Il destino di Sorte si fa attendere

Sale a 82,5 milioni di franchi la stima dei costi del maltempo che il 21 giugno 2024 ha duramente colpito alcuni Comuni della Mesolcina, provocando morte (tre le vittime, tutte residenti a Sorte, frazione di Lostallo) e distruzione. È quanto emerge dall’ultimo bollettino del Gruppo di coordinamento regionale che, tra l’altro, preannuncia una conferenza stampa per il prossimo 3 luglio in cui si farà il punto su quanto fatto ad un anno da quella terribile sera. L’ultima cifra disponibile faceva stato di spese per 74 milioni. I costi sono suddivisi tra Confederazione, Cantone, enti locali, l’Assicurazione fabbricati, terzi e fra i donatori, tra i quali il Patronato svizzero dei Comuni di montagna che ha messo sul piatto 1,5 milioni. Una somma, quest’ultima, destinata ai sei paesi della valle in cui si sono registrati dei danneggiamenti a strade ed infrastrutture pubbliche. Quindi Lostallo, Grono, Roveredo, Cama, Soazza e Mesocco.
Sfollati e discussioni
L’attenzione principale è ovviamente sempre rivolta a Sorte, che è ora in zona rossa come abbiamo riferito lo scorso 4 aprile. L’aggiornamento della Carta dei pericoli ha decretato quello che tutti temevano. La decisione, che verrà presa nei prossimi mesi, spetta al Municipio dopo aver discusso con i proprietari delle abitazioni. Una ventina le persone sfollate dopo l’alluvione. «Le autorità comunali continuano a collaborare strettamente con i vari uffici cantonali competenti e con altri enti, al fine di individuare la soluzione più sicura e sostenibile per il futuro della frazione», si precisa nella nota diffusa oggi. Il cui destino, come detto, è tuttora incerto: «Le ipotesi attualmente al vaglio spaziano dall’abbandono definitivo dell’area più a rischio (situata sulla sponda destra; n.d.r.) alla realizzazione di nuove opere di protezione».
Cantieri ultimati nel 2026
Sono per contro pari a 14,2 milioni di franchi i costi complessivi per la realizzazione delle misure immediate in Mesolcina a seguito dell’alluvione. «Nell’intera area di progetto sono stati aperti in totale 38 cantieri, di cui 28 già completati. La conclusione di tutti i lavori è prevista nella primavera 2026. Tuttavia si prevedono ulteriori misure ambientali fino al 2030», osserva il Gruppo di coordinamento.




