Medio Oriente

I servizi di intelligence danno per imminente la rappresaglia dell’Iran contro Israele

La tensione è alle stelle, Teheran ha chiuso lo spazio aereo e la tedesca Lufthansa ha sospeso i voli da e per l’Iran – Anche il contingente UNIFIL dell'ONU in Libano ha ammonito che il rischio di un'escalation tra Israele e Iran è reale
© KEYSTONE (Office of the Iranian Supreme Leader via AP)
Red. Online
11.04.2024 09:05

«Gli Stati Uniti vedono un imminente attacco missilistico contro Israele da parte dell'Iran». Così titola un articolo in esclusiva di Bloomberg, ripreso dai media di tutto il mondo. Secondo quanto riferito da «persone vicine all'intelligence», gli USA e i loro alleati ritengono imminenti grandi attacchi missilistici o con droni da parte dell'Iran contro obiettivi militari e governativi in Israele, in quello che segnerebbe un significativo allargamento del conflitto in Medio Oriente.

«Si tratta di quando, non di se», ha dichiarato una fonte, basandosi sulle valutazioni dell'intelligence USA e israeliana. Il potenziale attacco, con missili ad alta precisione, potrebbe avvenire nei prossimi giorni. I target israeliani che potrebbero essere colpiti sono militari o governativi. Teheran, «in base a tutti i segnali e gli avvisi che giungono da lì è determinata» a rispondere all'uccisione del comandante delle Guardie Rivoluzionarie, a Damasco.

Haaretz aveva già parlato, negli scorsi giorni, di «un attacco di droni o di missili da crociera direttamente dall'Iran diretti verso infrastrutture israeliane», oppure «intensi attacchi di missili dal Libano o dalla Siria attraverso gli Hezbollah o milizie scite» o, ancora, «attentati alle ambasciate israeliane all'estero».

Bloomberg parla di un attacco «by Iran or its proxies», gli alleati. Quello che veniva definito come un «rischio di escalation» in Medio Oriente sembra sempre, quindi, più concreto e vicino. «Il regime del male sarà punito», ha ribadito ancora ieri l’ayatollah Ali Khamenei.

Gli alleati occidentali di Israele sono stati informati che le strutture governative e militari israeliane potrebbero essere prese di mira, ma non si prevede che lo siano le strutture civili. I funzionari statunitensi stanno aiutando Israele nella pianificazione e nella condivisione delle valutazioni di intelligence. Israele ha detto agli alleati che sta aspettando che questo attacco abbia luogo prima di lanciare un'altra offensiva di terra contro Hamas a Rafah, nella Striscia di Gaza, anche se non è chiaro quanto presto questa operazione possa iniziare. Martedì, un funzionario israeliano ha dichiarato all'Associated Press che Israele sta acquistando 40.000 tende per preparare l'evacuazione di centinaia di migliaia di palestinesi dalla città.

Scioglimento delle tensioni solo con i negoziati

«Israele si sta preparando in vista di una possibile risposta dell’Iran da ormai dieci giorni, senza certezze sul se, come e quando questo arriverà», ha dichiarato in un'intervista a Open Nimrod Goren, esperto di politica estera israeliana, fondatore e presidente del think-tank Mitvim. «Potrebbe tentare di colpire Israele direttamente dal suo territorio, come potrebbe colpire un obiettivo israeliano o ebraico nel mondo, le possibilità sono molte. Gli americani stanno cercando attivamente di abbassare la tensione con Hezbollah, ma è ormai chiaro che c’è un legame tra i combattimenti a Gaza e gli avanzamenti su quel fronte: fino a quando non c’è un cessate il fuoco, o almeno una pausa a Gaza, sarà molto difficile implementare la formula diplomatica sviluppata per ridurre la tensione in Libano. Tutto rinvia dunque ai negoziati al Cairo in vista di una possibile tregua. Se ci sarà una svolta nei prossimi giorni, e molti attori sono impegnati in questo senso, si aprirà la porta anche a uno scioglimento della tensione al nord, e penso che lo stesso Iran - secondo alcuni messaggi che filtrano da Teheran - stia aspettando di vedere l’esito di quei negoziati. Per fortuna ci sono attori come gli USA e l’Egitto impegnati a guidare questo processo difficilissimo verso uno sbocco positivo».

Situazione instabile

Nel frattempo, la compagnia di bandiera tedesca Lufthansa ha annunciato la sospensione dei voli da e per Teheran, capitale dell'Iran. La sospensione è stata decisa «a causa dell'attuale situazione in Medio Oriente». «Monitoriamo costantemente la situazione in Medio Oriente e siamo in stretto contatto con le autorità», ha affermato la società in una nota. Una settimana fa, lo ricordiamo, un volo Swiss decollato da Zurigo e diretto a Beierut, in Libano, era stato dirottato su Vienna per questioni di sicurezza, poiché «per gli esperti era difficile valutare la situazione».

Ieri, un raid israeliano nel nord della Striscia ha ucciso tre dei figli del leader di Hamas all'estero Ismail Haniyeh. Da Doha, in Qatar, Haniyeh li ha definiti «martiri sulla strada della liberazione della moschea di al-Aqsa e di Gerusalemme». L'attacco è avvenuto nel campo profughi di al-Shati, nel nord dell'enclave palestinese. L'esercito israeliano (IDF) ha confermato il raid sostenendo che i tre «erano operativi di Hamas, uno delle Brigate al-Qassam» e avevano condotto «attività terroristiche nel centro di Gaza».

Il contingente UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) dell'ONU in Libano ha ammonito che il rischio di un'escalation tra Israele e Iran è reale.

Insomma, la tensione è alle stelle.

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