necessità che l'Iran si sieda al tavolo delle trattative. La fonte ha affermato che Trump ha ricevuto aggiornamenti regolari dal segretario di Stato Marco Rubio e da altri funzionari per tutto il giorno, mentre si trovava al vertice del G7. Il commander in chief ha lasciato intendere lunedì che potrebbe presto raggiungere un accordo diplomatico con l'Iran che porrebbe fine all'attuale conflitto con Israele, affermando che la mossa potrebbe essere intrapresa non appena lascerà il summit canadese. Il presidente Donald Trump ha inoltre ordinato ai membri del suo team di tentare un incontro con i funzionari iraniani il più rapidamente possibile, mentre lavora urgentemente per determinare se Teheran intenda seriamente usare la diplomazia per risolvere il conflitto con Israele. Lo riporta la CNN citando una fonte vicina al dossier e un funzionario statunitense. Quest'ultimo ha riferito che, sebbene non sia stato ancora raggiunto alcun accordo, Israele e Iran si stanno muovendo nella giusta direzione. Trump ha riconosciuto che gli iraniani sono stati in contatto tramite intermediari lunedì mattina. Da quando Israele ha lanciato la sua prima ondata di missili la scorsa settimana, il presidente ha pubblicamente sostenuto che l'Iran dovrebbe sedersi al tavolo delle trattative per raggiungere un accordo con gli Stati Uniti, mentre in privato ha esortato il suo team a mantenere aperte le linee di comunicazione con gli iraniani e i loro intermediari. Nei colloqui con i leader europei al vertice del G7 in Canada, il presidente ha comunicato agli altri leader che erano in corso discussioni per ottenere un cessate il fuoco tra Israele e Iran, e ha fatto presente di volere che i funzionari statunitensi incontrassero i loro omologhi iraniani questa settimana.

Funzionari iraniani hanno dichiarato ai mediatori di essere disponibili a riprendere i colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti, ma prima vogliono che Israele interrompa i suoi attacchi: lo riporta il Washington Post citando due funzionari informati sul dossier. La posizione di Teheran, ha affermato uno dei funzionari, è che «non abbiamo mai lasciato il tavolo delle trattative, ma nessun negoziato mentre siamo sotto attacco».Lunedì il presidente Donald Trump ha dichiarato di aver ricevuto messaggi secondo cui l'Iran sta cercando di porre fine ai combattimenti, ma non ha detto se ha chiesto a Israele di fermarli né ha rivelato se gli Stati Uniti intendano intervenire militarmente a favore di Israele.

Da parte sua, il leader della maggioranza repubblicana al Senato statunitense, John Thune, non ha escluso la possibilità di un'azione militare USA in Iran in un'intervista a Fox News sostenendo di non voler «legare le mani al presidente». «Gli Stati Uniti a un certo punto potrebbero essere invitati ad adottare una strategia più offensiva, ma penso che queste siano decisioni che in ultima analisi spettano al presidente, alla sua squadra e al dipartimento della Difesa», ha detto Thune. Il senatore del South Dakota ha poi esortato gli iraniani a continuare a negoziare con Trump. «Il presidente è pronto a raggiungere un accordo. E questo può avvenire in due modi: diplomaticamente, volontariamente, con la decisione dell'Iran di porre fine al suo programma nucleare. Oppure con la forza, che è ciò che stanno facendo gli israeliani in questo momento», ha affermato.

Intanto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, ha annunciato lo schieramento di «forze aggiuntive» in Medio Oriente. Nel weekend, si legge in un post sui social media del segretario alla Difesa americano, «ho ordinato il dispiegamento di forze aggiuntive in Medio Oriente. Difendere i soldati americani è la nostra priorità e questi nuovi schieramenti hanno l'obiettivo di incrementare la nostra forza difensiva».

Da parte sua, il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto a margine del G7 di mettere fine agli attacchi contro i civili in Iran e in Israele. Le passate azioni militari per avviare un cambio di regime sono state un errore strategico; ha quindi detto il presidente francese riferendosi a quanto sta accadendo in Iran. I partners europei sono pronti a prendere parte a seri negoziati sul nucleare iraniano se verrà raggiunta una tregua; ha poi detto Macron.

In una dichiarazione congiunta, 21 Paesi arabi hanno condannato gli attacchi israeliani contro l'Iran e chiedono una de-escalation regionale, il disarmo nucleare e il rispetto del diritto internazionale. Lo riferisce - come riporta Anadolu - l'agenzia di stampa ufficiale egiziana Mena. L'iniziativa include Turchia, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Bahrein, Brunei, Ciad, Gambia, Algeria, Comore, Gibuti, Arabia Saudita, Sudan, Somalia, Iraq, Oman, Qatar, Kuwait, Libia, Egitto e Mauritania. La dichiarazione congiunta - sottoscritta dai ministeri degli esteri - sottolinea la necessità di rispettare la sovranità nazionale, l'integrità territoriale e i principi di buon vicinato e chiede una risoluzione pacifica delle controversie. I ministri hanno inoltre espresso «profonda preoccupazione» per la pericolosa escalation, avvertendo che potrebbe avere gravi conseguenze per la sicurezza e la stabilità regionale.

«A margine del Vertice G7 di Kananaskis, e alla viglia della sessione dedicata ai temi di politica estera, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un incontro bilaterale con il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump». Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che «il colloquio ha permesso di discutere dei più recenti sviluppi in Iran, riaffermando l'opportunità di riaprire la strada del negoziato». Nel corso della conversazione con il presidente degli Stati Uniti, la premier Giorgia Meloni «ha anche ribadito la necessità, in questo momento, di lavorare per il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza». Lo riferisce la nota di Palazzo Chigi.

Intanto, l'ambasciata cinese in Israele sollecita i suoi concittadini a lasciare il Paese «il più presto possibile» attraverso i valichi di confine terrestre, in particolare quelli verso la Giordania, sulla «precondizione che possano garantire un passaggio sicuro». La «raccomandazione», postata sull'account WeChat dell'ambasciata, segue i pesanti attacchi incrociati tra Israele e Iran registrati nella notte.

Infine, nella serata di ieri, i sistemi di difesa aerea iraniani sono stati attivati «ad alto livello» a Teheran, hanno riferito i media statali iraniani, dopo che l'Iran ha annunciato attacchi «fino all'alba» contro Israele. «I sistemi di difesa aerea sono attivati ad alto livello», ha riportato l'agenzia di stampa Irna. Diverse esplosioni sono state udite a Teheran, accompagnate da un intenso fuoco di difesa aerea, secondo i media statali iraniani e russi. Lo riferisce Sky News. Anche la BBC segnala che nella capitale iraniana si sono verificate diverse esplosioni e un intenso fuoco aereo, citando media iraniani e Reuters. Così come CNN, che cita l'agenzia iraniana statale Fars secondo cui nella notte sono state udite diverse esplosioni nella parte orientale di Teheran. Le difese aeree sono state attivate a Natanz, nell'Iran centrale, sede di un importante impianto nucleare già preso di mira da Israele fin dall'inizio dei suoi attacchi. Lo riferisce la BBC. Natanz si trova a circa 225 chilometri a sud della capitale Teheran.

Sul fronte israeliano, invece, l'Iran ha lanciato su Israele tra i 10 e i 20 missili balistici nella serata di ieri, in buona parte intercettati o caduti in aree aperte. Le sirene d'allarme sono poi scattate a Tel Aviv, senza il preavviso del comando del fronte interno dell'Idf, per il lancio di missili dall'Iran. Lo constata sul posto l'ANSA. Le sirene hanno suonato in diverse zone di Israele. Diverse esplosioni sono state riferite nel centro di Israele dopo gli allarmi senza preavviso per il lancio di missili dall'Iran. Al momento i soccorritori del servizio Magen David Adom riferiscono che non risultano feriti. Per la terza volta in poche ore è in corso un attacco dall'Iran con pochi missili. Il comando del fronte interno dell’Idf ha poi comunicato che la popolazione può uscire dai rifugi dopo il terzo attacco dall'Iran a cominciare dalla serata di lunedì.